periodo ipocondriaco

scritto da sanfedista il 13 maggio 2013,16:28

Dove sono stato? Ultimamente me lo sono chiesto pure io. Diciamo che non sono stato tanto bene. Diciamo che ho avuto piccoli problemi di testa. Nulla di irreparabile non sono arrivato al filo di bava, nè al coniglio sulla testa tipo cuffia da aviatore. Però un coniglio c’entra. Mi sono sempre chiesto il perchè i conigli di notte quando, attraversando una strada di campagna, vedono due fari sopraggiungere si immobilizzino decretando contestualmente la loro morte, perchè non scappano. Beh ho scoperto che c’è una sorta di ipnotismo derivante dalle cose immediate e insolite. Rimani fermo e non sei in grado tanto di muoverti. Io ho avuto negli scorsi giorni, gravi attacchi di ipocondria. Soffro di ipocondria da sempre. Penso da sempre che una qualche malattia mortale di qui a poco si abbatterà su di me. Di solito la controllo, ultimamente no.

Ultimamente ho avuto una sorta di crollo che mi ha cagionato un periodo abbastanza nero. Mi sono fatto ecografie e fatto visitare da 3 medici. Nulla di preoccupante, solo un paio di ghiandole gonfie derivanti da qualche tonsillite e che ci metteranno mesi per sgonfiarsi. Ma io ero certo, stavolta lo ero per davvero, di morire. Questo ovviamente non ha aiutato il mio stato mentale. Mi sono chiuso in una tristezza nera e cupa che per qualche istante ha rasentato la depressione, o, come si diceva un tempo, l’esaurimento nervoso. Adesso tutto è sotto discreto controllo. Certo ogni tanto ritorna ma piano piano mi sto abituando. Sapete come sto?
Sto come quando uno ogni sera, a letto, sente il vicino del piano di sopra lascia cadere le sue scarpe sul pavimento facendo rumore. Quando sente cadere la prima scarpa sa che di li a poco arriverà la seconda. Ora io ho sentito cadere la prima, sono in attesa della seconda per dirmi totalmente rigenerato. 

 

 

 

 

 

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e noi ci si lamenta…

scritto da sanfedista il 18 marzo 2013,15:21

Ma chi si ricorda più i nomi dei nostri 60 mila giovani che irrorarono la pietraia del Carso per prendere Trieste?

O che portarono sotto il fuoco della mitraglia austriaca, su dalle doline, sul monte San Michele, una batteria di obici da 149, una batteria di obici da 305 e due batterie di mortai da 210, morendone in 198 solo nel trasporto?

Chi si ricorda più del Sabotino, di Podgora, di Bainsizza, del Pasubio, del Grappa?

Tutte battaglie che ci costarono mezzo milione di morti? Tutti ventenni, tutti belli, tutti giovani.

E noi ci lamentiamo della pioggia, delle buche, della metro piena, del lavoro.

Nazario Sauro, Cesare Battisti e le altre medaglie? Morti urlando Viva l’Italia! Chi sa chi erano?

Eppure ci esaltiamo per le grandi battaglie del Signore degli Anelli, quelle viste al cinema. Sappiamo tutto di Isengard, di Gran Burrone, di Isildur. Sappiamo dello scontro tra licantropi e vampiri in twilight, lo conosciamo tanto bene che potremmo raccontarlo, o del torneo dei maghi di Harry Potter.

 

Potranno mai perdonarci?

 

 

guerra

Il mio fidato Chamind e la fine del mondo

scritto da sanfedista il 18 dicembre 2012,14:14

Oggi il mio collaboratore domestico, Chamind, Sri Lankese, buddista, che lavora per la mia famiglia da anni è entrato in camera mia trafelatissimo e mi chiede se poteva un secondo parlare con me. Chamind da sempre mi pone le questioni più disparate, dai consigli sugli studi per la figlia a notizie sulla politica internazionale americana. E’ una persona curiosa e abbastanza colta. Si fida ciecamente delle mie opinioni perchè mi vede sempre con un libro in mano e allora crede sia una sorta di Oracolo di Delfi. Comunque oggi mi fa:” Secondo te ci sono gli alieni sulla terra? Presidente russo dice di si”.
Gli rispondo svogliato di si. Lui mi incalza chiedendomi se arriveranno per il 21 dicembre. Gli dico che il 21 è una pessima data per arrivare essendo il venerdì prima di Natale troverebbero tutto bloccato dal traffico. Lui abbozza ma non apprezza e continua pretendendo una risposta seria. Gli dico di no, “no! Non arriveranno gli alieni il 21”. Non mi crede e ritira in mezzo Medvedev. A questo punto tento il colpo da mille. Oso la risposta tombale. Gli dico che Medvedev è amico carissimo di Berlusconi. Lui a questo punto sorride e dice, “allora detto bugia”.  Ora però se arrivano sarò costretto a votare Berlusconi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cucina Cajun – sono come un Turducken

scritto da sanfedista il 12 dicembre 2012,18:36

Il piatto in oggetto è un tacchino (turkey) ripieno di anatra (duck) a sua volta ripiena di pollo (chicken) a sua volta ripieno di pan grattato salse e spezie. E’ tipico della cucina Cajun, o creola, ovvero quella che si consuma prevalentemente in Luisiana, un mix di cucina francese e africana.

Le pressioni nella vita ci fanno diventare ripieni di ripieni ed alla fine difficilmente riusciamo a ritrovarci, ad addentare la pastella. Dobbiamo invece provare ad assaporare l’ultimo ripieno.
Con la bocca bofonchiante voglio consolarmi dell’ultimo premio, gustando tra me e me, la porzione di vita dipinta ad acquaforte e non degradata a paesaggio pittoresco autunnale inzuppato sul foglio con tenue acquerello. Ma la follia è una sottile e delicata membrana che separa la consapevolezza ordinaria dalla iperconsapevolezza. E’ delicatissima, Dio però non gioca ai dadi e ci consente quindi di fermarci, se lo vogliamo, un secondo prima dell’ultimo boccone dell’ultimo ripieno, quello oltre il quale non c’è più nulla. Quello che se morso, ci lascia a bocca ormai vuota a contemplare quello che è assente. L’estrema consapevolezza, quella che ci rende tutto più chiaro solo per un istante prima che poi diventi tutto nebuloso e fioco per sempre. Vi siete mai chiesti perchè i folli abbiano la bocca sempre aperta, non è stupore, è il vuoto lasciato dall’ultimo boccone.

 beyond-bacon-turducken

 

Ricorda, ricorda il 5 novembre

scritto da sanfedista il 5 novembre 2012,18:48

 

 

 

Non vedo perchè questo giorno debba essere dimenticato, sopratutto oggi.

 

 

 

L’Orgoglio del Capitalismo (e delle vecchiette)

scritto da sanfedista il 12 ottobre 2012,13:52

In questo periodo di pausa obbligata (sono alla ricerca di una ricollocazione professionale) mi dedico ad attività da pensionati. Curo il mio basilico sul balcone finchè il tempo me lo consente, cucino – ieri ho preparato un pollo impanato al curry con noci e pomodori secchi tritati e vino bianco – riparo l’auto – ho comprato e sostituito il fanale posteriore – ascolto musica jazz, classica e David Bowie – nello specifico la canzone TIME a nastro -. Mi informo sul tempo e do buoni consigli su come vestirsi e se portare l’ombrello o meno. Ma sopratutto faccio la spesa. Ma non sciattamente come mio solito. Non spinto da basse pulsioni che vogliono assecondare le sollecitazioni del becero marketing. Faccio la spesa con la lista, sì con la lista. Cioè compro, latte, farina, frutta, pasta e tutti quei generi che i mentecatti chiamano “di prima necessità” e che fino a ieri per me erano “superfluo”. Mi si è aperto un mondo. Vedi la vita è bella proprio per questo. Le persone intelligenti cercano sempre di migliorarsi e capisco poi che i mentecatti non sono mentecatti, ma persone che hanno una lista. 

Ora a me le liste fanno abbastanza schifo. Ho una discreta memoria e sopratutto mi ricordo esattamente le cose che voglio. Quindi tendenzialmente non mi servirebbe una lista. Ma mi rendo conto che nella vita non ci sono solo le cose che si vogliono ma anche le cose che servono ed ecco che salta fuori l’utilità della lista. Cioè il Martini lo vuoi, la salsa al tabasco pure, le patatine San Carlo Grill anche, ma la passata no eppure è alla base di tutto ed allora pur non volendola la devo comprare e dato che non la desidero non me la ricorderei se non con una lista.

Ci sono però alcuni vantaggi della lista; su tutti gli occhi orgogliosi delle vecchiette che frequentano il supermercato alle 11 di mattina e che ti scrutano ammaliate. Le vedi che t’ammirano e vorrebbero anche loro un nipote così. Alto, bello e che fa la spesa con la lista proprio come loro, un giovane ma come loro! Non stanno nella pelle. Magari però il loro nipote lavora a differenza mia, ma le vecchie non ci pensano. I vecchi pensano solo alle cose immediate, giudicano d’impulso, d’altronde il tempo per grandi ragionamenti e speculazioni assolute non lo hanno, perchè non hanno più molto tempo. Non come me che rifletto su tutto e poi magari crepo domani e la vecchietta che incrocio sempre, quella con i capelli azzurrini, chiederà “ma che fine ha fatto quel giovane tanto distinto con la lista?”.
“E’ morto signora, circa un mese fa”

“Ah che disgrazia, mi scusi ma l’offerta volantino sui wurstel di pollo c’è ancora?” 

 

Giorgione Ritratto di vecchia, cm. 68 x 59, Gallerie dell’Accademia, Venezia

 

 

 

 

 

Con Iko Iko di sottofondo

scritto da sanfedista il 23 maggio 2012,23:46

Tutto il caldo del sole racchiuso in una stanza, un ventilatore lento fa sussultare appena alcuni fogli sulla scrivania in legno scuro. Un forte odore di vaniglia, mosche in spirale interrompono come coriandoli neri il fascio di luce che entra dalla finestra. Un fucile da caccia ben lustro, l’FBI che ti controlla fuori dalla finestra che guarda uno spicchio di Idaho, così diverso dalle Key. Il ghiaccio si scioglie nel bicchiere vuoto. Diventerà presto acqua tiepida. Ti rompe i timpani il suono di barriti in savana e di obici in trincea. Solo un ossiessione: il fresco e finalmente il silenzio. Nostra Signora delle Nevi è perfetta, è il luogo che riassume i tuoi desideri. Il biglietto da pagare pesa 36 grammi di piombo, che irrompono rapidi nel cervello. Un lampo come un orgasmo e la testa si reclina.

 

 

 

 

 

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Scelte non risolutive

scritto da sanfedista il 18 maggio 2012,11:42

 

 

 

 

 

 

…e voi preferireste essere sbranati da una tigre o da un coccodrillo? Messi alle strette che scegliereste?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Suicidio

scritto da sanfedista il 17 aprile 2012,15:05

 

Secondo me il suicidio è un diritto inalienabile del singolo. Se una persona pensa di non farcela più e matura l’idea di togliersi la vita ha la mia piena comprensione. Il suicidio è un gesto troppo mastodontico per essere etichettato, giudicato. Penso che nelle persone che si uccidono l’idea della morte sia come per me l’idea di una bottiglia d’acqua frizzante d’estate. Un sollievo.

Ebbene c’è chi dice che il suicidio è un atto di coraggio, chi che è un segno di debolezza. Io penso che per qualcuno sia semplicemente un’esigenza come, il mangiare, il bere, il coprirsi. Tuoneranno i cattolici, me incluso, sulla indisponibilità della vita in quanto dono di Dio. Mormoreranno i più sfortunati, quelli che dicono “io vivo in queste condizioni e lui che era sano si uccide”, neanche la sua morte ti avesse rubato un po’ di salute, fortuna o felicità.

L’ammazzarsi è un atto personale, una possibilità che deve essere disponibile. Il suicidio è la clausola a nostro vantaggio del venire al mondo. Nasciamo senza chiederlo dobbiamo poter morire se lo vogliamo.  

 

 

 

 

 

 

 


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Veleno

scritto da sanfedista il 12 marzo 2012,16:02

Avete mai tenuto in mano una bottiglia contenente veleno? L’azione di ingerire il veleno è un’azione davvero semplice. Non si differenzia in nulla dall’ingestione di un qualsiasi liquido. Il suicidio con il veleno è la morte più fisiologica. Tutti gli altri metodi, dall’elettrolocuzione all’impiccagione, dal salto nel vuoto al taglio delle vene impongono comportamenti innaturali. Non abituali. Il bere è routinario, semplice.  Ma avere tra le mani un’ampolla di veleno ti rende onnipotente.
Tutte le sostanze, gli oggetti, i luoghi capaci di darti una morte immediata, e soprattutto certa, sono luoghi in cui Dio è presente. Sono la quarta sponda che rompe il triangolo divino, la trinità. Padre, Figlio, Spirito Santo e Morte Consapevole.
Moriamo bevendo veleno.  Tipico esempio tra l’altro di ὕστερον πρότερον, per chi ama le figure retoriche, per chi le studia magari.

 

 

 

 

 

 

 

 

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