Muse

scritto da sanfedista il 31 maggio 2011,23:22

Figlie di Zeus e Memoria,  Esiodo nella sua Teogonia le descrisse chiaramente. Sono nove, numero più che simbolico.

Calliope, poesia epica e poesia lirica
Clio, storia
Erato, canto corale e poesia amorosa
Euterpe, musica
Melpomene, tragedia
Polimnia, inni religiosi
Talia, poesia gaia, poesia rustica e commedia
Tersicore, danza
Urania, astronomia e geometria.

Urania mai incontrata, nemmeno incidentalmente. Tersicore l’ho amata di un amore puro, pieno perchè non corrisposto. Clio, tipica ragazza bruttina, l’ho sempre corteggiata per utilizzarla al mio utile.  Melpomene mi è stata madrina al battesimo è un privilegio di chi è nato nella mia città. Euterpe è stata la mia testimone, quella che mi conosce meglio perchè appuntava tutti i miei momenti cruciali. Polimnia m’ispira nella rabbia. Talia mi sveglia la mattina, al primo imbrunire scompare, va a dormire prima di me. Calliope sono gli occhi in cui vorrei specchiarmi. Erato è qui vicino a me, in quest’istante. La decima musa è l’imprevedibile che tutto intrica, che mescola le carte per trovare infinite complicazioni. Colei che tutti ispira, che col suo soffio da la vita alle altre nove.

 


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Frase del giorno

scritto da sanfedista il 30 maggio 2011,15:51

Napoli ma come fai a deludermi sempre? Sempre, in maniera costante e ostinata.

Ma io ti amo e ti perdono. Anche stavolta.

 

 

 

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Frase del giorno pt.2

scritto da sanfedista il 26 maggio 2011,12:21

Effettivamente siamo a giovedì che per me è già venerdì…per bilanciare la canzone di prima metto questa… decisamente più allegra e da week end…

 


 


Frase del giorno

scritto da sanfedista il ,12:12

Se la vita ti dà limoni tu fanne limonata ma se la vita ti dà cioccolatini non trasformarli in merda. Mica è facile…

Vi invito caldamente a sentire tutta la canzone che segue. E’ difficile ma è splendida, s’incattivisce verso metà, ascoltatela tutta anche se vorreste magari staccare prima. Il testo poi è davvero fantastico.

 

I wanted to change the world
But I could not even change my underwear
And when the shit got really really out of hand
I had it all the way up to my hairline
Which keeps receding like my self-confidence
As if I ever had any of that stuff anyway
I hope I didn’t destroy your celebration
Or your Bar Mitzvah, birthday party or your Christmas
You put me in this cage and threw away the key
It was this ‘us and them’ shit that did me in
You tell me that my life is based upon a lie
I casually mention that I pissed in your coffee
I hope you know that all I want from you is sex
To be with someone that looks smashing in athletic wear
And if your haircut isn’t right you’ll be dismissed
Get your walking papers and you can leave now

Don’t know what to want from this world
I really don’t know what to want from this world
I don’t know what it is you wouldn’t want from me
You have no right to want anything from me at all
Why don’t you take it out on somebody else?
Why don’t you tell somebody else that they’re selfish?
Weepy coward and pathetic …

Who’s gonna be the one to save me from myself?
You’d better bring a stun gun and perhaps a crowbar
You’d better pack a lunch and get up really early
And you should probably get down on your knees and pray
It’s really fun to look embarrassed all the time
Like you could never cut the mustard with the big boys
I really don’t know who the fuck you think you are
Can I please see your license and your registration?

Don’t know what to want from this world
I really don’t know what to want from this world
I don’t know what it is you wouldn’t want from me
You have no right to want anything from me at all
Why don’t you take it out on somebody else?
Why don’t you tell somebody else that they’re selfish?
Weepy coward and pathetic …

So Jesus hasn’t come in here to pick you up
You’ll still be sitting here ten years from now
You’re just a sucker but we’ll see who gets the last laugh
Who knows, maybe you’ll be the next queen of Denmark

 

 

 

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Buonanotte a…

scritto da sanfedista il 24 maggio 2011,23:50

ai cercatori d’oro, ai funamboli senza filo e senza rete, ai capitani di lungo sorso, fenomeni da bar, fenomeni da baraccone, a chi pulisce poi il baraccone, ai maldestri ricettatori di gioielli rubati, ai cantanti senza voce e agli scrittori senza parole, a l’amica di mia nonna che mi offriva il Vov quando avevo 5 anni, a chi ha le sigarette ma non trova l’accendino, il contrario, ai contrari in genere, quelli per partito preso, ai cattivi partiti, ai pescatori di frodo, ai maniaci sentimentali, agli indecisi per vocazione, ai matematici, ai miei figli futuri per i quali scriverò racconti sbalorditivi, a chi si attarda su cose inutili poi esce e piove, ai vedovi – categoria in via d’estinzione-, a chi lotta per i panda ma poi sti panda che hanno mai fatto per loro, a chi ha gratitudine, ma sopratutto agli ingrati, ai bugiardi, quelli impenitenti, che non vogliono assoluzione, ai guidatori di vita in stato di ebbrezza, ai sigg. Martini & Rossi, inventori della notissima bevanda.

agli architetti che il giorno dell’inaugurazione comunque non gli tornano i conti, ai casellanti, alle voci della viacard, ai bip biiiip del telepass, a chi colleziona insuccessi in maniera ostinata, a chi brevetta deodoranti per ambienti, a chi ferra i cavalli, a chi vede un po’ di arte anche in una metro che fa ritardo, a chi non prende la metro perchè tanto prima o poi salta tutto, a chi è davvero coerente con gli altri e meno con se stesso, ai radicali con il prossimo ed indulgenti nei propri confronti, a chi inavvertitamente schiaccia il maiuscolo scrive le cose più belle della propria vita e poi cancella tutto non riuscendo poi a ripetere il miracolo, a chi non sapeva che c’era shift f3 per convertire tutto in minuscolo, a chi scrive in maiuscolo e poi non cancella, si capirà meglio, a chi è innamorato, a chi dice che è solo chimica, agli oltranzisti polemici, a chi non si accetta e poi un giorno filma il bigfoot, a chi ha idee fantastiche ma non riesce a descriverle, a chi prima o poi tanto doveva succedere, a chi imputa al tempo le soluzioni, ai catalogatori di nuvole, a chi a settant’anni scopre una passione, a chi dice a venti che ne ha abbastanza, al barista che con soddisfazione sa che è l’ultimo a chiudere in città, a chi guida i sostitutivi, alle riserve che in silenzio aspettano, a chi non aspetta e fa su un casino, a chi bacia quando non dovrebbe poi lei si gira e l’incanto si rompe, a lei che si gira, a chi aspetta con ansia il primo bacio, a chi il secondo, a chi il terzo e il quarto e così via…

a chi mette 4 puntini sospensivi, buonanotte ai romantici che parlano di luna come se fosse altro che un satellite della terra, a chi è lento anche nell’addormentarsi, a chi ragiona, scrive e strappa, a chi imbianca strutture portanti dei ponti in bianco, a chi attraversando un passaggio a livello pensa sempre che il treno sia li li per sbucare e la sbarra sia guasta, a chi vede 5 volte le previsioni del tempo e poi ne parla in ascensore, alle zanzare mie fedeli compagne, ai ragni acerrimi nemici delle zanzare e quindi miei, a chi mi vuole bene, a chi pensa che il mondo senza di me sarebbe un luogo comunque diverso, a me, a chi vendeva gli aquiloni sulla strada per Fondi, a chi si droga e sciupa la condizione senza scrivere nemmeno un rigo, agli sciatti, a chi si impegna nel confezionare con cura i pacchetti, a chi cerca di fregare il prossimo con tutto se stesso e ci riesce, buonanotte ai navigatori, ai poeti e ai santi che pregano per tutti noi…shhh… ‘notte

 


 

Frase del giorno

scritto da sanfedista il ,12:26

Voltarsi all’ultimo come Orfeo. Accidenti, per tanto così…non raggiunse la serenità eterna. Afferrò solo la felicità assoluta, pura, di un istante.

Scelta ardua…irrisolta.

A me piace pensare che Euridice avesse preso dalla madre, donna grassa e sempre più sgradevole con il passare degli anni, Orfeo quindi fece la scelta giusta, avrebbe rischiato altrimenti di maledire sua moglie a Zeus, quando alla soglia dei quaranta Euridice flaccida e sgarbata gli avesse porto per l’ennesima volta zuppa di barbabietole.


 

 

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NaPoLi

scritto da sanfedista il 20 maggio 2011,18:46

Sono in treno, circondato da 3 torinesi. Sulla quarantina. Mi chiedono informazioni sull’orario dell’arrivo a Napoli. Io di solito non do confidenza in treno. E’ la mia ora di silenzio nella settimana. Ogni tanto leggo qualcosa, ogni tanto scorro l’ipad, alle volte lasciandolo sul treno. Ma nell’ora che separa Roma da Napoli rispondo anche malvolentieri al cellulare, rigorosamente impostato su “riunione”. Alle volte non rispondo proprio. Non mi manca nemmeno la sigaretta. Comunque questi tre torinesi visibilmente sovraeccitati attaccano bottone. Ok, il viaggio è compromesso. Sono innamorati di Napoli. La qual cosa mi rende il discorso meno ostile. Vengono ogni tanto per un w/e. A un certo punto mi guardano e mi dicono “Napoli è l’unica città davvero capitale che abbiamo in Italia”. Musica. Sorrido. Eccepisco, senza nemmeno troppa convinzione, che c’è Roma che è splendida – a me piace davvero tra l’altro-. Loro mi rispondono che Roma è troppo ministeriale, troppo bianca, piena di marmi. Sembra di girare per un museo. Napoli no. E’ anarchica, vitale e mortale. Pericolosa e splendida.

Poi si ferma e mi fa’: “Napoli mi sbalordisce sempre, giri per una stradina buia e poi ti spalanca il mare”. Concludendo con una metafora fantastica “Napoli e Roma sono due città bellissime, se fossero due appartamenti però uno sarebbe uno splendido appartamento in centro, curato e con il parqet di pregio, Napoli sarebbe un appartamento immenso, affrescato, un po’ confuso con mobili di stili differenti, antico e misterioso, buio in alcune stanze ma con un meraviglioso terrazzo”. E’ il terrazzo che fa la differenza. Io l’ho sempre detto. Conoscono la storia di Napoli quasi quanto me. Per curiosità gli chiedo delle loro origini, per sapere se ci fossero vincoli sentimentali. Uno è di Alessandria, l’altro di genitori padovani il terzo torinese puro. Sono amici, due insegnano alla facoltà di lettere, l’altro è avvocato. Ed allora capisco che bisogna essere raffinati per amare Napoli.

Il contadino della bassa padana, l’imprenditore varesotto, il palazzinaro romano, o l’impiegato medio italiano, non riusciranno mai ad amarla, perchè Napoli è una città per colti. Per chi ama le differenze e capisce che solo da un po’ di caos nasce lo stupore. Solo lo sbigottimento crea riflessioni. Napoli non è per chi ama Venezia o Gardaland. Non ti tranquillizza ti turba. Non è una città che ti tranquillizza, non è un posticino carino per famiglie. Non ci sono McDonald, forse 2 in tutta la città. Non c’è nulla di uguale in Italia. Non c’è nulla di ordinario a Napoli. Dalla violenza al calore. Dalla irragionevolezza alla filosofia altissima partenopea. E io la amo. Sono grato per essere cresciuto qui. Perchè mi ha insegnato a scrivere, ad amare, a fare 3 passi indietro sempre per guardare le cose da una prospettiva più ampia. Napoli mi ha insegnato che devo guardarmi le spalle quando torno a casa la sera anche se gli occhi volerebbero verso il mare. Da Napoli ho appreso che una fila alla posta non è una perdita di tempo è uno spunto per un racconto o per un’opera teatrale. Che la musica è legata alla vita e la declina in ogni forma. Napoli vive di musica. Penso ci saranno 500/600 neomelodici che producono mille album l’anno e parlano di tutto, dall’amore al tradimento, dai figli al carcere, dalle ingiustizie al matrimonio. Quale altra città in Italia produce così tanta musica. Quale altro popolo italiano è impegnato così trasversalmente nella realizzazione di melodie?

Napoli è capitale. Non so di cosa ma lo è. Abbiamo avuto una corte e circa 10 palazzi reali. Ma la differenza tra Roma e Napoli è che da palazzo Serra di Cassano spuntano in alcuni punti della facciata piante. Palazzo Chigi è candido, costantemente restaurato ma irrimediabilmente morto.

Non sarei quello che sono senza Napoli, quanti possono dire la stessa cosa della propria città?

Sono fortunato a dividere la mia vita tra Napoli e Roma. Spostarmi tra due immensi stereotipi mondialmente noti. Respirandone l’aria, la malinconia, la passione, la storia, che mi insegnano ad amare ogni giorno, ad innamorarmi con tutto me stesso della vita e delle persone.


 

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regole e patti

scritto da sanfedista il 19 maggio 2011,18:09

Tutto ciò che ha  a che fare con regole o regolamenti è per definizione noioso. Pur amando fortemente la noia ritengo che ci siano maniere più divertenti per procurarsela. Il regolamento condominiale non ha mai divertito nessuno. Le regole del bon ton sono l’opposto dello svago. Regolare è un lavoro triste, perchè ti obbliga  a vagliare profondamente e a conoscere tutte le cose divertenti per poi proibirle.

I patti, i trattati, come affermava il Cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg, sono pezzi di carta. Pur nel rispetto di tutti gli equilibri mentali personali ed altrui, io sono tendenzialmente un futurista. Wildiano. So ovviamente autoregolarmi, riesco a capire quando devo staccare, spesso coincide quando lo voglio, però la mia vita non accetterà mai la positività totale delle regole.  Prendere o lasciare.

Dalla finestra le bandiere della Colombo sventolano, il telefono alla mia sinistra continua a squillare inascoltato. Che ti squilli? E mi rassereno un po’ accarezzando qualche pensiero. Mi brucia lo stomaco ma questa è consolidata prassi. Fumo troppo, mangio pochissimo. Sarebbe una vita sanissima se non fumassi troppo. Berrò una birra a casa rigorosamente dalla bottiglia, sono uomo e posso farlo. In realtà sono un Uomo e posso fare tutto.

Come dissi una volta, se la mela fosse caduta da sola per l’autunno avremmo adorato il vento. Invece ora adoriamo l’uomo, con i suoi limiti, le sue complessità, i suoi errori, le sue costrizioni, la sua imperfezione, le sue forze e debolezze. Non è tutto però così fantastico, non è tutto così sbalorditivo sempre?

Nella vita rimaniamo a bocca aperta stupiti per come sia potuto succedere, ma tanto è già successo, dobbiamo allora solo chiudere gli occhi e…e questo non lo so!

 

 

 

 

 

Che canzone ingenua, ma è efficace…

 

 

 

 

 

frase del giorno

scritto da sanfedista il 18 maggio 2011,22:31

 

 

 

 

IRRAzIonALItA’

vs

Times New Roman

…it’s bliss…

 

 

 

 


ma buongiorno

scritto da sanfedista il 17 maggio 2011,10:22

Prima mattinata insolita. Alle 8.00 avevo un appuntamento in Via Barberini, credo davvero utile, molto utile anzi. Alle 8.30 ero in Taxi per raggiungere il lavoro all’EUR- Il tassista dopo un po’ mi fa con tipica voce omossessuale da stereotipo, v. “il vizietto”, “Io la ho già accompagnata, non è la prima volta che ci vediamo”, si mette male io gli faccio “ah non ricordo, per che tragitto?”, lui risponde pronto “Via Bixio – Eur”, bingo! e aggiunge “un bel ragazzo così mica lo scordo”. Sorrido e non rispondo. Passato il primo sconforto per il complimento inatteso alla fine me ne compiaccio. Stamattina sono davvero bello, abbronzato, magro, con un paio di pantaloni beige e una camicia azzurra. Il mondo è decisamente mio.