Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 29 novembre 2009,20:51

Untori e bombaroli. Questo dovremmo essere. Invece di produrre più virus e più bombe il mondo si ostina nell’opposto. Il genere umano perirà per mancanza di arguzia causa antivirus e trattati di collaborazione. E’ ufficiale Darwin ci odia per il servigio che stiamo offrendo alla nostra specie. Cartelli e caschi ovunque. Ma che crepino.

Sciatteria

scritto da Sanfedista il 23 novembre 2009,20:30

Viviamo nell’era della sciatteria e delle donne al potere.
Due disgrazie che porteranno la nostra civiltà alla catastrofe.

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frase del giorno

scritto da Sanfedista il 19 novembre 2009,21:16

Il vero merito è quello che non ha bisogno di essere spiegato per essere capito.

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Il sesto grado

scritto da Sanfedista il 17 novembre 2009,23:56
Il Silver Fern, o meglio, il Μυκήνες, il vecchio nome s’intravedeva sotto la vernice scrostata a poppa, singhiozzava verso il buio con molti dubbi. Affondava di cattiva voglia; dopo un ottimo principio l’acqua entrava a fatica nei suoi polmoni d’acciao saldato. Sembrava scendere nell’abisso come entrano sul palco i tenori annoiati richiesti al bis. Anche il rumore del sartiame sempre più teso era fioco. Più che omicidio sembrava il suicidio di un incerto. Il timone lasciato libero non si muoveva convulso come una bandiera al vento, oscillava più come una mano che accarezza. Per un secondo sembrò quasi, addirittura, che l’intero bastimento si rialzasse dall’acqua e si rimettesse in rotta come se avesse cambiato opinione. Ma poi avvinto dalla comodità dell’acqua rinunciò anche all’ultimo balzo e si lasciò assecondare dalle promesse di un morbido fondale. Che però tardava ad arrivare, mutando l’ozio in terrore e la promessa in inganno. Le crespature, intanto, decine di metri sopra già sorridevano e s’allegravano al sugello del mare con quel corpo così estraneo, innaturale, ma così ormai familiare che sembrava ne facesse parte da sempre.

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Un pazzo

scritto da Sanfedista il 15 novembre 2009,21:27

Non riesco proprio ad avere un viaggio in treno normale.

"Vuole che l’aiuti con la valigia?"
"No grazie, faccio da solo".
"Ne è proprio sicuro?".
"Certo, la ringrazio ma è leggera e faccio da solo".

Intanto salgono altre persone e lui continua ad offrire il suo aiuto. Penso ad un boyscout fuori tempo massimo, magari un qualche veterano dello scoutismo, uno di quelli che prese nel cervello una scheggia di olmo nella tragedia del campo scout "Varegotti ’79". S’acquieta. Il tempo trascorre ed il treno accelera. Lo vedo che fissa sorridente la sua immagine nel finestrino che il buio a mutato a specchio. Leggo il mio libro.

"Vuole vedere il mio biglietto?"
"Certo!" faccio io pregustando una qualche assurdità.
"Eccolo, è tutto in regola. Il mio è un biglietto valido. Non bisogna obliterarlo questo. Ora che arriva il controllore non avrò nulla da temere, chissà quando arriva".
"Bene, mi sembra che lei abbia pieno diritto di sedere su questo treno in questo posto".
"Certo, il biglietto è per Roma ed io non avrò nulla da temere quando arriverà il controllore".
"No, non avrà nulla da temere, è in una posizione di diritto inoppugnabile, nessuno potrebbe eccepirle nulla".

Il treno continua instancabile, vedo il controllore arrivare, lui seduto accanto a me prepara il suo biglietto, ormai stropicciato da tante attenzioni. Lo porge trionfante. Io do il codice di prenotazione, faccio i biglietti on line.

"Ha visto? Il controllore non ha detto nulla"
"Ho visto, complimenti una procedura andata a buon fine!"
"Lei dove scende?"
"A Roma, lei anche mi pare, no?"
"Esatto! Vado a stare da mio cugino che è un pezzo grosso nel settore del vivaismo, coltiva tutti i tipi di piante". Io penso che la lezione dell’olmo non gli sia servita a nulla, perde il pelo… Continua a dedicarsi alle piante, tipo arborea sindrome di Stoccolma, o del genere tieniti vicini gli amici ma tieniti ancora più vicini i nemici. Sorrido.
Il treno arriva in stazione e io mi crocifiggo per la mia pigrizia, avrei potuto sfruttare meglio quest’occasione.

"Allora arrivederci"
"Arrivederci a lei e buona fortuna per il lavoro"
"Si dice in bocca a lupo"
"In bocca al lupo, allora"
"Viva il lupo!"

Maledetti scout.


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Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 11 novembre 2009,19:20
…tratta bene le persone che incontrerai salendo, perchè sono le stesse che incontrerai scendendo.
O magari annientale così magari scendendo perlomeno non troverai traffico.

Miraggi Italiani

scritto da Sanfedista il 9 novembre 2009,21:49
Eccoci a parlare dell’Italia sesta potenza al mondo, neanche fossimo in guerra fredda. Ed allora è necessario stringerci il nodo alla cravatta mettere sù l’impermeabile, entrare in metro come se il nero accanto avesse il tritolo, fingersi per un secondo l’orgoglio del capitalismo, pensare che le notizie che alla fine fai passare ti diano quel po’ di potere che agli altri manca e sognare tra una stazione e l’altra, tra uno starnuto e una preoccupazione, che l’Italia sia davvero lo stereotipo che viviamo, STEREOTIPI:

Milano, dice mio padre che è il futuro è lì, solo che il futuro è lì da 60 anni ma non arriva mai. Ed allora Milano degli aperitivi dei nomi abbreviati, della costante ricerca di identità tra tofu e trattoria, sempre un secondo avanti, magari raccontata da qualche calabrese di Lamezia o da qualche pugliese di Cerignola. Milano che il business gira ancora e che cerca di abbattere l’italiano con l’inglese, più trendy manco a farlo apposta. La Madonnnina, i navigli, le mostre, l’aperitivo e domani giù duro a lavorare.

Roma, eterna, per mio padre sempre meglio di Napoli. Eterna, con i romani sbruffoni e i politici mangioni, volemose bene, garbatelle varie, cesaroni, viali, controviali, teveri, papi, scandali, politici ravveduti, giornalisti sempre 10 minuti indietro la notizia, cinema e intellettuali di sinistra che criticano e poi tutti coi bucatini in bocca, mangiassero meno magari farebbero meno film di merda. Romani che non capiscono il sushi perchè la pajata ormai fa quasi più esotico. Ministeri e misteri della fede. Auto blu, ma il cuppolone alla fine ci salva. Derby e circoli, olimpiadi e colosseo. Che chi ha il pass per la ZTL quasi ha la laurea honoris a Oxford, se ne vanta con gli amici al circolo.

Napoli, ma come vivi qui? Tra un po’ saranno tutti morti. Vedi Napoli e poi muori…per i rifiuti, quante volte l’ho sentita questa! Che palle, manco fa ridere. Napoli con la pizza, pulcinella che mangia mozzarelle alla diossina mentre suona il mandolino. Napoletano eternamente in bilico tra criminale e "perchè non canti?", manco non ci fossero quelli normali. Che il napoletano deve sempre esagerato. O’Vesuvio, il dialetto simpatico, Maradona, San Gennaro e la camorra che ammazza in diretta you tube. Attento al portafogli, però il golfo è il golfo e Dio solo sà quanto ci costa.

Torino, esoterica, falsi e cortesi, savoiarda e città provinciale, ma poi sti torinesi chi li vede mai? Se ne stanno nel piemonte e non rompono i coglioni a nessuno. Fateci caso, giri giri ma un piemontese non lo becchi mai. Però la Fiat fa girare il paese, e Lapo e un precursore di tutte le mode, fa tendenza, chiedilo al governatore del Lazio.

Genova, tirchi, pesto, fiori e De Andrè, Lauzi, Grillo, Colombo, tutta gente che faceva meglio a starsene a casa come i piemontesi. Vedi De Andrè che l’hanno pure rapito, stava a Genova.

Bologna, ma che città generosa. Palermo come si mangia bene, però quanti mafiosi. Bari, boh, chi c’è mai stato a Bari. Calabrie, ignoranti e stanno 40 anni indietro…Bergamo, Brescia, Verona, razzisti e basta. Venezia truffatori manco a Napoli, gondole e carnevale. Modena veloci in Ferrari. Trentino-Alto Adige, quelli so più simili ai tedeschi.

Firenze, ah toscanacci, maledetti toscani! Cocacola con la cannuccia corta corta. Simpatici e un po’ sbruffoni, bestemmiatori e consumatori di bistecche.

Magari fosse questo il nostro Paese, alla fine il dramma è che siamo ben più meschini dei nostri stereotipi, magari davvero li incentivassimo con azioni i nostri stereotipi. Perlomeno sapremmo bene chi ci troviamo davanti quando parliamo, divideremmo in maniera razionale la produzione. Non so Milano che ama lavorare lavora solo. Napoli canta solo. Roma fa solo politica. Torino fa le macchine. Firenze porta la carne. Le Calabrie le canne. La Sicilia si occupa della difesa della nazione con le armi. Genova risparmia e ci mettiamo le banche.

Magari il nero accanto a me il tritolo lo ha per davvero…bum e giù duro di unità nazionale. Io ai funerali di stato e all’applauso commosso alla bara ci tengo. Magari se date a mia madre pure la pensione…

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frase del giorno

scritto da Sanfedista il 2 novembre 2009,22:01

superati i settanta le scelte che si possono fare si riassumono a due: mogano o rovere.

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