Manchester C. – Napoli

scritto da sanfedista il 14 settembre 2011,22:59

C’è qualcuno che mi ha detto per telefono che al gol di Cavani “Se n’è caduta Napoli”. Io ho fatto cadere parte della strada qui a  Roma, nel solito silenzio maledetto che mi circonda quando il Napoli segna. Afono, sudato di gloria. Innamorato perso, come a 14 anni, come quando ho comprato il mio primo fiore per qualcuna. Nella vita mangi fango, caviale, ostriche e melanzane ripiene di melanzane a funghetti. Bevi acqua calda dal lavello e la birra che sto per aprirmi. Vacilli, traballi, magari la vita ti butta a terra come un tavolino quando gli strappi il tappeto sotto. Così senza motivo. Magari tutti i tuoi programmi sono confutati punto per punto dalla malasorte o da una tua follia non in preventivo. Magari tredicimila cose, ma stasera il Napoli Calcio mi ha entusiasmato e io prometto a me stesso e al mondo testimone che non consentirò a nulla, cose, oggetti o persone di farmi fare un passo indietro, di farmi abbassare la voce, di non farmi crepare il cuore quando le cose vanno bene e quando vanno male. Solo questo, di getto, d’istinto, tutto il resto è un grandissimo casino. Stasera il pareggio mi fa dormire sereno.  

 

 

NaPoLi

scritto da sanfedista il 20 maggio 2011,18:46

Sono in treno, circondato da 3 torinesi. Sulla quarantina. Mi chiedono informazioni sull’orario dell’arrivo a Napoli. Io di solito non do confidenza in treno. E’ la mia ora di silenzio nella settimana. Ogni tanto leggo qualcosa, ogni tanto scorro l’ipad, alle volte lasciandolo sul treno. Ma nell’ora che separa Roma da Napoli rispondo anche malvolentieri al cellulare, rigorosamente impostato su “riunione”. Alle volte non rispondo proprio. Non mi manca nemmeno la sigaretta. Comunque questi tre torinesi visibilmente sovraeccitati attaccano bottone. Ok, il viaggio è compromesso. Sono innamorati di Napoli. La qual cosa mi rende il discorso meno ostile. Vengono ogni tanto per un w/e. A un certo punto mi guardano e mi dicono “Napoli è l’unica città davvero capitale che abbiamo in Italia”. Musica. Sorrido. Eccepisco, senza nemmeno troppa convinzione, che c’è Roma che è splendida – a me piace davvero tra l’altro-. Loro mi rispondono che Roma è troppo ministeriale, troppo bianca, piena di marmi. Sembra di girare per un museo. Napoli no. E’ anarchica, vitale e mortale. Pericolosa e splendida.

Poi si ferma e mi fa’: “Napoli mi sbalordisce sempre, giri per una stradina buia e poi ti spalanca il mare”. Concludendo con una metafora fantastica “Napoli e Roma sono due città bellissime, se fossero due appartamenti però uno sarebbe uno splendido appartamento in centro, curato e con il parqet di pregio, Napoli sarebbe un appartamento immenso, affrescato, un po’ confuso con mobili di stili differenti, antico e misterioso, buio in alcune stanze ma con un meraviglioso terrazzo”. E’ il terrazzo che fa la differenza. Io l’ho sempre detto. Conoscono la storia di Napoli quasi quanto me. Per curiosità gli chiedo delle loro origini, per sapere se ci fossero vincoli sentimentali. Uno è di Alessandria, l’altro di genitori padovani il terzo torinese puro. Sono amici, due insegnano alla facoltà di lettere, l’altro è avvocato. Ed allora capisco che bisogna essere raffinati per amare Napoli.

Il contadino della bassa padana, l’imprenditore varesotto, il palazzinaro romano, o l’impiegato medio italiano, non riusciranno mai ad amarla, perchè Napoli è una città per colti. Per chi ama le differenze e capisce che solo da un po’ di caos nasce lo stupore. Solo lo sbigottimento crea riflessioni. Napoli non è per chi ama Venezia o Gardaland. Non ti tranquillizza ti turba. Non è una città che ti tranquillizza, non è un posticino carino per famiglie. Non ci sono McDonald, forse 2 in tutta la città. Non c’è nulla di uguale in Italia. Non c’è nulla di ordinario a Napoli. Dalla violenza al calore. Dalla irragionevolezza alla filosofia altissima partenopea. E io la amo. Sono grato per essere cresciuto qui. Perchè mi ha insegnato a scrivere, ad amare, a fare 3 passi indietro sempre per guardare le cose da una prospettiva più ampia. Napoli mi ha insegnato che devo guardarmi le spalle quando torno a casa la sera anche se gli occhi volerebbero verso il mare. Da Napoli ho appreso che una fila alla posta non è una perdita di tempo è uno spunto per un racconto o per un’opera teatrale. Che la musica è legata alla vita e la declina in ogni forma. Napoli vive di musica. Penso ci saranno 500/600 neomelodici che producono mille album l’anno e parlano di tutto, dall’amore al tradimento, dai figli al carcere, dalle ingiustizie al matrimonio. Quale altra città in Italia produce così tanta musica. Quale altro popolo italiano è impegnato così trasversalmente nella realizzazione di melodie?

Napoli è capitale. Non so di cosa ma lo è. Abbiamo avuto una corte e circa 10 palazzi reali. Ma la differenza tra Roma e Napoli è che da palazzo Serra di Cassano spuntano in alcuni punti della facciata piante. Palazzo Chigi è candido, costantemente restaurato ma irrimediabilmente morto.

Non sarei quello che sono senza Napoli, quanti possono dire la stessa cosa della propria città?

Sono fortunato a dividere la mia vita tra Napoli e Roma. Spostarmi tra due immensi stereotipi mondialmente noti. Respirandone l’aria, la malinconia, la passione, la storia, che mi insegnano ad amare ogni giorno, ad innamorarmi con tutto me stesso della vita e delle persone.


 

categoria: Tag:, , ,
commenti: Nessun commento su NaPoLi (popup) | commenti

Ieri sera

scritto da sanfedista il 18 aprile 2011,12:00

A trovare non ci vuole nulla è a perdere che è difficile, in tutti i sensi.

Io, un amico e circa altri 60 mila napoletani ieri non sapendo che fare abbiamo deciso di investire parte delle nostre risorse andando allo stadio. Abbiamo visto infranta un’epica condivisa illusione. Ora l’illusione non è come il dolore, che se è diviso è meglio sopportato, l’illusione per stessa definizione è l’istante prima della disillusione e la disillusione con più è condivisa più e cocente. Disilludersi da soli fa meno male che disilludersi in mille, diecimila o semplicemente in due.

La squadra stanca, il pubblico sorrideva amaro non riconoscendosi più nella situazione, ci si guardava tra di noi aspettando un cenno che non arrivava, palle perse, gol mangiati, preludio alla tragedia sportiva. Sigarette infinite, silenzio, due reti prese e giù al tappeto, silenzio, silenzio e applauso finale da chi ha dato tutto quello che poteva da chi semplicemente “non doveva finire così” ma tant’è…

La colonna sonora di Bill Conti di seguito è perfetta, si divide esattamente in tre parti: illusione, disillusione e speranza.


 

 

categoria: Tag:, , ,
commenti: Nessun commento su Ieri sera (popup) | commenti

Santi Latitanti

scritto da Sanfedista il 4 novembre 2010,23:22
Capisco la straordinaria amministrazione: la lava, l'eruzione.
Capisco dei popoli l'evangelizzazione, cadere da sella – è la vocazione -.
Capisco il miracolo settembrino, il plasma la folla, il fazzolettino
Transigo su scippi, rapine, su mala, munnezza e la Tarsu
Ma poi mi dico: "Gennaro mio, San Paolo di Tarso,
che su queste cose girati di spalle mi sembrate ogni volta
gettatela or tanto uno sguardo alla porta.
Non è un gran portone, contiene un po'd'erba…
Evitateci, in perfida Albione, figure di merda".



categoria: Tag:,
commenti: Nessun commento su Santi Latitanti (popup) | commenti

La primavera

scritto da Sanfedista il 2 marzo 2010,19:31
La primavera è alle porte e nessuno le apre. Eppure tra liste bloccate, terremoti, maremoti, serie A-ssassina, sembra che tutto sia imminente eppure nulla accade. I coriandoli già lanciati a carnevale non fanno tempo a toccar terra che è Pasqua e tutto si fa uovo o coniglio. Magari con un campanellino d’oro al collo tipo Lindt, forse allora sentendo lo scampanellio, qualcuno apre la porta, la primavera entra e tutti possiamo cambiare, rimettere  le foglie nuove, l’ora indietro e dormire un po’ di più. La quaresima per esigenze di voto durerà quest’anno 24 giorni, più un week end di luglio che deve ancora essere scelto.


…quando c’era lui i treni non erano vandalizzati.

scritto da Sanfedista il 3 settembre 2008,01:05

Il sottobosco della umanità non esita a proporre bestialità. Per qualche secondo ho sperato in una sciagura ferroviaria. Sonnecchiando immagnavo il titolo.

"TRENO DI TIFOSI DERAGLIA, LA SOCIETA’ CIVILE SI INTERROGA: CHI LI PIANGERA’?".

Ma mio caro amico la cosa è andata diversamente. Un nutrito -non sparuto, come rettifica qualcuno- gruppo di omuncoli, salito su di un treno per seguire la beneamata trasferta decide di arrecare danni al convoglio per cinquecentomila euro, leggasi un miliardo di lire. Bene, il divertimento si fa compassione quando qualcuno suggerisce che gli animi erano tesi causa ritardo di 2 ore.

Rido perchè prendo spesso il treno e ricordo distintamente quando in partenza da Napoli per Roma mi fu annunciato che il treno che attendevo viaggiava con 180 minuti di ritardo. Beh, segendo il discorso dei paladini del tifo avrei dovuto imbracciare l’automatica e freddati tre o quattro controllori, impossessarmi di convoglio postale e marciare su Roma entrando in Termini come neanche il Duce a Tripoli mentre brandiva la spada dell’islam.

Non regge. Semplicemente non v’è giustificazione alcuna per chi s’impossessa con la forza di un mezzo di trasporto statale, e quindi ad uso della comunità, e non pago arreca ingenti danni.

Tifo Napoli, sono un Napoletano, ora ahimè in esilio forzato, ma credo che la risposta da parte dello Stato non dovrebbe limitarsi alla sacrosanta restrizione alle trasferte per tutta la stagione ma dovrebbe contemplare l’ipotesi di pagamento per il risarcimento dei danni arrecati a carico di chi ha compiuto lo scempio.

Certo, ci dovrebbe essere il carcere, ma chi ci crede più? Chi crede più in un luogo che non ha cancelli ma porte girevoli?

De Neapolis versus Olisippo.

scritto da Sanfedista il 29 agosto 2008,15:21

Non ho mai scritto su una delle corde che mi lega stretto alla mia città: l’amore per il Calcio Napoli.

Non ho mai scritto perchè sul calcio non ci rifletto, il calcio lo vivo intensamente per novanta minuti, è un transito emozionale che mal si tramuta in pensiero ordinato, come dovrebbe essere un intervento su un blog.

Oggi eccedo. Il Napoli ricomincia a prender posto su prati degni, il ciuccio zampetta, scalcia e raglia, nuovamente, in ampli foraggi. Il sorteggio con il Benfica, la squadra più titolata di Portogallo, è forse infausto ma mette il Napoli immediatamente innanzi alle proprie responsabilità.

I sussulti ci sono tutti: il davvero mitico stadio "Da Luz" sacrario sporitvo e ultimo teatro del grande Toro, la squadra lusitana, schiera di giovani ed esperti campioni, l’entusiasmo dei vesuviani e la voglia dei tifosi di buttare finalmente l’abbonamento al cinema, perchè il mercoledì c’è di meglio da fare.

Il fado, il baccalau, i tram e quant’altro poco ci riguardano, non siamo turisti non siamo quelli che arrivano da Napoli con valigie di cartone cariche di sogni. Il Napoli ha il dovere di arrivare a Lisbona in buisness class, con il taxi prenotato e l’albergo cinque stelle, è noblesse oblige, è il blasone che lo impone.

Con la speranza che il Pocho punga più di Suazo, che Cannavaro faccia sentire gli anni a Rui Costa e che Aimar e Di Maria siano intimoriti un po’da quella N che era medaglia sul petto di conterranei idoli, auguro al mio Napoli sì la vittoria, ma soprattutto la serenità di chi è appena tornato a casa dopo un brutto viaggio….

 

Chiudo augurando alle altre italiane, ovunque nel mondo, di dedicarsi fruttuosamente ai rispettivi impegni.

                                                                                    

 

 

 

 

France footbal.

scritto da Sanfedista il 14 dicembre 2007,13:50

Mi diverte come Domenech critichi costantemente gli altri, in particolare l’Italia. Di oggi è la notizia che, a detta del ct transalpino:"La scelta di Capello come ct dell’Inghilterra è un fatto grave […]il fatto di andare a cercare un ct all’estero non è positivo". Beh, detto da lui la cosa mi fa sorridere, basti vedere l’immagine sopra per comprendere che forse è più grave andare a cercare calciatori per la Nazionale all’estero, no? Francesi…