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#1
9 febbraio 2009
 

Se il tuo intento era quello di fare ridere, non ci sei riuscito. In compenso hai dimostrato la tua incredibile ignoranza.

P.S.: a proposito, tra gli innumerevoli obbrobri di questo post, vorrei segnalarti che ufficialmente si scrive «Unione europea» e che l’Emmental è una valle (il formaggio si chiama Emmentaler).

Commento di leonardinha — 9 febbraio 2009 il 16:04

#2
11 febbraio 2009
 

gli svizzeri non hanno neanche senso dell’umorismo…tristi…

Commento di Sanfedista — 11 febbraio 2009 il 21:00

#3
17 luglio 2009
 

Un bell’applauso ad un personaggio che si mischia alla maggior parte di coloro che le Università le frequentano, o le hanno frequentate, per sport…

Non basta una citazione di Welles per far si che il tuo testo acquisti intelligenza. È il modo peggiore di nascondere la proprio ignoranza, quello di cercare le citazioni da internet!

Bravo continua a fare il giurista con la tua laurea CEPU e il critico sulla gazzeta del “mena via”. Io continuerò a vivere in un paese dove le cose funzionano e vi é un certo ordine in tutti i sensi!

Commento di utente anonimo — 17 luglio 2009 il 19:54

#4
18 luglio 2009
 

piantatela svizzeri…io abiterò pure in un paese dove le cose non funzionano, ma perlomeno il mio sistema nazionale non si basa sul riciclaggio di stato.

Commento di Sanfedista — 18 luglio 2009 il 10:13

#5
18 luglio 2009
 

Continui imperterrito con sta storia del riciclaggio di Stato… se sei veramente un giurista, confronta le varie leggi contro il riciclaggio di denaro sporco con quella elvetica e ti accorgerai di quali sono i veri paesi che campano sul riciclaggio di denaro! E se vuoi criticare la Svizzera fallo con argomenti che stiano in piedi e non da beota ubriaco all’Osteria! O per lo meno dimostra meno ignoranza sugli argomenti che tratti…

Commento di utente anonimo — 18 luglio 2009 il 10:21

#6
18 luglio 2009
 

punto primo si vede che sei svizzero perchè:

1 Solo gli svizzeri difendono la svizzera

2 Insulti del genere “Beota da Osteria” sotto il Ticino non suscitano alcuna reazione

Continuando, io sono giurista…ti pongo solo una domanda e poi sarò soddisfatto: Qual’è allora la convenienza nell’aprire un conto in svizzera?

Commento di Sanfedista — 18 luglio 2009 il 18:43

#7
19 luglio 2009
 

Avevo pensato ad una replica più lunga. Ma poi, osservando il tuo intervento e vedendo le risposte, mi sono reso conto che sarebbe stata inutile; se vuoi, però, mi metterò d’impegno e la pubblicherò in seguito.

L’intervento in sé è una lunga sequela di luoghi comuni, inesattezze e prese in giro, a partire dalla stantìa citazione di Welles, che è sbagliata, inesatta o omissiva per varie ragioni: prima di tutto, la Svizzera non ha avuto cinquecento anni di pace e amore fraterno. Ci sono state guerre civili fino al 1847, mentre solo una quarantina di anni fa nel Giura bernese vi erano azioni terroristiche da parte di separatisti giurassiani. Secondo, se l’Italia ha avuto i suoi grandi artisti è stato soprattutto per la ricchezza delle sue città, non certo grazie alle invasioni straniere e ai Borgia; la Svizzera di allora era povera, ma nonostante diversi tentativi nessuno è mai riuscito ad invaderla, tantomeno a conquistarla, finché non è sbucato un certo Napoleone. Terzo, l’orologio a cucù non è un prodotto tipico svizzero, ma della Foresta Nera, però i turisti che si limitano ai luoghi comuni ancora credono che sia così. Quarto, la Svizzera ha dato all’Europa molto più di quanto tu possa immaginare.

In definitiva, un puro esercizio di ripetizione di luoghi comuni, combinata con una certa ignoranza storica, un totale disinteresse a colmare questa lacuna, forse nella convinzione di possedere chissà quale verità, e l’incapacità di accettare di aver torto, ben evidente dall’affermazione “gli svizzeri non hanno neanche senso dell’umorismo…tristi…” in risposta alla prima critica.

Mi auguro che tu abbia più senso dell’umorismo di noi Svizzeri.

Ti consiglio inoltre alcuni siti internet. Dagli una lettura, potrebbero colmare alcune delle tue lacune:

http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Svizzera

http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Battaglie_svizzere

http://www.aczivido.net/historia/svizzera/troso1.php

http://www.scuolascacchi.com/storia_moderna/stato_moderno.htm

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=10305

http://www.stephenhalbrook.com/ts-speech.html

http://www.frontline.org.za/articles/reformation_resistance.htm

Commento di utente anonimo — 19 luglio 2009 il 23:20

#8
20 luglio 2009
 

va bene tutto. però non hai ancora risposto ad una mia domanda circostanziata. Qual’è la convenienza ad aprirti un conto in Svizzera? Ne aggiungo un’altra: come ci si sente ad essere così neutrali? (non voglio provocarti giuro)

Commento di Sanfedista — 20 luglio 2009 il 09:25

#9
20 luglio 2009
 

Avrei dovuto firmarmi ed essere più chiaro, io sono un altro anonimo… è mio solo l’intervento con i link, il numero 7. Chiamami Anonimo2, A2 per gli amici. Sembra un’autostrada, ma tant’è, non ho molta fantasia stasera.

Ad ogni modo rispondo alle due domande.

Non necessariamente in quest’ordine, i vantaggi del sistema bancario svizzero sono la qualità del servizio, il segreto bancario e la stabilità politico-economica.

Una delle migliori dimostrazioni che il segreto bancario è un “plusvalore” e non un valore a sé sta nei tre scudi fiscali italiani. I primi due hanno ragranellato 70 miliardi di euro, di cui una minima parte ha lasciato la Svizzera o le banche svizzere definitivamente. Perso volontariamente il vantaggio della “riservatezza”, rimaneva quello del servizio. Infatti il terzo scudo, tra le clausole, comprende anche il trasferimento dei conti su banche italiane. Vedremo come andrà.

Inoltre, dopo le brutte faccende degli anni ’70, quando si scoprì che il segreto bancario veniva utilizzato per ingenti operazioni di riciclaggio, la Svizzera ha introdotto una delle normative sul riciclaggio più severe al mondo. Tra le altre cose, per aprire un conto in Svizzera, benché non osservabile, occorre dimostrare chiaramente la propria identità, cosa che non avviene ad esempio in alcuni Stati degli USA, in Cina, in Inghilterra o in alcune isole dei Caraibi sottoposte alla giurisdizione USA-GB; paesi dichiarati limpidi dal punto di vista finanziario, chissà perché… Inoltre, a richiesta motivata corrisponde fornitura di dati bancari; il segreto non è pensato per coprire attività criminose.

Riguardo alla neutralità, io sono semplicemente felice di vivere in un Paese neutrale. E credo che abbiamo due opinioni diverse sul concetto di “contare qualcosa”. Mi domando se contino più qualche migliaio di soldati in mezzo mondo (spesso a fare gli interessi di altri Stati) o, ad esempio, offire un porto franco per negoziati di pace, negoziazioni internazionali e incontri diplomatici; oppure mediazioni neutrali per risolvere conflitti, servizi di “potenza protettrice”, come ad esempio la rappresentanza USA in Iran e Cuba e tante altre, fungere da sede per importanti istituzioni come l’ONU e la Croce Rossa. Quest’ultima fondata da quattro Svizzeri, peraltro, tra cui Henry Dufour, l’unico generale della Svizzera moderna che abbia combattuto una guerra!

Parlando della seconda guerra mondiale, ti potrei chiedere se avrebbe avuto più valore un’entrata in guerra della Svizzera (che avrebbe forse prolungato l’agonia francese di qualche settimana) oppure il fatto che abbia protetto poco meno di mezzo milione di rifugiati civili e militari, oltre a visitare i campi di detenzione e concentramento con la Croce Rossa. È bene ricordare che la resa delle forze naziste in Italia, grazie alla quale si è evitata la totale distruzione del nord della penisola e ulteriori mesi di resistenza sulle Alpi austriache (oltre a mettere fuori gioco il maggior esercito ancora a disposizione della Wehrmacht) è stata ottenuta grazie alla mediazione svizzera, quando gli USA avevano dato l’ordine di sospendere i negoziati.

Per me questo si può ben chiamarlo “contare qualcosa”.

Altri due link, se interessa:

http://www.svizzera.cc/la-neutralita-svizzera.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Guillaume-Henri_Dufour

Commento di utente anonimo — 20 luglio 2009 il 17:12

#10
20 luglio 2009
 

@A2 (che più che ad un’autostrada mi fa pensare ad una macchina)

Mi è chiaro quello che dici, solo un punto mi sfugge, tu dici:”il segreto non è pensato per coprire attività criminose”. Io ti chiedo per la Svizzera i fondi sottratti ad esempio al fisco Italiano sono ascrivibili ad attività criminose? Mi spiego, se io evado le tasse e deposito i miei soldi in Svizzera, la Svizzera ad una richiesta dello Stato Italiano fornirà i dati del conto corrente?

Altrimenti, ti chiedo perchè una persona dovrebbe sentire l’esigenza di depositare fondi in una banca che garantisce riservatezza?

Sulla neutralità abbiamo punti di vista differenti. Certo ritengo più che meritevole la fondazione della croce rossa, se non erro istituita a seguito della battaglia di solferino. Però il mio animo futurista mi rende intollerabile una visione del mondo da regista più che da attore, ho cercato metafora lieve.

Ti ringrazio per la chiarezza che usi quando esponi e sono davvero felice di poter dissipare questi dubbi.

Commento di Sanfedista — 20 luglio 2009 il 18:23

#11
21 luglio 2009
 

Io non sono un esperto di sistemi bancari: per quanto riguarda le banche posso solo dirti ciò che sento o leggo, sono molto più ferrato in storia e politica che in economia. Forse lo si è capito.

Se non sbaglio la frode fiscale (e per altri reati finanziari) è un reato per cui si possono chiedere i dati, per quanto riguarda l’evasione invece fino ad ora non era così, si faceva una differeza tra le due operazioni. Certo, c’era già ad esempio l’imposta “alla fonte” per lavoratori stranieri ed altri accordi simili, ed ora con l’adattamento agli standard OCSE dovrebbe essere possibile chiedere assistenza anche per evasione, se è stato firmato un accordo in tal senso (li stanno negoziando ora con vari paesi). Sempre però per il signolo caso, non sarà possibile dare dati bancari di clienti non già indagati.

La riservatezza, unita ad efficienza e sicurezza, fa sempre piacere, anche se si è un cittadino che dichiara pure i cioccolatini che riceve in regalo sul lavoro. A segreto non corrisponde automaticamente reato. Che motivo c’è, ad esempio, per mettere una password al proprio PC di casa, se sull’hard disk non si ha niente da nascondere? E continuando con l’informatica per fare un parallelismo…

Tu cosa sai di me? Sai la mia nazionalità, sai che ieri sera avevo poca fantasia per dei nomi per cui mi sono firmato A2 (come un modello d’automobile, ma anche come l’autostrada Chiasso-Basilea), che mi “intendo” di storia. Tutte cose che ti ho detto o che tu hai potuto dedurre. La mia vera identità è nascosta da due serie di cifre. La prima è l’IP dinamico, che il provider mi assegna, sempre diverso, al momento della connessione. La seconda è l’IP del mio abbonamento internet. Se tu volessi sapere chi sono, dovresti prima di tutto scoprire a chi corrisponde quell’IP dinamico in quel momento, per poter poi risalire alla mia connessione e quindi alla mia identità. Ma lo puoi fare legalmente solo se hai forti motivazioni, ad esempio se io ho compiuto reati informatici contro di te.

Tutti noi, navigando, fruiamo dell’anonimato garantito da quella sequenza di cifre, qualunque siano le nostre intenzioni. Questo finché l’utente lo vuole e finché non si commettono reati.

Ogni anno si spendono decine e decine di miliardi (Dollari, Euro, Franchi, vedi tu…) per la sicurezza informatica, ed altri miliardi vanno in fumo per truffe e sabotaggi tramite internet. Milioni di utenti, enti di moltissimi Stati e grandi aziende si ritrovano nel mirino dei pirati informatici, con azioni che vanno dallo spam selvaggio alla clonazione delle carte di credito e a vari tipi di criminalità organizzata. In genere però quando si va a toccare l’anonimato e la libertà di internet o si propongono regole o controlli più restrittivi c’è una levata di scudi a livello mondiale, nonostante le attività criminali.

È giusto che le suddette possibilità di anonimato e di libertà di espressione di internet diano ad alcuni, o a tanti, i mezzi per compiere reati? Oppure… Sarebbe giusto che, in nome della lotta ai reati informatici, si tolgano a tutti i beneficiari i diritti di cui sopra?

Ti pongo ora io ancora un paio di domande. La prima è una pura curiosità. Il tuo odio (ammesso che sia tale) verso la Svizzera e la sua politica nasce come hai descritto nel post, gradualmente e per varie ragioni, oppure è dovuta soprattutto al segreto bancario, a cui hai aggiunto in seguito tutti gli stereotipi e i luoghi comuni (facilmente smontabili, peraltro) che hai trovato o ricordato?

Altra domanda, più politica che economica… considerando che la lotta internazionale all’evasione fiscale si è concentrata senza eccezioni sul segreto bancario e non, ad esempio, sulle società fittizie, sui trust e sui prestanome (attività tipiche dei centri off-shore inglesi, statunitensi e dei territori associati, che causano quasi la metà dell’evasione fiscale al mondo), non ti fa venire il dubbio che l’evasione fiscale sia solo un pretesto per mettere a tappeto la piazza finanziaria svizzera e fregarle la sua ampia quota di mercato?

Commento di utente anonimo — 21 luglio 2009 il 21:30

#12
22 luglio 2009
 

Mi chiedo cosa, se non una totale mancanza di sense of humor, possa spingere a prendere così mostruosamente sul serio un post con intento chiaramente ironico-sfottitorio; addirittura poi riesumandolo da un antico passato, considerati i tempi della Rete.

E sì che la citazione di Wilde – noto a chi non ha studiato al CEPU per la sua vena impudente e paradossale – pare messa lì apposta, per segnalare all’ignaro passante che nulla di quanto poi segue va preso eccessivamente sul serio, tantomeno citato alla lettera per essere confutato.

Sempre a chi ha letto qualcosa del Nostro, non potrà sfuggire che un tale rabbioso replicare alla boutade del Sanfedista, non può che aumentarne – in emulazione al Poeta – lo spirito caustico, e fare quindi sostanzialmente il suo giuoco.

Quindi complimenti agli amici svizzeri, che hanno avuto modo di spiegarci un sacco di cose sostanzialmente note, e nel contempo insinuare in noi il dubbio che il popolo dei 26 cantoni fra le sue tante e decantate virtù non annoveri l’arguzia. A voler essere generosi.

Commento di Basilevs — 22 luglio 2009 il 00:24

#13
22 luglio 2009
 

Aggiungo una doverosa rettifica: conoscendo l’amore del Sanfedista per Wilde, e dopo aver letto la citazione che ha tratti decisamente wildiani, sono caduto in un lapsus letterario scambiando le parole del cineasta americano per quelle del poeta irlandese. Mea culpa, mea maxima culpa. Resta comunque valido l’assunto espresso nel mio intervento: i tratti del post che ha scatenato questo putiferio sono inconfondibili, per chiunque legga con occhio minimamente smaliziato e non pedissequo il contenuto del medesimo.

Commento di Basilevs — 22 luglio 2009 il 00:29

#14
22 luglio 2009
 

rispondo con ordine. Il mio “odio” (che tale non è) nei confronti della Svizzera è solo figlio dell’incopatibilità della Svizzera con Henry Bergson e il suo “slancio vitale”. E’un dissapore filosofico per così dire.

Sulla volontà mondiale di mettere K.O. la piazza Svizzera non sono abbastanza informato per parlarne ma basandomi su deduzioni pure, sono sicuro che voi Svizzeri non sarete così tonti da lasciarvi sfuggire la fonte numero uno di guadagno statale. Il vostro motore produttivo. Comunque riflettendoci un po’meglio l’idea della cospirazione mondiale contro gli elvetici mi suona davvero male. Per il resto che dire, siete i nostri cugini cioccolatosi ed ordinatissimi, quindi non possiamo mai volervi davvero male. Non siete come i francesi ad esempio. 😀

Ah mi sono informato le banche Svizzere non danno informazioni in caso di evasione fiscale nel paese di origine. Ecco quindi un buon motivo.

Saluti a Lugano sei di lì vero?

Commento di Sanfedista — 22 luglio 2009 il 09:03

#15
22 luglio 2009
 

Basilevs, primo tra i lettori, che Dio ti benedica sempre.

Commento di Sanfedista — 22 luglio 2009 il 09:04

#16
25 luglio 2009
 

– Ho capito. In verità forse non ho capito bene la questione dello “slancio vitale” eccetera, ma posso tralasciare ed informarmi meglio in altro modo.

– Sulle tue deduzioni… beh, immagino anch’io che chi di dovere non sarà così tonto. O meglio, ci spero, perché in certo momenti credo che siano tutti pronti a buttare a mare ogni cosa, pur di evitare lo scontro.

Neanche a me piace molto vedere “cospirazioni”, ma se guardo ciò che è successo negli ultimi vent’anni (ma anche prima), con un occhio attento agli ultimi mesi, mi sembra che sia una deduzione, se non logica, almeno realistica.

– Sull’evasione fiscale, quello che so è che la fornitura di informazioni in tal caso dovrebbe essere compreso nei negoziati attuali per “raggiungere gli standard dell’OCSE” e uscire dalla “lista grigia” stilata, peraltro, dal G20. Beh, sono notizie recenti che, con 12 accordi pre-firmati, ormai “ci siamo fuori”.

– Sulla mia residenza… diciamo che sono “dalle parti” di Lugano.

« Mi chiedo cosa, se non una totale mancanza di sense of humor, possa spingere a prendere così mostruosamente sul serio un post con intento chiaramente ironico-sfottitorio »

Te lo spiego (naturalmente per quanto mi riguarda, non posso parlare per gli altri):

Io di una buona parte degli stereotipi in genere mi curo poco. Quando uscii dal cinema dove vidi “Casinò Royale” e quella specie di personaggio che doveva essere un banchiere svizzero, mi chiesi, ridendo, se davvero li vedessero così. Pure le nostre pubblicità sono piene di luoghi comuni e scene non esattamente serie sulla Svizzera, ma anche qui lascio passare o ci rido pure su, a parte che per una che considero, diciamo, uno “spreco di Storia”.

Poi però, nel corso del tempo, fin dai tempi in cui andavo alle scuole medie, ho visto gli USA e varie organizzazioni accusarci fino all’ossessione per aver avuto rapporti economici con i Nazisti, rapporti che loro stessi ai tempi avevano ignorato perché a loro faceva comodo e che a volte ci avevano perfino incoraggiato ad avere. Che loro stessi avevano, quando erano neutrali. Vedo il presidente del Congresso Mondiale Ebraico (estromesso poi per appropriazione indebita…) dichiarare che la neutralità svizzera durante la 2a guerra mondiale fu un atto criminale, dichiarazione respinta con sdegno perfino dagli ebrei svizzeri, ma per cui non si è mai scusato. Poi vedo decine di persone ripetere queste accuse senza preoccuparsi della loro veridicità, tra cui uno, nei commenti ad un video di Youtube, che scriveva di augurarsi di poter vedere la bandiera svizzera bruciare e i suoi abitanti annegare nel proprio sangue. Poi la Anti-Deffamation League che fa pubblicare nei giornali di mezzo mondo pagine intere in cui ci accusa di sostenere il terrorismo, perché (con altre decine di paesi, tra cui Israele!) abbiamo rapporti commerciali con l’Iran. Dulcis in fundo (per il momento) vedo che al G8 dell’Aquila Muhammar Gheddafi ha pure lui accusato, con grande faccia tosta, la Svizzera di sostenere il terrorismo internazionale, aggiungendo che l’ONU dovrebbe smembrarla per “restituirla” ai paesi limitrofi; questo senza che nessuno si alzasse per andarsene scandalizzato come avvenuto a Durban II con Ahmadinejad, né commentasse la cosa.

Ecco, a quel punto certi stereotipi (tipo quello sulle valigie piene di denti d’oro, o sull’isola felice che se ne frega delle tragedie del mondo), combinato con dichiarazioni tipo “solo gli svizzeri difendono la Svizzera”, quasi che non ci sia niente di positivo nel mio Paese, sanno di attacco, non di pura e “innocua” presa in giro.

A quel punto, dopo aver visto quanto ho elencato prima ed altro, mi son reso conto che i tempi in cui riuscivo a sorridere, o anche solo a lasciar correre con un po’ di irritazione, un certo tipo di stereotipi, di luoghi comuni e di sarcasmo-sfottimento sono finiti. Anche a posto di apparire una persona poco arguta.

Commento di utente anonimo — 25 luglio 2009 il 13:44

#17
26 luglio 2009
 

ineccepibile.

Commento di Sanfedista — 26 luglio 2009 il 10:55

#18
14 agosto 2009
 

..e occuparci dei cazzi di casa nostra, Patria benemerita, almeno, immagino, a parere della Signoria Vostra Illustrissima, delle Adoratissime, Innominabili, ed Ingiudicabili, Mafia, Camorra e ‘ndrangheta lasciando stare in pace coloro che almeno hanno l’accortezza di non venirci a scassare la minchia a casa nostra, anche se i loro caporioni qualche maialata la fanno pure?

Uno che non è di Lugano

Commento di utente anonimo — 14 agosto 2009 il 10:08

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