Vincent van Gogh, il mio cenacolo ideale pt IX

scritto da Sanfedista il 4 febbraio 2008,23:21

1853-1890, pittore.

"Se varrò qualcosa più in là, la valgo anche adesso, perché il grano è grano, anche se i cittadini all’inizio lo scambiavano per erba."

"Forse saprai che la peonia è di Jeannin, l’altea appartiene a Quost, ma il girasole è in qualche modo mio…"  

Avrei potuto mettere un qualsisasi dei suoi quadri, ma lo voglio guardare nei suoi occhi incerti; un pittore che ha del soprannaturale, il meno capito in vita, il più frustrato, è stato il più stuprato dopo. Anche un inclita può riconoscere una sua tela, i poster con i girasoli "affrescano" tutte le stanze degli adolescenti snob che non guardano Moccia ma che non vanno oltre lo stereotipo. Ma Vincent mi piace così, perchè pur essendo così dannatamente di tutti e così drammaticamente mio. E’ come trovare un piccolo spazio in una comune hippy, ed io rido riguardo il suo "campo di grano" e mi verrebbe voglia di dargli un pugno, di farci a botte di dirgli:" Bestia, dipingi peggio così finirai nell’oblio e la tua opera sarà solo mia". Ma non posso e mi odio un po’ perchè una volta tanto per me non vale il motto "Rari nantes in gurgite vasto"; sono a Ibiza in fila per entrare all’Amnesia: sudore e calca, mi spingono tutti, ma mi piace da morire e nulla posso farci, questo è per me Van Gogh.

Davvero molto pop, mr Starry Starry night.

Tredicesima sigaretta.

scritto da Sanfedista il 3 febbraio 2008,02:11

Giovanni Battista Tiepolo
Donna con Tricorno, c. 1755/1760
Samuel H. Kress Collection

I miei polmoni staranno anelando un po’ di aria prealpina (quantomeno). Se il Tiepolo avesse fumato magari non avrebbe mai dipinto "La dama col tricorno", magari se Prince non avesse mai fumato non avrebba mai scritto "Purple Rain", io pur fumando non ho scritto pezzi di successo ma mi sto solo intossicando per una cosa che non va’, che mi costringe a pensare ed a ripensare a quest’ora in cui chi deve divertirsi lo sta facendo e chi deve dormire lo sta ancora facendo.

E mi riappare dolce la musica guascona della vecchia sigla di Lupin III, quella lievezza ammiccante e maliziosa con quella dissolvenza finale ripetuta…il mio cuore darò…il mio cuore darò…

La vita sarebbe ben meno bizzarra se tutti imparassimo un po’ di più a preoccupparci della realtà piuttosto che delle parole, eppure anche questo mi è stato imputato.

Ed in quest’incubo predomenicale fatto di poco garbo e di paletti da ricamare sull’erba, trovano spazio ammiccamenti di altre ed un conatico Malgioglio che canta "Pelame" versione ben più frocia della già frocissima "Sbucciami".

Ma penso al Tiepolo e alla faccia sua mi accendo una gauloises ripensando che magari una sigaretta (13ma) gliela avrei offerta io così avrebbe fatto meno il fenomeno con quell’enigmatico quadro e magari sarebbe uscito a divertirsi dando il giusto peso alla vita ed ai sentimenti che essa include…ma si, Gianbattì accendo io, tu scegli il cinema; no, "Ho voglia di te" no però, tanto valeva chiamare le pizze e guardarci il Bagaglino.

Dove eravamo rimasti? Giornalismo, eheh (amarissimo)

scritto da Sanfedista il 2 febbraio 2008,15:15

Finalmente nuovamente (cacofonico) padrone della rete, finalmente il computer ha ripreso a fare il suo dovere…

E’ passata una settimana dal mio ultimo intervento e la distanza dal mio blog mi pesa come un macigno. Bene, ho curato la mia prima pagina, mi sono incazzato con le case editrici, mi sono incazzato con il caporedattore e mi sono depresso pensando a quelli che sperano di poter campare grazie al giornalismo.

Perchè sono così negativo? Perchè vedo alcuni miei colleghi che fanno pezzi su pezzi, magari anche bravi, ma che non percepiscono una, dico una, lira.

E’ pessimo! Pensare che si sfrutti il lavoro, che spesso è passione, e che si pretenda dai giornalisti di stare sempre sull’attenti e magari ringraziare anche. Il mio giornale è un quotidiano, che si occupa di economia, ma che il w/e esce con una pagina di cultura. Il nome non lo faccio perchè non desidero pubblicità e spero che nessuno anche per sbaglio possa spendere i propri denari per acquisirlo, badate, non perchè sia qualitativamente scadente, anzi, bensì perchè di soldi ne prendono gia abbastanza e ne distribuiscono ben pochi. Le condizioni economiche, floridissime, non giustificano uno sfruttamento che ti aspetteresti da testate in crisi.

Dio mi benedica e benedica la mia laurea in giurisprudenza, perchè la situazione è davvero dura per chi vuole mantenere una famiglia battendo (sic) sulla tastiera. I caporedattori, sempre politicizzatissimi, vanno giù di forbici neanche fossero barbieri, 3 settimane fa’ ironizzai in un mio pezzo su S.Futino, un santo secondario, noto più che per i miracoli per le liaison, scrivendo: "S.Futino, nomen omen"; vado a leggere il giornale, puff, sparito…mi incazzo, mi rispondono che era per questioni di spazio…amarezza, eppure non è che io sia questo anarchico anticattolico, ma magari un po’ più di autoironia. Mi sono anche incazzato con la mia donna per questioni di principio, se fossero fatti sempre valere i princìpi resterebbero solo loro al mondo.

Comunque spero nel w/e e nelle soddifazioni della ssc Napoli, un’altra mia tormentatissima passione.

"Caporale serri i ranghi che paiono demonii, dai a tutti il doppio di spirito che stavolta a casa non si torna".

Tragico samba.