Space Oddity vs Rocket Man (post personale)

scritto da sanfedista il 27 agosto 2012,18:41

Ho una stecca di sigarette lo ammetto. Ihihihihih. Ho sentito al telefono il mio ex collega. Condividiamo le sorti. E’ un ex collega, ma è sopratutto un grande amico. Perchè negli anni quando si è dirimpettai di scrivania, in un ufficio stampa, è un po’ come una trincea. Alle volte sembravamo due appuntati dei carabinieri che controllano la lista dei soliti sospetti, quando dovevamo preparare le media list. Alle volte due geni del crimine quando si scrivevano i comunicati. Abbiamo simulato un numero elevatissimo di litigi, così, per passare il tempo. Abbiamo congetturato mille volte su aumenti di stipendio e sul campionato. Abbiamo vinto un fantacalcio (!). Ci siamo coperti il culo. Risposto agli attacchi, compatti. Costruito dal niente un ufficio perfetto. Svizzeri, come i nostri metodi. Un po’ svizzeri un po’ terroni. Telefonate all’america, che non si capiva mai a che ora erano. Sul fuso di zurigo, roma o chicago. Hello! Hello! Pronto, pronto mi sentite? Hello?! Ho guardato con invidia i dolci che prendeva alla mensa. Maledetto non metteva un chilo. Mi sono innervosito per la sua scrupolosità. Abbiamo stampato, inanellato e distribuito migliaia di cartelle, flyer e locandine. Abbiamo scritto, scritto, scritto e tradotto. Ho commentato i suoi completi, mi sono stupito nei suoi racconti. Abbiamo messo su chili di musica. La mia non piaceva a lui e viceversa. Un gentiluomo.  Mi rileggo ed è un po’ gay come cosa. Ma chi è stato in trincea, nella resistenza, sa bene che certi patti sono per sempre. E lui per me è stato il miglior collega possibile e un grande amico. Si è fatto l’abbonamento al Bari calcio. L’ho sentito contento, come devo essere sembrato io a lui. 
Pensavo che le due canzoni che seguono siano le migliori per spiegarmi in questo momento. Raccontano bene di me e delle mie due anime in questo secondo esatto. Poi magari tra 5 minuti tutto cambia. Ma non è po così? Nella vita. 

 

Space Oddity – David Bowie

Ground Control to Major Tom 
Ground Control to Major Tom 
Take your protein pills and put your helmet on 

Ground Control to Major Tom 
Commencing countdown, engines on 
Check ignition and may God’s love be with you 

(spoken) 
Ten, Nine, Eight, Seven, Six, Five, Four, Three, Two, One, Liftoff 

This is Ground Control to Major Tom 
You’ve really made the grade 
And the papers want to know whose shirts you wear 
Now it’s time to leave the capsule if you dare 

“This is Major Tom to Ground Control 
I’m stepping through the door 
And I’m floating in a most peculiar way 
And the stars look very different today 

For here 
Am I sitting in a tin can 
Far above the world 
Planet Earth is blue 
And there’s nothing I can do 

Though I’m past one hundred thousand miles 
I’m feeling very still 
And I think my spaceship knows which way to go 
Tell my wife I love her very much she knows” 

Ground Control to Major Tom 
Your circuit’s dead, there’s something wrong 
Can you hear me, Major Tom? 
Can you hear me, Major Tom? 
Can you hear me, Major Tom? 
Can you…. 

“Here am I floating round my tin can 
Far above the Moon 
Planet Earth is blue 
And there’s nothing I can do.”

 

Rocket Man – Elton Jhon

She packed my bags last night pre-flight
Zero hour nine a.m.
And I’m gonna be high as a kite by then
I miss the earth so much I miss my wife
It’s lonely out in space
On such a timeless flight

And I think it’s gonna be a long long time
Till touch down brings me round again to find
I’m not the man they think I am at home
Oh no no no I’m a rocket man
Rocket man burning out his fuse up here alone

Mars ain’t the kind of place to raise your kids
In fact it’s cold as hell
And there’s no one there to raise them if you did
And all this science I don’t understand
It’s just my job five days a week
A rocket man, a rocket man

settembre

scritto da sanfedista il ,15:23

Ci siamo quasi no? Settembre è il vero gennaio. Sono stato ovviamente in vacanza. La cosa strana di quest’ estate è il fatto che i miei amici mi hanno fatto innumerevoli proposte di partnership. Cioè proprio proposte di intraprendere qualcosa. Da gestione di fondi immobiliari, a società di consulenza sui più disparati campi. Tutti mi dicevano “oi poi a settembre ho una proposta da farti”. Si perchè la novità è che sono sfitto. Cioè a settembre – tra 4 giorni credo – non torno in nessun ufficio. Dopo anni di onorato servizio. Appena valicata la soglia dei trenta, la crisi si è abbattuta drastica anche contro di me. I miei amici quindi, su cui la crisi si è pure abbattuta, appena hanno saputo la notizia si sono rivolti a me nemmeno fossi il demiurgo. Nemmeno fossi lo zio d’america con la veggenza per gli affari. Ed allora architetti, psicologi, avvocati in cerca di identità, tutti da me. Ed io? Io credo nei santi, cioè penso davvero che i santi possano indicarmi la via. Brancolo in un confuso, granitico, buio. Sono nella fase “la vita è mia, domani posso fare quello che voglio”. Sono nel delirio di onnipotenza in una sorta di pansemiosi metafisica (andatela a cercare ne vale la pena), di brivido costante, attenuato solo da fitte allo stomaco. Una ebbrezza regolare.
Penso sia proprio il momento prima della depressione. No?

Menomale che ci sono i santi. Quelli a cui mi voto sono due. St.Moritz e Saint Tropez. Mare o montagna? Non è questo poi il grande interrogativo di tutte le nostre vite? Mare o montagna. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

categoria: Tag:,
commenti: Nessun commento su settembre (popup) | commenti

Svegliato presto

scritto da sanfedista il 15 luglio 2012,08:10

Sveglio dalle 7.40. Maledizione di chi non dorme. C’è un sole spettacolare, è un’estate sfacciata. Oggi si riparte per Roma, finito il we a Napoli. Ho preso NTV, provo il nuovo treno. Preso un biglietto di prima. Una piccola attenzione per me. Mi sono svegliato con questo pezzo di David Bowie, Soul Love. La musica, a volume alto, fa saltare in aria tutto il resto. Fantastico il pezzo con il sax. Bowie era davvero clamoroso. E’ indubbiamente la shower song della settimana…

 

 

 

categoria: Tag:, ,
commenti: Nessun commento su Svegliato presto (popup) | commenti

Autobiografia parte II

scritto da sanfedista il 10 luglio 2012,16:06

All’età di 4 anni sono partito per il mio primo viaggio introspettivo. Ben presto l’Italia in miniatura mi andava stretta. Anche perché a 4 anni ero già abbastanza alto da poter toccare la cupola del Brunelleschi di cartongesso. Presi un biglietto per le Baleari, un biglietto navale, s’intende. Non amavo volare e non lo amo tutt’ora. Non credo a chi dice che ama volare sugli aerei di linea, è un mezzo decisamente più pesante dell’aria e le hostess sorridono sempre, anche quando con il pilota morto, il copilota che penzola impiccato in classe “Magnifica” ha appena preso fuoco il motore 4.

M’imbarcai in maggio sulla Silver Fern, ma questa è un’altra storia, e arrivai in giugno a Minorca. Presi una stanza al Punta Prima Resort. Perfetto tranne per il fatto che non servivano alcolici ai bambini di 4 anni. Fu in quella occasione che conobbi Julius, un muto di Brazzaville che sarebbe poi diventato nel corso degli anni il mio factotum e la mia guardia del corpo. All’epoca Julius aveva 23 anni ed era appena uscito dal riformatorio per rissa aggravata, mi spiegò poi che fu incastrato. Provò a scappare dal locale ch avevano sfasciato ma gli amici, i sodali, per fuggire lo avevano spinto in una grata ed essendo alto circa 2 metri era rimasto incastrato, aveva atteso allora impotente l’arrivo della polizia.

Mi fermai a riflettere allora sulle coincidenze della vita e soprattutto sull’importanza delle buone amicizie. Fumavo già da tre anni. Il percorso è sempre quello, sigarette di cioccolato e poi si passa al crack. Elaborai allora queste considerazioni. L’amicizia a differenza dell’amore (bada che l’amicizia si descrive sempre distinguendola dall’amore) è una metropolitana, un treno che ha sempre una fermata vicina, la usi tutti i giorni, tendenzialmente costa poco e ti porta in un luogo che conosci. La metro ti riporta a casa la sera. L’amore no. L’amore è tipo un treno, costa di più, e per tornare a casa dalla stazione devi prendere comunque la metro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

categoria: Tag:
commenti: 1 Commento su Autobiografia parte II (popup) | commenti (1)

Autobiografia, parte I

scritto da sanfedista il 4 luglio 2012,15:36

La mia prima moglie lavorava al circo. La conobbi in uno spettacolo pomeridiano prenatalizio. Era una trapezista. Quando cadde dal trapezio non ci fu nulla da fare, la sua vita si spense immediatamente. Come una luce fioca che d’improvviso smette semplicemente di illuminare quel poco che poteva. Era una donna di poche parole con muscoli delle gambe molto sviluppati e braccia forti. Le mancava però ogni tanto il senso della misura. Questo sua inclinazione caratteriale le risultò fatale. Se fai il trapezista i centimetri contano parecchio, e devi avere un ottimo senso della misura.

E’ importante riuscire a valutare correttamente le distanze. Devi vincere l’illusione prospettica e guardare gli oggetti per quelli che sono, non per come appaiono. Prendere un trapezio al volo non è difficile. Solo che non puoi sbagliare. Devi concentrarti su di un punto oltre il trapezio e non devi osservare direttamente il bilancino che si approssima, devi immaginarlo e ragionarlo come se fosse più vicino di 2 metri. A quel punto ti lasci andare e lo afferri.

Dicevo che non è semplice riuscire a definire il semplice. Le cose semplici da fare che però non ammettono errori come sono? Semplici o difficili? E le cose difficili ma che puoi sbagliare senza conseguenze, sono semplici?
Sciogliere un nodo molto complesso senza alcuna necessità di farlo è facile. Sciogliere un nodo semplice per liberare qualcuno può davvero essere molto difficile.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

categoria: Tag:
commenti: Nessun commento su Autobiografia, parte I (popup) | commenti

Come una scimmia

scritto da sanfedista il 3 giugno 2012,11:51

Davanti lo specchio adottiamo sempre una smorfia di difesa. Nessuno si guarda al naturale. Corrucciamo la fronte, abbassiamo le sopracciglia, serriamo la bocca. Come se la nostra immagine riflessa ci provocasse sempre un po’ di stupore,  stupore come se non ci conoscessimo. Immensi e insostenibili perché tutto ciò che è ignoto è immenso.

 

 

 

categoria: Tag:, ,
commenti: Nessun commento su Come una scimmia (popup) | commenti

Vogliono abbattermi

scritto da sanfedista il 27 maggio 2012,20:57
La società americana per cui lavoro, dopo circa 4 anni presso di loro da “consulente”  in tutto e per tutto uguale a un dipendente (orari, ferie, presenza in ufficio…) mi ha chiesto, vista la riforma del lavoro e per avere maggiori cautele, di aprirmi una società così da fatturare ad essa. Altrimenti saranno costretti a non rinnovarmi la consulenza semestrale. Sto riflettenfo sul dafarsi. Questa che segue è la lettera ideale che mi sono scritto, come se parlassi con un mio amico e sarei felice un giorno magari di rileggerla a mio figlio.
 
 
 
Vogliono farmi aprire una società dopo tanti anni di precariato da consulente, per salvarsi ancora una volta, magari “disimpegnandomi un po’ dal lavoro che faccio ora, rallentando e non venendo in ufficio tutti i giorni”.
A me non piacciono queste cose, voglio fare una cosa e farla bene, metterci tutto me stesso e lavorarci con passione. In ritirata io non ci vado. Piuttosto crepo in piedi. Perchè sai cosa mi ha insegnato la vita, per quel poco che la conosco? Che ci sono 7-8 momenti cruciali in un’esistenza ed uno deve farsi trovare pronto. Il resto riempie.
Bene io credo che questo, ne sono sicuro, sia un momento cruciale. Uno di quelle situazioni in cui si vede la stoffa, in cui si pesa il tuo valore o la tua inadeguatezza. Non so quale sarà la decisione che prenderò, ogni via nasconde sempre una lama, ma qualunque essa sia sarà perchè l’avrò voluta, non perchè era il male peggiore, non perchè “altrimenti come si fa”. 
 
Mi ricordo una volta mi diedero un tema sul coraggio. Scrissi una lunga serie di parole evocative, senza punti. Volevo dimostrare che avevo coraggio nel far valere le mie convinzioni e le mie visioni e avevo il coraggio di osare. La mia professoressa mi fece notare che coraggio non è incoscienza, io le feci notare che se fossi stato incosciente avrei consegnato un foglio bianco. Presi 8, ed è una storia che ancora si racconta alla mia scuola. 
 
Sono così, spigoloso, ruvido, alle volte provocatore o temerario, mai incosciente però. So cos’è la fatica e quanto sia prezioso un lavoro. Il problema è che lo sanno anche loro. Loro non sanno però che io dormo poco, fumo e sono coraggioso. Non sanno che non mi abbattono perchè scrivo. Non mi intristiscono perchè inventerò una storia allegra da raccontarmi. Non mi incutono terrore perchè io non temo la morte e non temo l’amore e quindi non temo null’altro.  Non mi vinceranno con il timore reverenziale, perchè sono stato addestrato a stare con persone più grandi, più colte e più potenti di me. Non mi faranno sentire inadeguato o in torto, perchè conosco i miei diritti e se non li conosco li studierò fino a perdere diottrie sui fogli. Non mi trufferanno, perchè sono stato curioso una vita per non farmi truffare, cercando di capire sempre di cosa si stesse parlando, per non essere liquidato con paroloni o concetti fumosi; conosco il peso delle parole, la complessità dei concetti ed i tranelli della retorica. Non mi compreranno perchè costo troppo e tutti questi soldi, anche se volessero, non li hanno. Non mi faranno sentire solo, perchè io amo, ho sempre amato e sono circondato da persone splendenti (creTio). Loro non sanno che sono orgoglioso quando scrivo il mio nome e il mio cognome perché non l’ho mai speso per una raccomandazione o per un vantaggio. La mia firma quindi e preziosa e l’appongo solo quando voglio farlo. Loro non sanno che la psicologia inversa non funziona nemmeno più con mia nipote di 3 anni. Non sanno che non ho paura di piangere perchè per me ogni cicatrice è medaglia. Se anche quindi provassero a scassinarmi con tutti gli stratagemmi possibili fallirebbero poichè se non c’è una toppa non ci può essere un grimaldello. Perchè la vita mi appartiene e nessuno può darmi un calcio e spingermi in una direzione.
 
Io come sai non amo le cose semplici e anche questo loro non lo sanno. Però sono adattabile e conosco esattamente tutto ciò che c’è di superfluo nella mia vita. Non ho paura a rinunciarvi, perchè se il giorno non ti basta e la sera non hai luce, accendi una candela: vedrai un mondo che danza e sarai felice lo stesso. Inoltre, cambio rapidamente le mie esigenze e trovo piaceri in cose così infinitesimali che tu nemmeno puoi averne idea. Scorgo il miracolo della vita nella teoria ordinata delle formiche e potrei guardarle per ore con lo stesso divertimento che mi suscita il 3d al cinema. Potrei stare sul bus ad ascoltare i racconti perchè amo l’uomo più di ogni altra rappresentazione. Amo il vento e da qualche parte, ogni tanto v’è n’è sempre un po’, non mi serve quindi la Porsche cabrio 911 carrera 4 blu che sognavo per sentire i capelli scompigliati, così come mi piace. Potrei mangiare , poi, pane e stracchino ogni sera e comunque sarei felice e se non potessi più viaggiare,  – questa cosa mi dispiacerebbe parecchio – bene, leggerei racconti di viaggio inventando con la mente i profumi dei luoghi. Possono quindi anche cercare di affamarmi e impoverirmi, ma non priveranno il mondo del bello e non mi impediranno mai di amarlo. 
 
Tutto quello che ho di prezioso lo porto nella mia testa e nel mio cuore e dato che non è uno scrigno, perchè tutto condivido e nulla nascondo, non può essere forzato. 
Andrò avanti correndo e mi girerò solo quando sarò su, io non perderò Euridice…
 
Amico mio stai sereno che anche se il mare è in tempesta il ponte regge.

 

Scelte non risolutive

scritto da sanfedista il 18 maggio 2012,11:42

 

 

 

 

 

 

…e voi preferireste essere sbranati da una tigre o da un coccodrillo? Messi alle strette che scegliereste?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

categoria: Tag:, ,
commenti: Nessun commento su Scelte non risolutive (popup) | commenti

I can feel your POWA’!

scritto da sanfedista il 6 maggio 2012,23:19

E la scudetto va alla Juve. Il Napoli dal canto suo sciupa tutto all’ultimo. Addio Champions. Ma noi siamo così. E’ la potenza della deresponsabilizzazione. Noi siamo così, illludiamo, esaltiamo e poi nel momento topico molliamo. Perchè ci piace così. Tutto è perfetto, tutto è compiuto; direbbe qualcuno. Noi ben lungi dalla ordinarietà ci rifugiamo invece nell’imprevisto. Nel fallimento rocambolesco. Nel “no”all’altare. Ma questo ci fa amare. Il fatto che presumibilmente ci inguaiamo da soli e che invece dati per morti “gliela facciamo vedere noi”.

Se vuoi un marito sposa uno juventino, se vuoi un uomo sposa un napoletano. Perchè le mensole sono più fascinose se sai che si potranno staccare prima o poi, roviando il servizio buono, che magari odiavi. Lo juventino ripara, si applica e garantisce. Il napoletano aggiusta. Lo juventino è cauto e affidabile, il napoletano è vorace e disilluso. Lo juventino esulta composto, il tifoso del napoli piange disperato, odia la squadra, poi la ama, poi la odia, poi si odia, sognando per un istante di tifare Barcellona. Ma poi sorride e riama la squadra che ha appena perso, fuori da ogni ragionevole – o irragionevole – pronostico. Se sposi uno juventino stai sicuro che ti ascolterà in maniera attenta, se sposi il Napoli e mentre parli c’è sotto una grande canzone in radio, il tifoso del Napoli per un po’ non ti ascolterà con tanta attenzione. Magari poi dandoti alla fine del discorso una risposta strabiliante. Non abbiamo bisogno di sentire tutto il discorso, non abbiamo bisogno di raccontarti ogni cosa. Non abbiamo bisogno di vincere tutte le partite. Col Bologna poi… Ma che squadra è il Bologna? Che tanto quelli l’anno prossimo retrocedono. E intanto lo scudetto non lo vinciamo. Lo vince la Juve, la mensola resterà ben fissa al muro e all’altare sarà un sì. Ma di notte nessun frastuono di vetri rotti, nessun sorriso sornione, nessun amore da infarto, nessun pianto catartico nessun bel gesto smodato. No POWA’, o “power” come scriverebbe un gobbo.

 

 

 

Suicidio

scritto da sanfedista il 17 aprile 2012,15:05

 

Secondo me il suicidio è un diritto inalienabile del singolo. Se una persona pensa di non farcela più e matura l’idea di togliersi la vita ha la mia piena comprensione. Il suicidio è un gesto troppo mastodontico per essere etichettato, giudicato. Penso che nelle persone che si uccidono l’idea della morte sia come per me l’idea di una bottiglia d’acqua frizzante d’estate. Un sollievo.

Ebbene c’è chi dice che il suicidio è un atto di coraggio, chi che è un segno di debolezza. Io penso che per qualcuno sia semplicemente un’esigenza come, il mangiare, il bere, il coprirsi. Tuoneranno i cattolici, me incluso, sulla indisponibilità della vita in quanto dono di Dio. Mormoreranno i più sfortunati, quelli che dicono “io vivo in queste condizioni e lui che era sano si uccide”, neanche la sua morte ti avesse rubato un po’ di salute, fortuna o felicità.

L’ammazzarsi è un atto personale, una possibilità che deve essere disponibile. Il suicidio è la clausola a nostro vantaggio del venire al mondo. Nasciamo senza chiederlo dobbiamo poter morire se lo vogliamo.  

 

 

 

 

 

 

 


categoria: Tag:, , ,
commenti: Nessun commento su Suicidio (popup) | commenti