Sono tutti morti, l’anticenacolo ideale

scritto da Sanfedista il 27 aprile 2010,00:00
Sono tutti morti.
Bel modo di cominciare un post. Eppure noi gentiluomini i nostri miti dobbiamo sfogliarli tra i necrologizzati. Anche perché in chi dovrei mai identificarmi? ed ecco allora l'eccellenze moderne, ovvero l'enciclopedia di chi pur avendo la forza di innovare il proprio campo d'applicazione non lo migliorerà affatto; gli insulsi di successo:

  1. Tokyo Hotel
  2. John Richmond
  3. Barack Obama
  4. Gabriele Muccino
  5. Francesco Totti
  6. Maurizio Cattelan
  7. Antonio Ingroia
  8. Benedetto XVI
  9. Gino Strada
  10. Luciano Ligabue
  11. Roman Abramovic
  12. Dan Brown
  13. Alessandro Baricco
  14. I Muse
  15. I Red Hot Chili Peppers
  16. Dario Fo
  17. Luca Cordero di Montezemolo
  18. Giovanni Allevi
  19. George William Casey Jr
  20. La Svezia


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#1
28 aprile 2010
 

Forse i gentiluomini possono incontrare persone in vita, degne d'ammirazione tra 'i senza fama' e 'i senza gloria'.
Ho conosciuto poeti sconosciuti e artisti dimenticati dalla critica. Non posso chiamarli miti, ma li inviterei volentieri a far parte di un cenacolo.

"Meglio fuggire dalla guerra atroce
del piacere, dell'oro, dell'alloro…"

Paola
ex voce anonima del 'marvelous boy'

Commento di utente anonimo — 28 aprile 2010 il 14:04

#2
28 aprile 2010
 

…sì ma il mito, dov'è il profumo dei miti?

Commento di Sanfedista — 28 aprile 2010 il 17:58

#3
28 aprile 2010
 

Grazie d'aver risposto.
Bisognerà forse interrogarsi sul senso da attribuire alla parola 'mito' e ricercare la fragranza del profumo che emana.
Il mito è racconto di figura fuori dal tempo e dalla storia che non conosce fama, né gloria perché rinvigorisce in eterno nell'uomo che lo vive. Non necessita di riconoscimenti universali.
Chi conosce più la figura mitica del bardo Amergin? eppure rivive in Coleridge e nell'artista sconosciuto, solo nell'istante in cui lo si riconosce tale.

Commento di utente anonimo — 28 aprile 2010 il 23:55

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