quando fanno 41°…

scritto da sanfedista il 5 agosto 2013,09:59

Corro con la mente verso il Nanga Parabat, il

Karakorum, l’Annapurna…alla ricerca del gelo, del

ghiaccio asettico, benefico. Del bianco abbagliante

come Rod Stewart che mi sveglia stamattina. Slitte e

licheni, la mia idea di estate.

 

 

 

 

 

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Collina con albero

scritto da sanfedista il 23 luglio 2013,16:57

E’ capitato a tutti di fissare la collina con l’albero sulla sommità. E’ una delle immagini più diffuse tra gli oculisti. Quando fai la visita te la fanno fissare. Ti dicono “fissi per qualche secondo l’albero. Perfetto grazie mille”. Io quando fisso quell’albero penso sempre che mi piacerebbe esserci sotto. Appoggiato con un po’ di vento che mi lambisce la nuca. E’ un pensiero incatenato. Ovvero tutte le volte che vado dall’oculista mi dico “anche stavolta penserò al fatto che mi piacerebbe stare sotto quell’albero”. Ovviamente appena compare la foto diventa impossibile pensare ad altro.  
Sarà che tutti quanti noi siamo ormai privi non solo di solide prospettive economiche, ma anche di prospettive morali (ci hanno distrutto la fede) e politiche (hanno affossato gli ideali). Ci hanno lasciati in un momento di merda nudi e privi anche del trascendente, del superiore che salvava quelli di prima cidel rivoluzionario, quindi praticamente fottuti. Sarà tutto questo che mi fa pensare di stare sotto quell’albero quando vado dall’oculista. 

 

 

 

 

albero

 

 

 

 

 

 

Inspirare

scritto da sanfedista il 1 luglio 2013,16:58

Devo assolutamente centellinare l’ispirazione. Sono manchevole sotto molti punti di vista in questo periodo. Devo scrivere per il giornale un articolo su Truman Capote a Ischia. Sto prendendo la rincorsa da un po’ di tempo. Ma rimane ancorato come un’isola in una baia. Il pezzo non esce. Il clima è delizioso qui a Napoli. Sabato sera sono stato a Palazzo Marigliano. Al centro storico. Un posto particolare come molti in questa città. Entri in un grande portone in un vicolo, c’è un cortile interno. Sali due rampe di scale e ti trovi al cospetto di un tempio greco (l’edificio è un falso settecentesco di stile pompeiano) immerso in un giardino. Con un fontanile come sfondo. Serata bella. Si esibiva un trombettista jazz di Chicago. Ubriaco alla seconda nota. Ma i jazzisti sono così. Immersi nel giardino con un folto gruppo di socialisti contemplanti opulenze settecentesche e il trombettista, mi sono chiesto quanti votassero Berlusconi. Una mia arguta amica mi ha risposto “almeno la metà”. Ho sorriso. Va bene così. Come si fa a scrivere di T.Capote quando c’è un sole così. Quando c’è un sole così T.Capote non andrebbe nemmeno letto. E se usassi questa frase per cominciare? Intendo l’articolo? D’altronde sto ascoltando Justin Timberlake, e ve lo sto confessando; è quindi davvero questo il momento di scrivere schietto e infastidito un articolo e di gestire in maniera meno manchevole le cose che mi appartengono. 

 

 

Il mio basilico a novembre parte II

scritto da sanfedista il 22 novembre 2012,14:10

Di seguito la mail, in inglese e con la traduzione, che ho inviato al prof. Tim Upson direttore del giardino botanico di Cambridge.

 

Dear Colleague,

I’m writing from Naples, Italy, to undergo a question and confront with you about my discovery. I bought in a supermarket a basil plant last May. I lovingly curated it by following all the instructions that I found on wikipedia about the cultivation of basil. When I left the basil for my vacation I also left bottles of water  in the ground to allow the plant a dignified survival. In September I picked the leaves off the stems  for the preparation of pesto (italian sauce) and mozzarella cheese dressing. After a few days I discovered that from the earth sprouted new plants of basil, then I continue to water it. Over the months I cutted occasionally integers stems, but the basil popped up again. Now we arw at the end of November and I am still with a plant full of health. According to wikipedia and my knowledge, basil should be dead in September but we are now in November, almost December, I have selected a variety of plant that can survive the cold autumns Mediterranean?
What are your comments?
Thank you for your next answer: the comparison between scientist of different countries has always been the engine of scientific research; combining ours knowledge’m sure will lead to benefits for all mankind.
Best Regards

 

XXXXX

 

 

 

Caro collega,

ti scrivo da Napoli, Italia, per sottoporti una questione e confrontarmi circa una mia scoperta. Ho comperato in un supermercato una piantina di basilico lo scorso maggio. L’ho amorevolmente curata seguendo tutte le indicazioni che mi forniva wikipedia circa la coltivazione del basilico. Quando sono partito per le mie vacanze ho anche lasciato delle bottiglie d’acqua bucate nel terreno per consentire alla pianta una dignitosa sopravvivenza. A settmbre ho raccolto le foglie e staccato gli steli per la preparazione del pesto e per condire la mozzarella. Dopo qualche giorno ho constatato che dalla terra spuntavano nuove piante di basilico, lo ho allora continuate ad annaffiare. Nel corso dei mesi staccavo di tanto in tanto interi steli, ma il basilico rispuntava. Sono ora a fine novembre e mi trovo con una pianta ancora in salute. Secondo wikipedia e le mie conoscenze il basilico dovrebbe essere morto a settembre ora siamo in novembre, quasi dicembre, pensi abbia selezionato una varietà di pianta capace di sopravvivere anche ai freddi autunni mediterranei?
Quali sono le tue osservazioni in merito?
Ti ringrazio per la tua prossima risposta: il confronto tra studiosi di paesi differenti è sempre stato il motore della ricerca scientifica, unire le proprie conoscenze sono sicuro porterà a benefici per l’umanità tutta.
Cordialità

 

xxxxx

E la chiamano estate

scritto da sanfedista il 14 agosto 2012,19:58

Sono qui nella mia tana. In montagna. Tra un po’ riscendo e riparto.

Ho rubato una briciola di connessione al cellulare. Ma é dannatamente difficile aggiornare il blog. Non volevo peró rompere la tradizione dell’apnea estiva. Stavolta davvero prolungata. Non so cosa mi aspetta a settembre – non lo so mai – ma per ora dalla trincea che mi sono scavato, i monti sembrano alti e le pianure lontane. Non so nemmeno dove l’ho scavata la trincea, a questo punto. Una frase mi saltella nuda nel cervello, poche parole. Le cose nude non si mostrano ed io la tengo allora per me. Buona estate ovunque siate, qualunque demone stiate combattendo e se non combattete nessun demone forse siete morti, troppo felici o stupidi ed allora non avete bisogno dei miei auguri di buona estate. Ve la cavate benone da soli. 

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prima dell’estate

scritto da sanfedista il 2 agosto 2011,21:32

Come di consueto arrivo al post prima dell’apnea estiva. E’ un’estate insolita, non sono riuscito a lamentarmi abbastanza del caldo, assente ad oggi, e ho tutto già programmato. Mi aspetta un rientro che profuma di ripartenza, con nuovi traguardi e nuove sfide e che rende quindi questa stagione feriale ancora più utile. E io da questa stanza con un computer rovente sulle gambe, con le canzoni che seguono messe in loop, che scandiscono il romanticissimo rumore della tastiera, vi chiedo di essere felici di partire ma di lasciarvi un pensiero felice per il ritorno. Un pensiero che compaia di tanto in tanto, tra la birra del tramonto e il rumore del ventilatore. Che si nasconde tra la risacca e il sole. Perchè l’uomo felice è chi parte senza voltarsi e allo stesso modo torna, non interrompendo mai l’unicum che lega arrivederci e ben ritrovato, l’uomo felice è chi fa tre passi indietro e gli è tutto chiaro, la vita non ha soluzione di continuità e l’unico bagaglio che ci portiamo sempre dietro siamo noi stessi, a noi stessi decidere quanto sia leggero.

 

 

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De AESTATE – Rosamunde Pilcher, disgrazia

scritto da Sanfedista il 4 agosto 2010,21:48

Quando accendendo la tv di pomeriggio mi si para davanti il solito film tv ambientato in Germania, in cui il manager spietato di Francoforte tornando con la sua 911 turbo al paesello della sua infanzia, quasi investe la fioraia che si scopre essere il suo grande amore adolescenziale nonché una convinta no-global biologica che poi sposerà lasciando lavoro e l’odiosa figlia del presidente della sua GmbH mi rendo conto che siamo in estate.

L’asse del male ha ancora vinto. La mente malata di Rosamunde Pilcher tradotta in film tv dai crucchi è tornata e non ci sarà scampo. Più forte di Fini e delle presunte beghe con Berlusconi (che poi si parla di questione morale e Gianfranco si allea con il plurinquisito Lombardo), più forte delle teche Rai, dei mondiali di atletica e delle amichevoli precampionato, titoli della Pilcher come “Solistizio”, “Aprile”, “I cercatori di Conchiglie”, trovano vita in tv nella campagna tedesca con colori saturatissimi e fotografia nitidissima.

La trama è sempre la stessa: amori controversi. La fine è sempre uguale: amori felici. Ma che palle.

No non sono così cattivo, rifatevi gli occhi con il Re e buone vacanze, ci rivediamo a settembre.

 

Convinzione mentale

scritto da Sanfedista il 8 luglio 2010,22:42
Se pensi qualcosa con tutto te stesso la cosa si avvererà! Tipico atteggiamento da fallito. Ma tentare non costa nulla. Io ho caldo.




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Estate e Taricone

scritto da Sanfedista il 1 luglio 2010,00:10
A me è dispiaciuto. Era di provincia e stava con una delle più belle donne d'Italia, lo apprezzavo per tutto quello che stava in mezzo alle precedenti due constatazioni. Il come. Infondo il come è sempre la cosa più interessante. Il quando sono i preliminari della curiosità, rapidamente perdono d'interesse. Il perchè può non essere chiaro, può essere del tutto secondario. Il come invece non ti delude mai. Le persone intelligenti, quelle davvero intelligenti, non si domandano il perchè, ma il come. Come sono finito qui? Come è potuto succedere? Come posso fare? Come mai condivido la mia vita con questa persona?
I perchè sono le vie dell'intelletto, i "come" del fisico. Inteso come meccanismo fisico. Passi – uno dietro l'altro – che ci hanno materialmente condotti ad una data cosa.

Come ho fatto a trovarmi solo di notte su questa strada buia? Non ho controllato la spia della benzina.

Perchè l'ho fatto? Perchè sono sbadato. E' sti cazzi. Riflettere sull'essenza del tuo animo non ti salverà dal camion che procede con i fari spenti radente la carreggiata.

La risposta del come è quindi immediata: controlla la spia della benzina prima di metterti alla guida, perchè quando sarai in una strada buia con la macchina a secco riflettere sulla tua essenza non contribuirà a salvarla.

Quando non riusciamo a venire fuori da una situazione riflettiamo attentamente ai passaggi fisici che ci hanno condotto dove siamo. Giorno, dopo giorno. Alle volte sono molto più banali di come li descriverebbero i perchè.

"Ero a cena fuori, lei mi ha corteggiato, io ci sono stato, abbiamo scopato, poi ci siamo risentiti e poi abbiamo scopato di nuovo e ora sono sei anni, però lei ha conosciuto un altro e se lo scopa". Visto con la lente del come.

"Ero stressato, lei mi apparve come un'ancora di salvezza, si mostrava interessata a me. Abbiamo fatto l'amore, poi il natale successivo da lei al lago mi regalò quel pullover che oggi non riesco più a rimettere, pensando che forse lo ha regalato anche all'altro". Visto col perchè.

Taricone ci mancherà, davvero; guardandolo era l'inno del come perchè se ti soffermavi sui perchè rischiavi d'impazzire.

Per la cronaca la notte è rovente. Estate
.


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Estate al mare

scritto da Sanfedista il 30 luglio 2009,20:32

…E tra le braccia di un guardiacaccia il tempo vola sotto all’ombra

di un’Acac(c)ia…(sic)

beccatevi questa.

 

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