Ci mancavano i Simpson.

scritto da Sanfedista il 13 dicembre 2007,21:09

Premetto che ritengo che i Simpson siano una meravigliosa boccata d’aria. Premetto che i Simpson siano a loro modo un lampo di genio.

Stavolta però la TV l’ha fatta grossa, troppo. La cosa è passata inosservata ma la scelta di Mediaset di programmare i Simpson alle venti è il colpo finale. Per chi? direte voi. Per gli adolescenti, che se prima rischiavano di seguire un telegiornale adesso sono spacciati. Continua l’instupidimento da parte dello Stato "democratico" nei confronti dei suoi cittadini. Mettere i Simpson alle venti significa distogliere parte, una grande parte, della fascia di pubblico in età formativa dai notiziari. Avremo sempre di più giovani assorbiti dall’effimero e privi di una reale percezione del mondo. La cosa forse può sembrare ridicola: i Simpson affondano la meglio gioventù. Non avrei mai sognato di poterlo scrivere, ma ormai non mi stupisco più di me perchè non mi stupisco più del mio Paese e delle scelte che vengono operate e lasciate correre.

Rileggo quello che scrivo. Mi sento un drammatico e vecchio censore…vi tranquillizzo, non sono nè vecchio (198X) nè censore.

Nota di colore; stasera per cena: scampi ed una bottiglia di Alto Adige Riesling Renano, mezz’ora di essenziale vanità culinaria. 

Valevole per il titolo “Peggiore manifestazione della cultura Italiana”

scritto da Sanfedista il 5 ottobre 2007,16:20

E’in palio il titolo per la peggiore manifestazione della cultura italiana.

Faccio un po’ di televisione, pochissima roba in realtà, un programma di nicchia, sul cinema di nicchia, in un’apparato televisivo criptato (Sky), in un canale di nicchia. Insomma non sono il Mereghetti dei poveri e neanche il Morandini dei ricchi, sono un umile lavoratore della vigna del Signore, assegno un premio però, lo assegno in questo salotto ed è fatalmente legato alla televisione poichè la televisione stessa è stata la mia personalissima "academy". Il premio della peggiore manifestazione della cultura italiana va quest’anno ai programmi pomeridiani. Non che abbia avuto tempo di sondarli ma mi è bastato poco per inidviduare la non celata bassezza che essi trasfondono all’ascoltatore.

Non credo che la televisione segua i gusti della gente, credo l’esatto contrario, la televisione indirizza i gusti della gente, forma il pensiero e definisce le sensazioni. Qualcuno potrà dirmi che la tv, basandosi su di un meccanismo fatto di compensi pubblicitari deve offrire programmi dagli ascolti elevati onde ricavare grossi guadagni. Io dico che se scomparissero d’un nembo tutti i programmi atrofici la gente, dopo 3 giorni di scoramento e magari di distacco, sentirebbe l’insanabile esigenza di dare corrente al telvisore e ben presto si rieducherebbe ai nuovi palinsesti. Via! Ripartirebbe il carrozzone, sarebbe, però, finalmente istruttivo, regalerebbe forse a questo paese maggiore equilibrio emotivo e bilancerebbe i desideri e le aspettative della gente.

La tv deve essere per tutti ma non può essere fatta da tutti, si premia in questo modo la visione di un mondo dove il traguardo si consegue senza sacrificio e Dio ci liberi, signora mia (nazional popolare), da un globo di persone addestrate al fortunismo e non dedite all’impegno.

Il premio, quindi, ripeto, va alla tv della fascia pomeridiana ed a parte di quella serale.