L’importanza di mangiare pastelli

scritto da sanfedista il 28 settembre 2012,00:25

Ero in Nuova Zelanda qualche anno fa. Avevo un amico indiano. Wasseem Parker. In realtà si chiamava Parkaar, solo che lo inglesizzava perchè faceva più British Empire. Una sera bevevamo una birra tutti insieme in giardino. Il sole tramontava e lui si alzò e andò via rapidamente. Gli chiesi perchè. Lui rispose che gli indiani non guardano mai il sole tramontare perchè non è di buon augurio. “Bella cazzata!”, pensai.

Noi europei siamo eurocentrici, un popolo blasè, cinico ma molto compassionevole che ritiene che le convenzioni differenti dalle nostre siano semplicemente inadeguate o, peggio, rozze o ridicole. E quando invece non lo pensiamo è perchè siamo radical, etnomaniaci e fintamente sciovinisti, che poi diciamocelo la cucina etiope la mangiamo solo noi, che in Etiopia si muoiono di fame.

Questo solo perchè abbiamo inventato la democrazia, il concetto moderno di impero, le infrastrutture di massa. I divertimenti, gli sport, l’illuminismo, la musica pop, il rock, la musica classica, l’impressionismo, la filosofia, il comunismo e il fascismo. Noi europei siamo ancora fortemente legati alle questioni di principio, contrari alla pena di morte, i più sostenibili del pianeta, con le nostre auto euro 5 e poi 6 e 7. Noi abbiamo tirato su il concetto moderno di città e dei mobili componibili. I sindacati e il ’68. Siamo quelli che hanno dato il nome ai paesi del mondo. Tu ti chiamerai America, tu invece Jamaica, tu Liberia o Arabia…Ci siamo arrogati il diritto di fare il calendario del mondo e decidere le ore dei paesi ma anche fissare le misure. Il metro, la iarda o il miglio. Siamo gli unici a cui davvero interessa dell’effetto serra e dello scioglimento dei ghiacciai, noi e qualche americano hippy deriso dai più che crede pure che il 21 dicembre finisce il mondo.

Beh io credo fermamente che a furia di evolverci siamo invecchiati prima. A furia di sopportare il peso del globo come Atlante, siamo finiti con la schiena rotta e sulla sedia a rotelle. Ci chiamano colonizzatori, ma siamo le vittime del nostro crimine. A furia di fare i maestrini saccenti, a furia di prendere il tè alle 5 pm, a furia di esportare pizza o caffè ristretto, abbiamo fatto la fine di quelle mamme nordamericane: top manager, eccellenti cuoche di torte per la gara dei bambini, sempre sorridenti e depresse. L’antidoto, o la soluzione, non c’è, anche perchè chi scrive è un europeo e quindi non riesce a vedere modelli validi oltre il proprio continente, ma sento, ho la percezione, che ci sia qualcosa di errato. Non mi piacciono i primi della classe perchè sono quelli che finiscono prima di tutti e, quando buoni, ti aiutano con i compiti sopratutto se sei magari un po’ ritardato. Siamo quelli che troviamo commuovente un tramonto ma siamo anche sempre consapevoli che è un fenomeno astronomico. Siamo top manager e prepariamo ottime torte. Indossiamo il casco per andare in bici e il giubbottino catarifrangente quando foriamo. Ma vi rendete conto? Ma di cosa vogliamo morire? Siamo così arroganti che vogliamo essere eterni. Bombardati come siamo da campagne contro il fumo, l’alcool, la droga, il melanoma, il tumore al polmone, abbiamo lo yogurt contro l’osteoporosi, la regolarità intestinale e le difese immunitarie. Ma di cosa vogliamo morire noi europei? Con i nostri piani vaccinali e i nostri 100 airbag? Con i nostri parafulmini e i limiti di velocità. Con l’alimentazione corretta e il giusto apporto di sali minerali. Con i nostri aerei sempre più sicuri e le nostre case finalmente libere dagli incidenti domestici? Ci siamo montati la testa. E Dio o chi per lui ci punirà. E’ così. Nessuno l’ha fatta franca così a lungo come noi.

Perchè se, come si dice, c’è un po’ di Dio in ognuno di noi, beh la parte di Dio che è in me mi dice che i primi della classe sono insopportabili e che alle volte meritano di essere presi a pedate e cacciati dall’aula, con un applauso sentito e scomposto dei ritardati che finalmente liberi potranno ricominciare a mangiare sereni e avidi pastelli a cera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

C’era una filastrocca…

scritto da sanfedista il 16 ottobre 2011,12:20

« Remember, remember,

the fifth of November,

Gunpowder, treason and plot.

I see no reason

why Gunpowder treason

Should ever be forgot! »

 

 

…ogn’uom’ di Ferruccio ha il core, la mano, il suon d’ogni squilla i Vespri suonò. Stringiamci a coorte,siam pronti alla morte.Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò…

 

Grecia

scritto da sanfedista il 18 luglio 2011,16:04

La Grecia è in crisi. Molti dicono basta aiuti. Dicono che abbiamo già dato troppi soldi alla Grecia. Si ipotizza anche un’uscita dall’Euro. C’è paura del “contagio greco”.  Oh oh oh “il contagio greco”, finiremmo per infettarci tutti. Io come sempre sono il solito incastrato nel passato. Sono davvero molto legato al paese ellenico, sarà che secondo una scuola di pensiero abbastanza consolidata sono stato concepito a Santorini, sarà che tutti noi dobbiamo qualcosa alla Grecia. Che ci ha infettato con la poesia, con la filosofia, con la religione, con l’architettura, ma soprattutto con una parola che ha di fatto influito su tutta l’evoluzione dell’occidente come lo conosciamo oggi: democrazia. Nulla sarebbe così com’è, se non ci fosse stata la Grecia, tutto sarebbe più rozzo, più involuto e probabilmente più elementare.

I romani, popolo intelligente, si resero conto ad un certo punto che avevano bisogno della Grecia per evolvere, non bastava più essere romani, bisognava essere romani addolciti dai greci ed Orazio scrisse Graecia capta ferum victorem cepit, la Grecia conquistata conquistò il rude vincitore. Pensate se i galli fossero stato il faro culturale su cui ispirarsi per l’educazione di un impero…triste destino. Questo ci obbliga a continuare a pagare le loro cambiali, ci obbligherà a farlo almeno finché utilizzeremo i loro insegnamenti, abbiamo un debito immenso e, da romantico, ancora credo che i debiti si paghino anche dopo millenni.

 

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Haiti e timori per il futuro dell’occidente

scritto da Sanfedista il 23 gennaio 2010,23:57

Io credo che le nostre responsabilità, intese come quelle del sistema occidentale, siano massime. La tragedia di Haiti, pur derivante da un fenomeno ingestibile, illumina nuovamente le nostre inadempienze nei confronti di popoli, stati, che soggiacciono sotto le esigenze dei pochi. Io amo il nostro modo di vivere, sono un alfiere della nostra cultura e di tutto quello che l’occidente ha prodotto. Dobbiamo però rinnovarci, smettere la ricerca dei nostri utili a tutti i costi per farci tutori di un benessere maggiormente diffuso, mettendo a disposizione ti tutti la nostra cultura e le nostre esperienze.
L’africa nostro bacino inesauribile di risorse e per questo coattamente tenuto barbaro e dipendente prima o poi morderà il freno e reclamerà i propri diritti, mettendo in crisi allora la pace in cui viviamo e che costa, ad altri, molto.

Assisteremo, quindi, ad una lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra; sarà la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto, sarà la lotta tra due secoli e due idee. Inevitabilmente troveremo genti decise ad affrontare i rischi ed i sacrifici di una guerra (non avranno nulla da perdere).  Essi prima o poi muoveranno queste decisioni che l’onore, gli interessi, l’avvenire ferreamente imporranno, poiché un popolo è veramente tale se considera sacri i suoi impegni e se non evade dalle prove supreme che determinano il corso della storia. E questo è inevitabile, poichè dalla mortificazione, lunga e subita, nasce un onore coriaceo e cieco.

Haiti ha svelato nuovamente un mondo che subisce ed uno che soccorre, così come fu per lo Sri Lanka, o per il Darfur, dobbiamo accorgerci che la nostra vita, paradossalmente, costa come quella degli ultimi. Perchè quando la vita degli ultimi costerà zero la nostra sarà a repentaglio, poichè chi non ha nulla da perdere è ben disposto a tramutare lo zero in un valore per un riscatto altrimenti inattuabile. Ed allora gli uomini bomba si moltiplicheranno e tutto quello che abbiamo costruito sarà irrimediabilmente incrinato, il mondo cercherà un nuovo equilibrio.



Per cronaca ho rubato in questo post alcune parole ad un altro. Che si conferma essere ancora attualissimo. Un maestro, come sempre.

150 Km/h, Bandiera, Crocifisso, Marrazzo, Amanda Knox

scritto da Sanfedista il 7 dicembre 2009,21:37

Cambiano i nomi ma alla fine siamo sempre fermi.

La bandiera con la croce non ha senso, la religione non va ostentata sarebbe un pessimo esempio.

Amanda Knox è colpevole come Giuda e gli yankees non devono metterci becco, altrimenti ci ridiano i cowboys che volando basso ammazzarono quelli del Cermis.

Marrazzo è un figuro così misero che davvero mi repelle, i trans mi fanno pena neanche gli zingari sulle scalinate delle chiese, eppure il wwf si ostina a dar da mangiare al fenicottero rosa. Che poi che cazzo mangerà per essere rosa? Fruttolo?

La sinistra si faccia una ragione del fatto che finchè Berlusconi respira anche loro potranno tranquillamente continuare a non pensare a un programma. D’altrone non credo che nessuno, forse solo D’Alema, sarebbe in grado in quel partito di tirare fuori un programma serio e che possa piacere agli italiani.

Le maestre che picchiano i bambini mi diano l’indirizzo sarò felice di pestarle a sangue quando e dove preferiscono.

In Italia la gente lavora quasi gratuitamente e i sindacatii dove li vedi? Alle stupide manifestazioni, chi conosce un sindacalista? Com’è fatto? Io lavoro per una grandissima azienda e non ne ho mai visto uno.

E’ da tanto che non indosso lo smoking e questo finirà per frustrarmi, ma anche questo è un problema della democrazia, l’appiattimento degli abbigliamenti.

Io non pago i musei in quanto giornalista.

Roma è una città così provinciale che quasi mi meraviglio che abbia mai potuto avere un impero, ma neanche una tessera di un autolavaggio si merita. Neanche. Non ha una prima di un teatro che si rispetti, ed ha una metro che il giro sul bruco alle giostre a confronto sembra la circle line di Londra.

I 150Km/h in autostrada mi piacciono parecchio. 





 



Eco della Pravda: Berlusconi un Macho!

scritto da Sanfedista il 23 luglio 2009,11:06
…evidentemente in Russia piace macho, oggi la Pravda -il primo quotidiano di Russia- scrive che Berlusconi:«Perchè prendersela con un uomo vero?».
 
«Mi potete uccidere, ma non capisco questi italiani e queste italiane», esordisce Ponomariov, sostenendo che gli itlaliani «dovrebbero essere fieri di tale primo ministro che ha 72 anni ma è in forma brillante, ha un sorriso largo, un eloquio bello e colorito…» ed «è sempre circondato da donne avvenenti che non solo brillano di bellezza ma anche fanno carriera».

«Ora scopriamo che Silvio compie imprese non solo in campo politico ma anche nelle alcove. È come un cavalier gentile…», prosegue, scagliandosi contro «moralisti e ipocriti»

«Se Berlusconi sta usando il suo testosterone alla grande forse fa male a qualcuno? Forse alle sue partner? Ma le ultime non si lamentano e con la moglie legittima ha avviato il divorzio», aggiunge. «Per nessuno è un segreto che in Russia Berlusconi è amato e questo non lo si può dire di altri leader uomini o donne occidentali. O sono fiori appassiti o sono troppo gonfi della loro "missione storica" perchè loro sono politici e Silvio è un uomo vivo», conclude Ponomariov.


Da Cavaliere a Cosacco…


La simpatia di Ahmadinejad

scritto da Sanfedista il 21 aprile 2009,16:52
E’ più simpatico diciamolo. Non credo che sia stato offensivo o razzista, non stavolta. Ha semplicemente detto con quella faccia un po’ così, metà Clooney metà Kabhir Bedi, che gli Israeliani sono razzisti! E che novità sarebbe? Non capisco chi con sdegno ha abbandonato l’aula, Italia compresa. Mi hanno ricordato quando, giovanissimo, io ed alcuni amici che ci coalizzavamo, giocando a risiko, contro un altro, per l’infantile piacere di vederlo arrabbiare, alla prima sua vittoria in battaglia cominciavamo ad attaccarlo tutti senza senso, fino ad abbandonare immotivatamente la partita.

Questo mi hanno ricordato ieri i politici occidentali, quelli che per partito preso devono essere in disaccordo con l’Iran e alla prima constatazione alzano le mani e se ne vanno.

Entrando nel merito della questione, il leader Iraniano ha pur ragione, Israele è uno stato razzista e teocratico e questo non si può discutere. Basti pensare che è uno stato talmente teocratico che ha nella bandiera il simbolo della religione (come gli stati  islamici) e concede cittadinanza a chi dimostri di essere di religione ebraica, un po’ come il certificato di razza ariana per l’ingresso nelle SS.

Certo l’Iran pure non è la patria del pluralismo, l’Iran nemmeno mi sembra il sogno attualizzato di Voltaire, dico un posto dove l’adulterio è reato capitale ha poca credibilità in un consesso internazionale, eppure se ci piace l’autodeterminazione wilsoniana, dovremmo dire che ognuno ha chi si merita e nessuno dovrebbe immischiarsi, però così non può essere per savriate ragioni ed allora dobbiamo scegliere il male minore per simpatizzare.

Io che in politica estera mi faccio guidare dalla irrazionale prima impressione, mi affido al sorriso sornione di Ahmadinejad, non so, lo preferisco, mi sembra meno paranoico di quelle faccie israeliane, più sul genere "folle consapevole", responsabile, che è sempre meglio che "folle con i missili gentilmenti offerti dagli altri", come Israele che sa che tanto qualsiasi cosa mamma USA paga, e magari pure zia Europa -visti i comportamenti- qualcosa dal borsello lo tira fuori.

Il mio amico del Risiko? No, non è diventato come Ahmadinejad: è un pacifico domatore di gatti, lievemente di sinistra ed alle volte troppo pigro e razionale, valutazioni affettive (massime) le evito per non lambire l’omoerotismo -Dio solo sa quanto ne sono lontano- ma il mio amico, una frase sulla questione mediorientale me l’ha fatta entrare in testa, un giorno mi fa:

"Hai presente Alien?"
"Si"
"Hai presente quando danno l’ordine di alzarsi in volo e nuclearizzare?"
"Non ricordo esattamente ma mi fido"
"Bene, per me questa dovrebbe essere la soluzione per il Medioriente, nuclearizzare tutto, senza distinzione"

Sorrisi…

Oggi a Roma ho visto

scritto da Sanfedista il 30 ottobre 2008,20:03

Alla capitale oggi ho visto l’Italia peggiore, quella che protesta e non sa perchè, quella che non avrebbe motivo per protestare, ho visto la sinistra farabutta che strumentalizza insegnanti, studenti e bambini per avere uno scudo politico. Ho visto l’Italia che tifa per l’arretratezza, l’Italia scansafatiche e pelandrona, quella che quarda alla caduta dell’albero e non alla crescita della foresta.

Chiunque abbia appoggiato la manifestazione senza aver letto la legge, dovrebbe ripugnarsi di se stesso ed ha tutto il mio disprezzo. Prender posizioni senza conoscere è abietto, manifestare è lo stadio subito successivo alla rozzezza umana. Scendere in piazza senza sapere è la morte della civiltà. Complimenti all’opposizione, complimenti alle menzogne.

Oggi con i colleghi abbiamo letto il testo della legge, chi era di sx si è vergognato per aver appoggiato fino a quel momento tesi inesistenti apparse su giornali che da settimane bombardano i lettori. Quelli che sono di sx ed hanno letto la legge si sono sentiti presi in giro dal loro partito.

Vi do modo di leggere il testo integrale:

DECRETO LEGGE 137 dell’1 settembre 2008

Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università

Articolo 1.

(Cittadinanza e Costituzione)

1. A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una sperimentazione nazionale, ai sensi dell’articolo 11 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia.

1-bis. Al fine di promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale, definito dalla Carta costituzionale, sono altresì attivate iniziative per lo studio degli statuti regionali delle regioni ad autonomia ordinaria e speciale.

2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Articolo 2.

(Valutazione del comportamento degli studenti)

1. Fermo restando quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.

1-bis. Le somme iscritte nel conto dei residui del bilancio dello Stato per l’anno 2008, a seguito di quanto disposto dall’articolo 1, commi 28 e 29, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, non utilizzate alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sono versate all’entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al finanziamento di interventi per l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza degli istituti scolastici ovvero di impianti e strutture sportive dei medesimi. Al riparto delle risorse, con l’individuazione degli interventi e degli enti destinatari, si provvede con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, in coerenza con apposito atto di indirizzo delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari.

2. A decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento è effettuata mediante l’attribuzione di un voto numerico espresso in decimi.

3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Ferma l’applicazione della presente disposizione dall’inizio dell’anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto inferiore a sei decimi, nonché eventuali modalità applicative del presente articolo.

Articolo 3.

(Valutazione sul rendimento scolastico degli studenti)

1. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.

1-bis. Nella scuola primaria, i docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.

2. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la valutazione dell’esame finale del ciclo sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi.

3. Nella scuola secondaria di primo grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

3-bis. Il comma 4 dell’articolo 185 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, è sostituito dal seguente:

«4. L’esito dell’esame conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi».

4. Il comma 3 dell’articolo 13 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, è abrogato.

5. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti, tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità degli alunni, e sono stabilite eventuali ulteriori modalità applicative del presente articolo.

Articolo 4.

(Insegnante unico nella scuola primaria)

1. Nell’ambito degli obiettivi di razionalizzazione di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti previsti dal comma 4 del medesimo articolo 64 è ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche della scuola primaria costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.

2. Con apposita sequenza contrattuale è definito il trattamento economico dovuto all’insegnante unico della scuola primaria, per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.

2-bis. Per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo, il Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ferme restando le attribuzioni del comitato di cui all’articolo 64, comma 7, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, provvede alla verifica degli specifici effetti finanziari determinati dall’applicazione del comma 1 del presente articolo, a decorrere dal 1º settembre 2009. A seguito della predetta verifica, per le finalità di cui alla sequenza contrattuale prevista dal comma 2 del presente articolo, si provvede, per l’anno 2009, ove occorra e in via transitoria, a valere sulle risorse del fondo d’istituto delle istituzioni scolastiche, da reintegrare con quota parte delle risorse rese disponibili ai sensi del comma 9 dell’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei limiti dei risparmi di spesa conseguenti all’applicazione del comma 1, resi disponibili per le finalità di cui al comma 2 del presente articolo, e in ogni caso senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

2-ter. La disciplina prevista dai presente articolo entra in vigore a partire dall’anno scolastico 2009/2010, relativamente alle prime classi del ciclo scolastico.

Articolo 5.

(Adozione dei libri di testo)

1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l’editore si è impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo che per la pubblicazione di eventuali appendici di aggiornamento da rendere separatamente disponibili. Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l’adozione dei libri di testo avviene nella scuola primaria con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio, e nella scuola secondaria di primo e secondo grado ogni sei anni, a valere per i successivi sei anni. Il dirigente scolastico vigila affinchè le delibere dei competenti organi scolastici concernenti l’adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto delle disposizioni vigenti.

Articolo 5-bis.

(Disposizioni in materia di graduatorie ad esaurimento)

1. Nei termini e con le modalità fissati nel provvedimento di aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento da disporre per il biennio 2009/2010, ai sensi dell’articolo 1, commi 605, lettera c), e 607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni, i docenti che hanno frequentato i corsi del IX ciclo presso le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario (SSIS) o i corsi biennali abilitanti di secondo livello ad indirizzo didattico (COBASLID), attivati nell’anno accademico 2007/2008, e hanno conseguito il titolo abilitante sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie, e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti.

2. Analogamente sono iscritti, a domanda, nelle predette graduatorie e sono collocati nella posizione spettante in base ai punteggi attribuiti ai titoli posseduti i docenti che hanno frequentato il primo corso biennale di secondo livello finalizzato alla formazione dei docenti di educazione musicale delle classi di concorso 31/A e 32/A e di strumento musicale nella scuola media della classe di concorso 77/A e hanno conseguito la relativa abilitazione.

3. Possono inoltre chiedere l’iscrizione con riserva nelle suddette graduatorie coloro che si sono iscritti nell’anno accademico 2007/2008 al corso di laurea in scienze della formazione primaria e ai corsi quadriennali di didattica della musica; la riserva è sciolta all’atto del conseguimento dell’abilitazione relativa al corso di laurea e ai corsi quadriennali sopra indicati e la collocazione in graduatoria è disposta sulla base dei punteggi attribuiti ai titoli posseduti.

Articolo 6.

(Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria)

1. L’esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell’articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, e successive modificazioni, comprensivo della valutazione delle attività di tirocinio previste dal relativo percorso formativo, ha valore di esame di Stato e abilita all’insegnamento nella scuola primaria o nella scuola dell’infanzia, a seconda dell’indirizzo prescelto.

2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l’esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione primaria nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto.

Articolo 7.

(Modifica del comma 433 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, in materia di accesso alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia)

1. Il comma 433 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è sostituito dal seguente:

«433. Al concorso per l’accesso alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superano il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l’abilitazione per l’esercizio dell’attività professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attività didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato».

Articolo 7-bis.

(Provvedimenti per la sicurezza delle scuole)

1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, formulato ai sensi dell’articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e successive modificazioni, è destinato un importo non inferiore al 5 per cento delle risorse stanziate per il programma delle infrastrutture strategiche in cui il piano stesso è ricompreso.

2. Al fine di consentire il completo utilizzo delle risorse già assegnate a sostegno delle iniziative in materia di edilizia scolastica, le economie, comunque maturate alla data di entrata in vigore del presente decreto e rivenienti dai finanziamenti attivati ai sensi dell’articolo 11 del decreto-legge 1º luglio 1986, n. 318, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 1986, n. 488, dall’articolo 1 della legge 23 dicembre 1991, n. 430 e dall’articolo 2, comma 4, della legge 8 agosto 1996, n. 431, nonché quelle relative a finanziamenti per i quali non sono state effettuate movimentazioni a decorrere dal 1º gennaio 2006, sono revocate. A tal fine le stazioni appaltanti provvedono a rescindere, ai sensi dell’articolo 134 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, i contratti stipulati, quantificano le economie e ne danno comunicazione alla regione territorialmente competente.

3. La revoca di cui al comma 2 è disposta con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, sentite le regioni territorialmente competenti, e le relative somme sono riassegnate, con le stesse modalità, per l’attivazione di opere di messa in sicurezza delle strutture scolastiche, finalizzate alla mitigazione del rischio sismico, da realizzare in attuazione del patto per la sicurezza delle scuole sottoscritto il 20 dicembre 2007 dal Ministro della pubblica istruzione e dai rappresentanti delle regioni e degli enti locali, ai sensi dell’articolo 1, comma 625, della legge 27 dicembre 2006, n. 296. L’eventuale riassegnazione delle risorse a regione diversa è disposta sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni.

4. Nell’attuazione degli interventi disposti ai sensi dei commi 2 e 3 del presente articolo si applicano, in quanto compatibili, le prescrizioni di cui all’articolo 4, commi 5, 7 e 9, della legge 11 gennaio 1996, n. 23; i relativi finanziamenti possono, comunque, essere nuovamente revocati e riassegnati, con le medesime modalità, qualora i lavori programmati non siano avviati entro due anni dall’assegnazione ovvero gli enti beneficiari dichiarino l’impossibilità di eseguire le opere.

5. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, nomina un soggetto attuatore che definisce gli interventi da effettuare per assicurare l’immediata messa in sicurezza di almeno cento edifici scolastici presenti sul territorio nazionale che presentano aspetti di particolare criticità sotto il profilo della sicurezza sismica. Il soggetto attuatore e la localizzazione degli edifici interessati sono individuati d’intesa con la predetta Conferenza unificata.

6. Al fine di assicurare l’integrazione e l’ottimizzazione dei finanziamenti destinati alla sicurezza sismica delle scuole, il soggetto attuatore, di cui al comma 5, definisce il cronoprogramma dei lavori sulla base delle risorse disponibili, d’intesa con il Dipartimento della protezione civile, sentita la predetta Conferenza unificata.

7. All’attuazione dei commi da 2 a 6 si provvede con decreti del Ministro dell’economia e delle finanze su proposta del Ministro competente, previa verifica dell’assenza di effetti peggiorativi sui saldi di finanza pubblica.

Articolo 8.

(Norme finali)

1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

1-bis. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

2. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

 

 

 

DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

1. Il decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

TROVATEMI L’UNIVERSITA’!

I LICENZIAMENTI COME SA ANCHE UN CRETINO TOTALE NON SONO POSSIBILI TRATTANDOSI DI PUBBLICO IMPIEGO E COMUNQUE NON SONO NEANCHE LONTAMANETE VENTILATI.

INFINE IL REFERENDUM, anche gli incliti sanno che non è ammissibile alcun tipo di referendum che decida sulla disposizione della finanza pubblica…altra menzogna Walter?

Aggiungiamo che con la riforma verranno tagliati circa 130mln di Euro alla scuola privata…

RAGIONATE CON LA VOSTRA TESTA.

(ASCA) – Roma, 28 ott – Un taglio di 133 milioni di euro per il 2009 alla scuola privata paritaria. La decurtazione di risorse e’ prevista nel ddl di bilancio, all’interno delle tabelle del Ministero dell’Istruzione. In particolare, si passa dai 535 milioni previsti per il 2008, a 402 milioni nel 2009, a 406 nel 2010 e a 317 nel 2011.

Se lo dice lui. La pietà dei quotidiani Patri.

scritto da Sanfedista il 30 maggio 2008,10:32

Manganelli (capo della polizia, nomen omen):"In Italia non esiste certezza della pena".

Tutti i quotidiani sulla notizia. Evviva il giornalismo di inchiesta:

Quello che ha portato avanti la battaglia sulle pessime condizioni carcerarie ed ha inneggiato all’indulto (ricordo un pezzo su Repubblica). Quello che ora chiede la grazia per la povera Franzoni (la maledetta infanticida). Quello che tre giorni fa ha urlato al "DAGLI AL FASCISTA!!!". Quello che ha fatto trasmissioni -primo piano su raitre- denunciando un "clima favorevole al ritorno di certi rigurgiti" e poi si scopre che l’autore era coMMunista e nel raid c’era pure un negro*, insomma evviva i nostri giornalisti che mettono sempre in difficoltà gli intervistati! Sappiate che un qualsiasi politico vuole conoscere in anticipo le domande che gli verranno fatte (proprio come negli states -ironico-).

Insomma viva il coraggio di questi paladini dell’informazione.

* Negro, non è spregiativo, considerarlo offensivo è una moda tutta attuale, pari a quella che traduce immigrati in "migranti". Negro deriva dal latino Niger, Nigra, Nigrum, che sta per nero. Loro come ci chiamano? Bianchi. Io avrò il diritto di chiamarli Negri? Oppure come al solito l’ipocrisia verbale di questa italietta vale più del concetto espresso?

Freccia del sud.

scritto da Sanfedista il 15 maggio 2008,11:36

Io l’ho preso. E’ un treno che va da Agrigento Centrale a Milano Centrale, è il treno che ha la maggiore percorrenza in Italia, 1600km, e li percorre il 22 ore -lo stesso tempo che impiegai per andare a Auckland- è un espresso. Puzza ancora oggi di Italia, di emigranti che lasciano le magiche terre e senza voltarsi indietro stringono negli occhi chiusi un addio dettato dalla necessità.

Io l’ho preso, era dicembre ma c’erano trenta gradi, gente che dormiva in corridoio, i bagni rotti e un carrellino che arrancava più dell’espresso. Per 3500 lire presi una birra calda, l’unica bevanda rimasta. Lo presi di notte per arrivare a Milano la mattina presto. E’ un treno che ad ogni curva sferraglia, un treno dove calabresi, siciliani e campani parlano tutti la stessa lingua.

Sono i più poveri, quelli che l’eurostar è un lusso, quelli onesti. Solo un vagone cuccette e su ogni cuccetta 2 persone, per risparmiare. La freccia del sud era giornaliero, poi divenne trisettimanale, pensavano alle Ferrovie che oramai l’epoca fosse finita, pensavano che per arrivare su al Nord oramai si scegliesse altro. Invece ora  viaggia 5 giorni a settimana, di nuovo.

Ero in uno scompartimento con un vecchio nonno, due giovani che proseguivano per la Germania e due amici. Io all’epoca pensai che stavo vivendo un’esperienza tragica, maledissi la scelta, pensai: se prenotavo prima trovavo il volo o l’eurostar ed invece ora sulla seconda della freccia del sud.

Ora no, ora ho capito che quel treno gronda rispetto e dignità e quando passa nelle stazioni la gente dovrebbe tacere e riflettere che passa l’Italia che fa di tutto per tirare avanti, quasi andrebbe preteso l’attenti.

Io non ho proseguito per Francoforte, per Liegi o per la Svizzera, mi sono fermato a Milano, ma molti alle 7.00 scesero e avvolti dal gelo cambiarono convoglio, senza un fiato senza un lamento.

E l’amarezza del vecchio nonno in scompartimento quando mi disse che il treno era ed è chiamato al nord  "la feccia del sud" mi conduce alla nausea che neanche la birra calda mi aveva regalato.

Cinquant’anni di sangue e calli, di testa bassa, di silenzio e faticare ed ora ancora il treno è affollato, ancora l’italia non garantsce dignità, lavoro e futuro al Sud.