I can feel your POWA’!

scritto da sanfedista il 6 maggio 2012,23:19

E la scudetto va alla Juve. Il Napoli dal canto suo sciupa tutto all’ultimo. Addio Champions. Ma noi siamo così. E’ la potenza della deresponsabilizzazione. Noi siamo così, illludiamo, esaltiamo e poi nel momento topico molliamo. Perchè ci piace così. Tutto è perfetto, tutto è compiuto; direbbe qualcuno. Noi ben lungi dalla ordinarietà ci rifugiamo invece nell’imprevisto. Nel fallimento rocambolesco. Nel “no”all’altare. Ma questo ci fa amare. Il fatto che presumibilmente ci inguaiamo da soli e che invece dati per morti “gliela facciamo vedere noi”.

Se vuoi un marito sposa uno juventino, se vuoi un uomo sposa un napoletano. Perchè le mensole sono più fascinose se sai che si potranno staccare prima o poi, roviando il servizio buono, che magari odiavi. Lo juventino ripara, si applica e garantisce. Il napoletano aggiusta. Lo juventino è cauto e affidabile, il napoletano è vorace e disilluso. Lo juventino esulta composto, il tifoso del napoli piange disperato, odia la squadra, poi la ama, poi la odia, poi si odia, sognando per un istante di tifare Barcellona. Ma poi sorride e riama la squadra che ha appena perso, fuori da ogni ragionevole – o irragionevole – pronostico. Se sposi uno juventino stai sicuro che ti ascolterà in maniera attenta, se sposi il Napoli e mentre parli c’è sotto una grande canzone in radio, il tifoso del Napoli per un po’ non ti ascolterà con tanta attenzione. Magari poi dandoti alla fine del discorso una risposta strabiliante. Non abbiamo bisogno di sentire tutto il discorso, non abbiamo bisogno di raccontarti ogni cosa. Non abbiamo bisogno di vincere tutte le partite. Col Bologna poi… Ma che squadra è il Bologna? Che tanto quelli l’anno prossimo retrocedono. E intanto lo scudetto non lo vinciamo. Lo vince la Juve, la mensola resterà ben fissa al muro e all’altare sarà un sì. Ma di notte nessun frastuono di vetri rotti, nessun sorriso sornione, nessun amore da infarto, nessun pianto catartico nessun bel gesto smodato. No POWA’, o “power” come scriverebbe un gobbo.

 

 

 

Giurisprudenza

scritto da sanfedista il 18 giugno 2011,12:14

Non ci penso mai. Ma sono laureato in Giurisprudenza all’Ateneo Federiciano. Ho studiato, nell’ordine: storia del diritto romano, istituzioni di diritto privato, diritto pubblico romano, diritto costituzionale, storia del diritto italiano, diritto internazionale, filosofia del diritto, diritto commerciale, diritto d’autore, diritto del lavoro, diritto dell’unione europea, diritto penale, diritto ecclesiastico, diritto amministrativo, papirologia giuridica, diritto romano, diritto civile, istituzioni di diritto romano, diritto processuale civile, economia politica, procedura penale, scienza delle finanze, finanza degli enti locali. Ho una laurea in queste materie. Ho quasi euforia ripensandoci. Sorrido, lo ammetto, rido.

Bene in realtà io amo la concezione della luce in Caravaggio, ben distante dal concetto di presenza di Dio di Plotino e i neoplatonici. Ammiro l’ostinazione del Vasari nella costruzione e nell’allestimento degli Uffizi. M’incute paura l’insania di Rosso Fiorentino, nei suoi santi dipinti come demoni. La tendenza alla solitudine di Edward Hopper, con le sue pennellate freddissime anche in luce piena. Jack Vettriano, contemporaneo che strizza l’occhio a Hopper ma ci mette più sesso. Tiepolo così veneziano ma così spagnolo. Ammiro davvero Tullio Crali con il suo “Incuneandosi nell’abitato” che mi fa venire le vertigini. Mi diverte Bansky. Il Pollaiolo il suo linearismo, che sembra riprendere il tratto dove l’aveva interrotto il Lippi. Domenico Fontana, architetto, e il suo complesso di Gesù e Maria, totalmente in abbandono ma ancora bellissimo. Koons e i suoi stupidissimi palloncini che mi mettono di buon umore. Fortunato Depero, ah se la pioggia fosse di bitter Campari. Gaudì in cui le strutture sembrano letteralmente colare dal cielo. Henry Janeway Hardenbergh disegnatore del meraviglioso Dakota Building a New York. Van Eyck, che con la pittura fiamminga è riuscita nel miracolo di amalgamare con l’olio personaggi e sfondi. Ma anche altro.

…papirologia giuridica, ti ringrazio per avermi fatto appassionare all’arte, quanto fuggivo da te, trovando ospitalità nella pittura, nel cinema, nell’architettura, nella poesia, nella scrittura.

 



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