Tra il terzo e il quarto dì.

scritto da Sanfedista il 24 ottobre 2007,17:44

Subito dopo il secondo v’è il terzo

il quarto dì, poi, non lo ricordo

il terzo fu certo breve

il primo non pervenne

dal sesto in poi bufera

quell’undici m’implora

trentasette, meraviglia

quarantuno è di vigiglia

sessantasei, collo stretto da cravatta

tre passi dietro, sessantatrè, penalità

ottantanove, banalità? fatalità?

cento dì per tornar seri!

gia dal venti i desideri

al centouno concretizzati

in furia e fretta rilegati, al duecentouno

d’ora in poi solo migliaia

dritto, dentro la rotaia

gravitando fino al mare

l’infinito non nei numeri,

il mio eterno è nel contare.