periodo ipocondriaco

scritto da sanfedista il 13 maggio 2013,16:28

Dove sono stato? Ultimamente me lo sono chiesto pure io. Diciamo che non sono stato tanto bene. Diciamo che ho avuto piccoli problemi di testa. Nulla di irreparabile non sono arrivato al filo di bava, nè al coniglio sulla testa tipo cuffia da aviatore. Però un coniglio c’entra. Mi sono sempre chiesto il perchè i conigli di notte quando, attraversando una strada di campagna, vedono due fari sopraggiungere si immobilizzino decretando contestualmente la loro morte, perchè non scappano. Beh ho scoperto che c’è una sorta di ipnotismo derivante dalle cose immediate e insolite. Rimani fermo e non sei in grado tanto di muoverti. Io ho avuto negli scorsi giorni, gravi attacchi di ipocondria. Soffro di ipocondria da sempre. Penso da sempre che una qualche malattia mortale di qui a poco si abbatterà su di me. Di solito la controllo, ultimamente no.

Ultimamente ho avuto una sorta di crollo che mi ha cagionato un periodo abbastanza nero. Mi sono fatto ecografie e fatto visitare da 3 medici. Nulla di preoccupante, solo un paio di ghiandole gonfie derivanti da qualche tonsillite e che ci metteranno mesi per sgonfiarsi. Ma io ero certo, stavolta lo ero per davvero, di morire. Questo ovviamente non ha aiutato il mio stato mentale. Mi sono chiuso in una tristezza nera e cupa che per qualche istante ha rasentato la depressione, o, come si diceva un tempo, l’esaurimento nervoso. Adesso tutto è sotto discreto controllo. Certo ogni tanto ritorna ma piano piano mi sto abituando. Sapete come sto?
Sto come quando uno ogni sera, a letto, sente il vicino del piano di sopra lascia cadere le sue scarpe sul pavimento facendo rumore. Quando sente cadere la prima scarpa sa che di li a poco arriverà la seconda. Ora io ho sentito cadere la prima, sono in attesa della seconda per dirmi totalmente rigenerato. 

 

 

 

 

 

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fine w/e

scritto da sanfedista il 10 febbraio 2013,19:45

Uscire dal w/e, è sempre come risvegliarsi in un posto diverso da quello in cui ti eri addormentato.

Riflettevo poi stamattina di quanto parliamo con noi stessi. Cioè io continuo a parlare con me. Un dialogo con me infinito. Mi pongo delle domande e il mio cervello risponde. E’ strano come procedimento perchè le risposte dovrebbero essere già contenute nel cervello. Quindi non dovremmo porci le domande perchè le stesse domande sono solo un artificio per dare modo al cervello di comunicarci quello che già pensa, e che quindi già pensiamo noi. no? Cioè lo stesso cervello che fa le domande è quello che poi ci risponde. Mentre noi ci rivolgiamo a lui come se fosse un’ente differente, quasi ci rechiamo in maniera immaginaria da lui. Ci vediamo magari che apriamo una porta e lo consultiamo.
Non so perchè al posto di farci domande e darci risposte non ci diamo direttamente le risposte. Deve essere una sorta di difetto dell’essere umano. 
Un problema a cui forse l’evoluzione ovvierà in qualche modo.
Magari tra mille anni ci risponderemo e basta senza bisogno di farci in testa le domande per agevolare la risposta. Anzi reagiremo agli impulsi esterni direttamente con una risposta, senza chiedercelo, senza porre in atto questa clamorosa farsa. Il cervello valuterà autonomamente le opportunità e ci suggerirà quella più vantaggiosa. Senza tutto il procedimento, la pagliacciata.
 
Gli schizofrenici a questo punto credo siano quelli che sono davvero convinti che il cervello sia “altro” e non parte di noi. Quelli che portano ad estrema conseguenza questo procedimento. Forse sono più puri di noi. Forse solo un passo evolutivo dietro di noi. E noi saremo gli schizofrenici del domani.
 
 
 
 

 

“tous le bateaux vont à l’hazard pour rien”.

scritto da sanfedista il 7 gennaio 2013,18:58

Parlavo mio nipote di 4 anni, gli facevo notare che giocare in quel modo non aveva senso. Mi ha guardato e mi ha chiesto serissimo “cosa ha senso?”. Ho sorriso e gli ho risposto “tutte le prime volte e tutte le ultime nei ricordi”. Ho risposto a me in realtà.

 

 

 

 

 

 

 

 

Programma per domani fine del mondo

scritto da sanfedista il 20 dicembre 2012,17:03

Ore 4,30: solenne veglia nella Cappella di San Gennaro con distribuzione sul sagrato ombrelli antimeteorite ad opera di solerti cingalesi. Spesa: 38 E di ombrello (volevano 45) e 250 di donazione obbligatoria alla chiesa per il Pass: Paradiso All Inclusive Silver; “Prenota ora, salti la fila, soft drink in omaggio e una cena di gala al tavolo del Signore)

Ore 6,00: Ultima sfogliatella. Spesa: 295 euro, senza scontrino

Ore 7, 23: Acquisto di Porsche

Ore 7,34: Tappa a Roma Montecitorio, flash mob con una 7,65 semi automatica. 

Ore 9,00: rientro a Napoli

Ore 10,46: Sosta al Mc Donald sull’autostrada. Mi faccio friggere anche lo scatolo del panino

Ore 12,00: End of the world brunch. Organizzato dai miei soliti irriducibili amici. Tartine secche e struffoli troppo grandi per i miei gusti

Ore 15,09: Amichevole Last Day: Napoli vs Vecchie Glorie del Calcio Irpino. Esosissimo prezzo del biglietto da parte della società. 786 euro per un posto nei distinti. Giocano le riserve, tipo quelli che fanno la Uefa. Aronica attacante e il terzo fratello Insigne centrale di centrocampo. Risultato zero a zero

Ore 17,01: Lavo la Porsche

Ore 17,23: comincia a piovere

Ore 17,24: riguardo la Paradiso All Inclusive Silver Card, nel dettaglio mi soffermo sulle condizioni contrattuali

Ore 17,25: Incomincio serenamente a sagrare i santi per la pioggia

Ore 19,11: Via Crucis neocatacumenale che si sovrappone a “We have a BIG problem”. Parata Gay, e trans…rissa generale e poi amori promiscui.

Ore 21,33: Cena in famiglia, metto il metallo nel microonde (ihihihi)

Ore 22, 34 : Vedo l’astronave del Papa che lascia il pianeta. Mia nonna mi dice “guarda il pontefice benedice dall’oblò” a me sembra che ci mandi a fanculo compiaciuto con il gesto dell’ombrello. Non lo dirò alla nonna.

Ore 22,41: doccia, mi asciugo i capelli mentre Giacobbo su Voyager, salta eccitato come una scolaretta indicando il primo asteroide. Trattasi in realtà di Bengala di segnalazione di buontempone. Troppo tardi, Giacobbo ingerisce pillola di Cianuro e muore schiumando in atroci sofferenze

Ore 23, 57: Accendo sigaretta e preparo Martini

Ore 00.12: Arrivano i Maya, scusandosi per il ritardo ma portano mazzo di fiori

Ore 00,13 fino 1,45: discorsone maya circa l’opportunità della fine del mondo

Ore 1,46: Renzi propone primarie. I maya lo fanno scoppiare come pop corn

Ore 2,00: con ritardo si procede alla fine del mondo.

Ore 2,05: Qualcosa non funziona i Maya non hanno fatto la revisione all’asteroide che fa fetecchia

Ore 2,06: silenzio imbarazzato, i Maya si consultano

Ore 2,07: la Meloni propone primarie. I Maya la fanno saltare come pop corn, dopo averla però imburrata…

Ore 2,21: I maya desistono e ripartono, con sommo sgomento di noi tutti

Ore 2,23: Si tirano le somme. Giornata tutto sommato positiva. Non avrà vinto il pluralismo certo ma intanto è morto Giacobbo e il Papa è in rotta di collisione con il Sole causa certezza da parte del Navigatore Made in Vaticano che il Sole, secondo la sua orbita intorno alla terra al momento del passaggio del PapaRazzo non si fosse trovato lì. Risatina compiaciuta di Galileo e Copernico.

 

 

Ricorda, ricorda il 5 novembre

scritto da sanfedista il 5 novembre 2012,18:48

 

 

 

Non vedo perchè questo giorno debba essere dimenticato, sopratutto oggi.

 

 

 

Una telefonata mi ricorda una cosa

scritto da sanfedista il 24 ottobre 2012,19:22

Mi chiama il mio ex collega di lavoro, dicendomi, “hai visto cosa è successo alla Novartis? Hanno ritirato 6 milioni di vaccini. Fossimo stati ancora a lavorare – nel nostro ufficio stampa di una multinazionale concorrente alla Novartis – sai che media monitoring? Sai che emergenze, che question and answer per i giornalisti, sai quanti comunicati da scrivere informando che il nostro vaccino poteva sopperire le mancanze dell’altro? Ah sarebbe stato davvero un pomeriggio pieno.

Tutto questo detto senza malinconia, con ironia, con un po’ di voce alla Bombolo, giusto per calcare l’assurdo. No, però, forse una minima puntina di malinconia affogata nell’ilarità c’era, ma non è questo il punto.

Questa telefonata mi ha riportato alla memoria un episodio che mi occorse qualche anno fa.

La domenica solitamente vado a pranzo da mia nonna, parcheggio sempre lo scooter nel viale privato. L’ho posizionato per anni di fronte un vecchio maggiolone bianco, appartenente alla buonanima del sig. De Chiara. Il suddetto era stato per molti anni cronista alla Rai di Napoli. Fu per la verità uno dei primi cronisti della Rai.
Una volta, l’ennesima volta che lo parcheggiai, il sig. De Chiara si affacciò chiedendomi di spostare il motorino. Non lo avevo parcheggiato male. Certo la presenza dello scooter avrebbe reso la manovra dell’auto un pochino più laboriosa, ma tanto quell’auto era praticamente ferma da secoli. Chiesi allora perchè dovessi spostare il mezzo. Lui mi guardò e mi disse: “beh se mi dovessero improvvisamente chiamare dalla Rai per una qualche emergenza, per un qualche eccidio – disse proprio eccidio – io dovrei uscire rapidamente, senza perdere tempo”. Il sig. De Chiara era in pensione da circa 15 anni avendo ormai ben valicato la soglia degli  ottanta. Io spostai il motorino perchè provai una gran tenerezza.

E’ un’iperbole, le situazioni, credo, siano davvero differenti ma l’intima sostanza non cambia. 

 

Vogliono abbattermi

scritto da sanfedista il 27 maggio 2012,20:57
La società americana per cui lavoro, dopo circa 4 anni presso di loro da “consulente”  in tutto e per tutto uguale a un dipendente (orari, ferie, presenza in ufficio…) mi ha chiesto, vista la riforma del lavoro e per avere maggiori cautele, di aprirmi una società così da fatturare ad essa. Altrimenti saranno costretti a non rinnovarmi la consulenza semestrale. Sto riflettenfo sul dafarsi. Questa che segue è la lettera ideale che mi sono scritto, come se parlassi con un mio amico e sarei felice un giorno magari di rileggerla a mio figlio.
 
 
 
Vogliono farmi aprire una società dopo tanti anni di precariato da consulente, per salvarsi ancora una volta, magari “disimpegnandomi un po’ dal lavoro che faccio ora, rallentando e non venendo in ufficio tutti i giorni”.
A me non piacciono queste cose, voglio fare una cosa e farla bene, metterci tutto me stesso e lavorarci con passione. In ritirata io non ci vado. Piuttosto crepo in piedi. Perchè sai cosa mi ha insegnato la vita, per quel poco che la conosco? Che ci sono 7-8 momenti cruciali in un’esistenza ed uno deve farsi trovare pronto. Il resto riempie.
Bene io credo che questo, ne sono sicuro, sia un momento cruciale. Uno di quelle situazioni in cui si vede la stoffa, in cui si pesa il tuo valore o la tua inadeguatezza. Non so quale sarà la decisione che prenderò, ogni via nasconde sempre una lama, ma qualunque essa sia sarà perchè l’avrò voluta, non perchè era il male peggiore, non perchè “altrimenti come si fa”. 
 
Mi ricordo una volta mi diedero un tema sul coraggio. Scrissi una lunga serie di parole evocative, senza punti. Volevo dimostrare che avevo coraggio nel far valere le mie convinzioni e le mie visioni e avevo il coraggio di osare. La mia professoressa mi fece notare che coraggio non è incoscienza, io le feci notare che se fossi stato incosciente avrei consegnato un foglio bianco. Presi 8, ed è una storia che ancora si racconta alla mia scuola. 
 
Sono così, spigoloso, ruvido, alle volte provocatore o temerario, mai incosciente però. So cos’è la fatica e quanto sia prezioso un lavoro. Il problema è che lo sanno anche loro. Loro non sanno però che io dormo poco, fumo e sono coraggioso. Non sanno che non mi abbattono perchè scrivo. Non mi intristiscono perchè inventerò una storia allegra da raccontarmi. Non mi incutono terrore perchè io non temo la morte e non temo l’amore e quindi non temo null’altro.  Non mi vinceranno con il timore reverenziale, perchè sono stato addestrato a stare con persone più grandi, più colte e più potenti di me. Non mi faranno sentire inadeguato o in torto, perchè conosco i miei diritti e se non li conosco li studierò fino a perdere diottrie sui fogli. Non mi trufferanno, perchè sono stato curioso una vita per non farmi truffare, cercando di capire sempre di cosa si stesse parlando, per non essere liquidato con paroloni o concetti fumosi; conosco il peso delle parole, la complessità dei concetti ed i tranelli della retorica. Non mi compreranno perchè costo troppo e tutti questi soldi, anche se volessero, non li hanno. Non mi faranno sentire solo, perchè io amo, ho sempre amato e sono circondato da persone splendenti (creTio). Loro non sanno che sono orgoglioso quando scrivo il mio nome e il mio cognome perché non l’ho mai speso per una raccomandazione o per un vantaggio. La mia firma quindi e preziosa e l’appongo solo quando voglio farlo. Loro non sanno che la psicologia inversa non funziona nemmeno più con mia nipote di 3 anni. Non sanno che non ho paura di piangere perchè per me ogni cicatrice è medaglia. Se anche quindi provassero a scassinarmi con tutti gli stratagemmi possibili fallirebbero poichè se non c’è una toppa non ci può essere un grimaldello. Perchè la vita mi appartiene e nessuno può darmi un calcio e spingermi in una direzione.
 
Io come sai non amo le cose semplici e anche questo loro non lo sanno. Però sono adattabile e conosco esattamente tutto ciò che c’è di superfluo nella mia vita. Non ho paura a rinunciarvi, perchè se il giorno non ti basta e la sera non hai luce, accendi una candela: vedrai un mondo che danza e sarai felice lo stesso. Inoltre, cambio rapidamente le mie esigenze e trovo piaceri in cose così infinitesimali che tu nemmeno puoi averne idea. Scorgo il miracolo della vita nella teoria ordinata delle formiche e potrei guardarle per ore con lo stesso divertimento che mi suscita il 3d al cinema. Potrei stare sul bus ad ascoltare i racconti perchè amo l’uomo più di ogni altra rappresentazione. Amo il vento e da qualche parte, ogni tanto v’è n’è sempre un po’, non mi serve quindi la Porsche cabrio 911 carrera 4 blu che sognavo per sentire i capelli scompigliati, così come mi piace. Potrei mangiare , poi, pane e stracchino ogni sera e comunque sarei felice e se non potessi più viaggiare,  – questa cosa mi dispiacerebbe parecchio – bene, leggerei racconti di viaggio inventando con la mente i profumi dei luoghi. Possono quindi anche cercare di affamarmi e impoverirmi, ma non priveranno il mondo del bello e non mi impediranno mai di amarlo. 
 
Tutto quello che ho di prezioso lo porto nella mia testa e nel mio cuore e dato che non è uno scrigno, perchè tutto condivido e nulla nascondo, non può essere forzato. 
Andrò avanti correndo e mi girerò solo quando sarò su, io non perderò Euridice…
 
Amico mio stai sereno che anche se il mare è in tempesta il ponte regge.

 

tasselli

scritto da sanfedista il 2 aprile 2012,17:55
 
 
 
 
Troppi tasselli troppo in disordine, e non ho nemmeno la certezza che ci siano tutte le tessere. Potrei incaponirmi a cercare un incastro che non esiste più. 
 
 
 
 
 
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6 – 3 pillole

scritto da sanfedista il 28 novembre 2011,22:09

Un aspro rumore di phon. Un “no” detto e cadenzato allo specchio
nemmeno la tua immagine riflessa ti stesse parlando davvero.
La prima pillola della giornata prima ancora del sole e poi le altre tre
meno tre per sorridere, meno due per ricordarsi come piangere, meno una per dimenticare perchè si piange.

Un aspro rumore di phon e di nuovo è il vapore. Altre tre pillole tre, prima che venga il sole, tre battiti di ciglia tre battiti d’ala di farfalla ed il corpo pesante che schiaccia il letto,
magari è la volta giusta per dimenticare tutto e per sempre, adesso mi addormento che ne ho prese sei.

 

 

 

 

 

Esotismi

scritto da sanfedista il 25 ottobre 2011,23:46

Magari a fumare un po’meno riuscirei anche a non farmi pulsare la vena della mano. Ma tant’è. Devo staccare i pensieri e lasciarmi andare dolcemente all’immagine di come sarei altrove. Se fossi in India mi piacerebbe essere una mucca, piazzarmi davanti agli autocarri e sorridere ruminando della rassegnazione altrui e dei clacson. Se fossi in America forse sarei a Las Vegas con occhi vacui e bocca socchiusa a sperare nel rosso. Se fossi in Germania starei certamente dormendo, domani si lavora. Se fossi in Tunisia mi piacerebbe essere un fuoco scoppiettante sulla spiaggia o una casa colonica a guardia di un palmeto. In Grecia una bottiglia di Ouzo che tiene sveglio qualcuno preoccupato. In Australia un ragazzino all’ultimo giorno di scuola che fa progetti per l’estate, quei fantastici progetti semplicissimi con aspirazioni banali e facilmente attuabili. Se fossi in Russia sarei malinconico, Dio quanto lo sarei, sarei malinconico e bianco come la neve della Taiga…sarei malinconico come ora che tutto mi sembra velato d’ironia consapevole. Un mezzo sorriso bianco e storto che si confonde con la neve, di chi ci è quasi arrivato ma alla fine ha mollato e non si saprà mai il perché. “Quello lì?” “Quello lì c’era quasi  ma poi rinunciò, nessuno ha mai saputo il perché ed obiettivamente non m’interessa nemmeno”.

 

Pregi e difetti.