Che poi non si capisce

scritto da sanfedista il 7 settembre 2011,16:46

Che poi non è sempre chiaro la funzione del no e del si. Dovrebbero essere due punti certi e fissi della nostra vita. Il no e il si. E invece si complicano sempre parecchio e finiamo per non fidarci più solo del no e del si. Ma interpretiamo anche il tono, eventuali tic nel dirli, insomma il no e il si sono diventate solo due semplici indicazioni, hanno perso per molti di noi lo spirito chiarificatorio e definitivo che dovevano avere all’inizio, quando furono pensati. Prima dell’evoluzione della specie, dei bisogni e delle voglie. No?

 

Frasi di autori colpevolmente dimenticati

scritto da Sanfedista il 15 settembre 2009,23:10

"Attenzione la carica della batteria principale è quasi esaurita, per evitare la perdita di dati si consiglia di ricaricare".

Chiunque ha un dispositivo a batteria portatile prima o poi lo ha letto. E’ un aforisma perfetto che ti da un consiglio nel tuo interesse con garbo e senza allarmismo. Pensate un po’ se ci fosse stato scritto:"Stato critico della batteria, attento tra qualche istante tutto il tuo lavoro, forse un’intera giornata sparirà senza possibilità di essere recuperata. Ricarica finchè sei in tempo!".

Eppure noi ci soffermiamo sulle frasi di Wilde, Bolano, D’Annunzio.

Pensate che una persona un giorno si è seduta al tavolo e si è inventata questa frase meravigliosa:"La persona da lei chiamata non è al momento raggiungibile si prega di riprovare più tardi". Perfetta. Una frase che riassume un mondo di ipotesi, ha il cellulare spento, è in galleria, è scarico, è ormai seppellito nelle fondamenta di un centro commerciale. Tutto e nulla, semplicemente ora -o per sempre- non è raggiungibile.

Sono frasi che a noi sembrano essere nate da sole. Sembrano frasi che ci sono sempre state, che non sono mai nate, che come il sole o le foglie diamo per scontato. Eppure sono state pensate, ma sopratutto scritte da qualcuno.

"Si prega di non riagganciare per non perdere la priorità acquisita". La sentiamo sempre è una delle proposizioni più registrate, l’abbiamo sentita più di Thriller di M.Jackson, eppure chi l’ha scritta non percepisce diritti e sopratutto è confinato nel più scuro oblio.

E’ splendido poter ragionare sulle infinite frasi ormai familiari scritte da qualcuno che è entrato così tanto nella nostra vita, frasi a cui leghiamo emozioni (pensate alle infinite emozioni che ci ha suscitato la comunicazione dell’irragiungibilità di un cellulare) frasi che impariamo a memoria e completiamo mentalmente quando le sentiamo.

Ragioniamo che "Ogni riferimento a persone o eventi è puramente casuale" non solo è di una perfezione stilistica ed oserei dire filosofica piena, ma anche che fino ad un certo punto non esisteva, fino a che qualcuno si è seduto ci ha ragionato ed ha creato un trasversale mito letterario, tanto noto, quanto anonimo.

 

 

Oscar Wilde, il mio cenacolo ideale pt. XI

scritto da Sanfedista il 18 marzo 2008,13:25

1854-1900, artista, dandy, decandente.

"Nessun gentiluomo fa mai ginnastica"

"E’ una cosa terribile per un uomo scoprire improvvisamente che per tutta la vita egli non ha detto altro che la verità"

"Tutte le donne diventano come le loro madri. Questa è la loro tragedia. Gli uomini no. E questa è la loro tragedia"

"Nel caso di donne molto affascinanti, il sesso è una sfida, non una difesa"

"C’è sempre qualcosa di ridicolo nei sentimenti di chi non si ama più"

"Stupisco sempre me stesso. E’ l’unica cosa che renda la vita degna di essere vissuta"

"Almeno una volta nella vita ogni uomo cammina con Cristo verso Emmaus"

 

 

Aggiungo solo che era alto circa un metro e novanta, tutte le parole mi si seccano come tralci tagliati.

Curatore critica letteraria.

scritto da Sanfedista il 28 gennaio 2008,14:25

Un piccolo successo; da oggi sono il curatore della pagina di critica letteraria del quotidiano per il quale lavoro…dovrò conciliare i vari impegni ma le passioni non pesano e finalmente potrò stroncare chi scrive libri mediocri per fare incasso. Sì, mi sento un semidio, però la condizione è solo istantanea, tra poco più di due secondi ricomincierò ad avere i piedi per terra ed uscirò dal mio delirio di onnipotenza, ma per ora lo voglio godere. 

"E’ la stampa bellezza e tu non puoi farci nulla".

K

scritto da Sanfedista il 13 ottobre 2007,17:18

Provo una tenera pietà per chi si ostina a violentare la nostra lingua

Non ho la presunzione della originalità. Mi avvento con rabbia con chi utilizza la "k" in luogo delle lettere "Ch", provo una piccola frustrazione per chi addirittura utilizza la "K" al posto della "C". Se v’è un’esigenza di economicità, parlo di sms, (in altri casi, e-mail, lettere e/o altre comunicazioni di forma non orale non basate su un computo economico a singola parola, trovo assurdo un qualsiasi uso di questa lettera non appartenente al nostro dizionario) nell’utilizzo della K scrivendo "Ki 6", non capisco dove stia l’intelligenza nello scrive "Kosa". Meglio, non sono io che non colgo l’intelligenza in questo, l’arguzia non c’è e basta. Anzi è chiaro sentore di poca cura nel corretto utilizzo della nostra lingua e di grave mancanza di rispetto nei confronti dell’interlocutore che si presume sia avvezzo, come lo scrittore, a questa storpiatura.

Sono morti, ragazzi sono tutti morti, Montale è morto, Manzoni è felicemente trapassato, Petrarca si è anche totalmente decomposto, di Catullo neanche più le ceneri, ed allora perchè avventarvi così contro di loro? Tanto non possono cogliere i vostri piccoli atti di insubordinazione lessicale, sono nel paradiso degli scrittori, un noiosissimo posto dove si parla tutto il giorno di aferesi, metafore, chiasmi, quartine e climax…insomma hanno altro a cui pensare. Voi no, siete vivi, cercate di comunicarlo al mondo in maniera migliore.

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