Il giorno della memoria e i problemi sui bus

scritto da Sanfedista il 27 gennaio 2010,11:48
Il giorno della memoria deve essere un’occasione di riflessione non solo sui problemi delle minoranze, ma anche sui problemi delle maggioranze.

Credo che questo sia il giorno giusto per parlare dei trasporti pubblici e del maleodore emesso dagli extracomunitari. Essi per evidente mancanza di lavanda e/o ristrettezze economiche tali da non poter fruire di acqua saponata, infestano con i loro umori gassosi i mezzi pubblici.

Noi si va al lavoro, si scende presto la mattina e si paga l’abbonamento. Gli extracomunitari salendo sui bus e sulle metro, spesso senza vidimare alcun titolo di viaggio, rovinano a tutti noi il buongiorno. Usciamo di casa con il sapore del cornetto, saliamo sul bus e sentiamo ben altri aromi.

Altro che Kimbo sudamerica o profumi d’oriente. Questi maleodorano forte e con diverse profumazioni. Si va dalla birraccia del rumeno, al sudore tandori dell’indiano o all’alito cipollatissimo del negro africano, che poi dico già non mangiate, quando mangiate, mangiate solo cipolla, allora fa bene il buon Dio a mandarvi le carestie.

Altro che camere a gas, non bisogna andare ad Auswitz (o come cazzo si scrive), basta prendere il tram…

Infine ho una proposta che vorrei presentare proprio in questo giorno: posti separati per italiani ed extracomunitari, magari con ingressi differenti e areazioni più efficaci.

Firmato

Un Liberal




p.s.

A chi non fosse chiaro il testo succitato è evidentemente satirico, nel senso sbeffeggiatorio nei confronti di chi davvero potrebbe pensare queste cose, tipo l’elettore medio della ###A, mi riferisco ad un partito del nord. La foto non è in alcun modo collegata al testo, non so nemmeno chi sia…


Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 25 gennaio 2010,17:57
Il ridicolo non è tanto nell’amore. Il ridicolo è nel ridicolo dell’amore, nel riuscire a tirare i capelli durante un rapporto sessuale e trenta secondi dopo, trovarsi abbracciati e parlarsi con le vocine da cretini. 

Se ci si pensa se ne può morire, ma davvero.

Olè.

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Haiti e timori per il futuro dell’occidente

scritto da Sanfedista il 23 gennaio 2010,23:57

Io credo che le nostre responsabilità, intese come quelle del sistema occidentale, siano massime. La tragedia di Haiti, pur derivante da un fenomeno ingestibile, illumina nuovamente le nostre inadempienze nei confronti di popoli, stati, che soggiacciono sotto le esigenze dei pochi. Io amo il nostro modo di vivere, sono un alfiere della nostra cultura e di tutto quello che l’occidente ha prodotto. Dobbiamo però rinnovarci, smettere la ricerca dei nostri utili a tutti i costi per farci tutori di un benessere maggiormente diffuso, mettendo a disposizione ti tutti la nostra cultura e le nostre esperienze.
L’africa nostro bacino inesauribile di risorse e per questo coattamente tenuto barbaro e dipendente prima o poi morderà il freno e reclamerà i propri diritti, mettendo in crisi allora la pace in cui viviamo e che costa, ad altri, molto.

Assisteremo, quindi, ad una lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; sarà la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto, sarà la lotta tra due secoli e due idee. Inevitabilmente troveremo genti decise ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una guerra (non avranno nulla da perdere).  Essi prima o poi muoveranno queste decisioni che l’onore, gli interessi, l’avvenire ferreamente imporranno, poiché un popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia. E questo è inevitabile, poichè dalla mortificazione, lunga e subita, nasce un onore coriaceo e cieco.

Haiti ha svelato nuovamente un mondo che subisce ed uno che soccorre, così come fu per lo Sri Lanka, o per il Darfur, dobbiamo accorgerci che la nostra vita, paradossalmente, costa come quella degli ultimi. Perchè quando la vita degli ultimi costerà zero la nostra sarà a repentaglio, poichè chi non ha nulla da perdere è ben disposto a tramutare lo zero in un valore per un riscatto altrimenti inattuabile. Ed allora gli uomini bomba si moltiplicheranno e tutto quello che abbiamo costruito sarà irrimediabilmente incrinato, il mondo cercherà un nuovo equilibrio.



Per cronaca ho rubato in questo post alcune parole ad un altro. Che si conferma essere ancora attualissimo. Un maestro, come sempre.

Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 19 gennaio 2010,23:10

Da quanto tempo state insieme?

Ieri abbiamo festeggiato il trigesimo.


Ho avuto la febbre

scritto da Sanfedista il 17 gennaio 2010,15:27
Come da titolo. Per questo non ho scritto, che tragedia ad Haiti. Che orrido film Avatar, una sorta di puffi 2.0 con chiavette usb che gli escono dal deretano e con le quali si collegano a tutto. Nulla più.

Ho avuto la febbre e per questo io non ho scritto.

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Frase del giorno

scritto da Sanfedista il 7 gennaio 2010,17:16
…una stessa cosa può essere eroica o grottesca, un martire si differenzia da un fallito giusto per poche azioni, due magari. I presupposti sono sempre gli stessi gli scopi anche, la differenza è nella qualità del sonno, l’eroe non dorme, scalpita, eccitato suda al ripensare. Il fallito dopo la sua opera è stanco e si abbandona al letto ritenendo che il riposo sia necessario per compiere grandi azioni.

Il sonno è solo uno stratagemma di Dio per
limitare i danni dell’uomo.




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