l’ultima mezz’ora del giorno – digressioni

scritto da sanfedista il 9 settembre 2011,00:13

Oggi è (stato) 8 settembre, il nostro 11 settembre. Con vecchia retorica avrebbero detto “data segnata dall’infamia”. Qui mi fermo, sereno comunque nell’aver dato il mio contributo annuale a questa triste rimembranza.

Qualcuno diceva “non abbiamo più 15 anni”. Non ne abbiamo ancora 50 però. E allora siate buoni con me, vi prego di essere un po’ indulgenti se proprio non mi sento ancora pronto per le lenti bifocali. Ci tengo alle mie diottrie così come sono. Meno 5 all’occhio sinistro e meno 5,50 all’occhio destro. Una miopia vigorosa, giovanile, ancora non corrotta e corretta dalla presbiopia. Una miopia conquistata grado per grado, faticosamente. Figlia di una crescita rapida che mi ha portato a superare il metro e ottanta quasi lambendo i dieci centimetri sotto i due metri. Una cattiva vista che certifica la mia teledipendenza degli anni 90. Le mie letture notturne, i miei vacui e interminabili sguardi ad un monitor fisso e bianco poi annerito da parole da rivedere e correggere. Ogni correzione, ogni ricerca sullo schermo notturno mi ha allontanato dai 10 decimi e, sinceramente, in questo modo ogni grado perso è stato ben speso. Qualcuno dalle ultime file potrebbe malignare sugli atti impuri. Anche quelli se avessero contribuito a rafforzare la mia cattiva vista li sfoggerei come cordoni di ordini cavallereschi.

Volevo operarmi con il laser, ma operarsi è come rinnegare gli errori. Gli errori non si rinnegano, gli errori si spendono e ci si compra la conoscenza di nuovi errori. E siate indulgenti con chi cerca di camuffare la miopia con lenti a contatto. Un miope orgoglioso ma che odia gli occhiali e li indossa in particolari occasioni, sempre obbligate o dal caso o dalla necessità.

Vi prego di essere indulgenti con chi ha uno sguardo un po’ appannato sul mondo. Chi crede sia più utile un giardino zen piuttosto che una cabina armadio. Io d’altronde sono pagato per scrivere e chi scrive deve saper vedere da vicino, che da lontano tanto non serve; tanto che per scrivere sarebbe quasi più utile essere ciechi, cioè vedere solo il buio, vedersi solo l’intelletto e immaginare l’ispirazione. Che io ho sempre percepito nera. Una nuvola nera che ti copre lasciandoti sbigottito e incuriosito. Ed io amo lo stupor e la curiositas, fottendomene di Apuleio e della metamorfosi del suo personaggio in asino, proprio per punizione al suo eccessivo interesse alle cose altre da lui. 

Se si potesse fumare in bus quanta ispirazione avrei in più. Non mi ridurrei forse a scrivere di notte, comunque in una nuvola di fumo, tra boccate d’ispirazione e diottrie che aumentano alla ricerca del capitolo successivo del libro che porto avanti da anni, metafora troppo semplice di una vita ancora lontana dai 50.

 

 

 

 

Che poi non si capisce

scritto da sanfedista il 7 settembre 2011,16:46

Che poi non è sempre chiaro la funzione del no e del si. Dovrebbero essere due punti certi e fissi della nostra vita. Il no e il si. E invece si complicano sempre parecchio e finiamo per non fidarci più solo del no e del si. Ma interpretiamo anche il tono, eventuali tic nel dirli, insomma il no e il si sono diventate solo due semplici indicazioni, hanno perso per molti di noi lo spirito chiarificatorio e definitivo che dovevano avere all’inizio, quando furono pensati. Prima dell’evoluzione della specie, dei bisogni e delle voglie. No?

 

Redditi on line, un bel regalo al crimine

scritto da sanfedista il 1 settembre 2011,17:07

Adesso sapranno dove rapinare, estorcere e rubare. Quali i contribuenti più danarosi, i figli di chi rapire. Un bandito di Milano potrebbe collegarsi al pc e organizzare una trasferta a Cosenza andando a colpo sicuro. Un balordo di Taranto in un annoiato pomeriggio potrebbe decidere di ampliare i suoi territori organizzando un viaggio di lavoro a Gallarate e presentandosi sotto casa del più ricco del comune, fino ad ora a lui sconosciuto.

Ma stiamo scherzando? Dov’è la privacy? Il miglior metodo per combattere l’evasione è giocare sull’invidia sociale degli italiani? Demandare al cittadino comune quelli che devono essere i compiti dello Stato? Allora andavano anche bene le “ronde”, no? Già vedo rapine in crescita, famiglie spaccate (immaginate quando vostro cognato saprà esattamente il vostro reddito) e telefoni della finanza arroventati da solerti portinaie anonime: “L’ho visto in Porsche il maledetto, è uscito ora, arrestatelo!”. E’ semplicemente ridicolo puntare sulla delazione, in questo modo sì che ci avviciniamo alla Germania, ma quella Est.

 

 

 

 

Di ritorno/Frase del giorno

scritto da sanfedista il 30 agosto 2011,23:24

Ho comprato un tv nuovo, 3d 46 pollici sharp ultrasottile. Lo sto attualmente utilizzando per assistere Alberto Angela che spiega un bassorilievo sullo scuotimento del latte cosmico, una mitologia Khmer. In 3d.

Devo riprendere ancora le abitudini, devo ancora ricominciare ad infastidirmi per gli insopportabili atteggiamenti di quelli che mi sono intorno. 
 

“Un passo indietro potrebbe sempre essere un passo avanti nella direzione giusta.” 

 

 

 

Interruzione

scritto da sanfedista il 4 agosto 2011,23:18

Tra l’altro sono senza sigarette. Questo certamente menoma un po’ lo stile di scrittura. Ma tanto c’è poco da scrivere stasera. 

 

 

categoria: Tag:,
commenti: Nessun commento su Interruzione (popup) | commenti

prima dell’estate

scritto da sanfedista il 2 agosto 2011,21:32

Come di consueto arrivo al post prima dell’apnea estiva. E’ un’estate insolita, non sono riuscito a lamentarmi abbastanza del caldo, assente ad oggi, e ho tutto già programmato. Mi aspetta un rientro che profuma di ripartenza, con nuovi traguardi e nuove sfide e che rende quindi questa stagione feriale ancora più utile. E io da questa stanza con un computer rovente sulle gambe, con le canzoni che seguono messe in loop, che scandiscono il romanticissimo rumore della tastiera, vi chiedo di essere felici di partire ma di lasciarvi un pensiero felice per il ritorno. Un pensiero che compaia di tanto in tanto, tra la birra del tramonto e il rumore del ventilatore. Che si nasconde tra la risacca e il sole. Perchè l’uomo felice è chi parte senza voltarsi e allo stesso modo torna, non interrompendo mai l’unicum che lega arrivederci e ben ritrovato, l’uomo felice è chi fa tre passi indietro e gli è tutto chiaro, la vita non ha soluzione di continuità e l’unico bagaglio che ci portiamo sempre dietro siamo noi stessi, a noi stessi decidere quanto sia leggero.

 

 

categoria: Tag:
commenti: Nessun commento su prima dell’estate (popup) | commenti

L’assuefazione alla mediocrità

scritto da sanfedista il 21 luglio 2011,12:48

Riusciamo sempre ad assuefarci alla mediocrità. Diamo per scontato che i giorni debbano necessariamente seguirsi come stanze “enfilade”, senza però la visione sfarzosa dell’architettura  barocca. Superiamo le ore passandoci in mezzo, una teoria ininterrotta di domino. Ed intanto il tempo trascorre. Spendiamo le nostre energie in progetti in cui non crediamo e andiamo in apnea per svariati motivi contando i minuti che ci distanziano dal riprendere il respiro. Viviamo giorni con gli occhi serrati, come i bambini durante i temporali e li riapriamo nei week end. Non apparteniamo a nessuna ideologia, rischiamo di non appartenere più a nessun tempo. Io patisco il peso della scarsa cultura di chi mi dirige, del “capufficio” se ancora esistessero contratti del genere…

Quasi sempre governa – dal parlamento all’ultimo degli impieghi – chi in silenzio obbedisce e risolve velocemente le richieste, in maniera rapida, asettica, proattiva. Prevenire rapidamente i problemi è la via preferibile in tutto eppure gran parte della nostra civiltà si è costituita speculando sulle problematiche, inventandone anche di nuove per un puro esercizio filosofico.  Era la palestra dell’ingegno. Si allenava il pensiero nella risoluzione dei problemi, si discuteva e ci si osservava nel farlo. Konrad Lorentz diceva che “la vita cerca problemi e l’offerta di problemi è significativa per il successo; una mancanza di problemi può provocare una stagnazione”, ma anche Abelardo “il porsi costantemente dei problemi sta alla base della saggezza. Poiché attraverso il dubbio siamo portati all’indagine, e attraverso l’indagine arriviamo alla verità.” Ma anche l’antico motto che diceva che un problema è solo un’opportunità che ti concede la vita di fare meglio.

I gretti detentori del potere non desiderano i problemi, li temono perché vedono nel problema l’errore e nell’errore il fallimento. Ma io ritengo che il fallimento sia già vivere una vita che annulla le potenzialità dell’intelletto, che crea modelli da seguire per situazioni standard, che limita la comunicazione a moduli di “domande e risposte”.  E’ la mentalità della piccola borghesia. Puoi amministrare un capitale, guidare una Aston Martin, ma la puzza della piccola borghesia non te la lavi via. L’esser cauti, o peggio l’esser fintamente intrepidi, il guardare attentamente, il giustificare necessariamente un documento, come se l’irregolarità fosse un segno di disordine diabolico sono mali letali per il progresso della razza. L’essere piccoli borghesi è ben peggio che essere poveri. Il povero s’industria, il povero se delinque lo fa fisicamente, in prima persona, sentendo sotto le falangi immediatamente la carta dei soldi. Il povero non evade, semplicemente non dichiara, e soprattutto truffa senza il monitor davanti agli occhi. Il povero, ruba, zappa, pialla, salda, trasporta, vende piccoli oggetti al dettaglio, lava, stira, beve e picchia. Il piccolo borghese non fa quasi nulla di tutto ciò e se lo fa lo giustifica come hobby, come lavoretto, come disturbo psicologico cercando comunque di prenderne le distanze. Il piccolo borghese fa sempre la cosa più intelligente e sempre la spesa mirata, provando un brivido quando compra qualcosa di non previsto fosse anche un formaggio non in offerta. Io provo un brivido di noia quando mi rendo conto di aver comprato solo cose utili.

Dalla piccola borghesia è difficilissimo affrancarsi. E’ un’operazione disperata, bisogna accumulare diottrie sui libri, ammirare arte sconosciuta e dire no di tanto in tanto a chi rappresenta l’autorità. Il piccolo borghese deve arrivare un giorno a rendersi conto di quanto la sua esistenza sia mediocre, sbagliata e priva di qualsivoglia valore. Questo è il primo passo. Non sono così ingenuo da pensare che sia possibile un mondo di persone che sterzano all’ultimo, con stridore di gomme e sobbalzi in abitacolo, ma guardatevi state davvero iniziando a camminare tutti con climatizzatore acceso, cambio automatico e controllo della velocità.

 

 

 

 

Grecia

scritto da sanfedista il 18 luglio 2011,16:04

La Grecia è in crisi. Molti dicono basta aiuti. Dicono che abbiamo già dato troppi soldi alla Grecia. Si ipotizza anche un’uscita dall’Euro. C’è paura del “contagio greco”.  Oh oh oh “il contagio greco”, finiremmo per infettarci tutti. Io come sempre sono il solito incastrato nel passato. Sono davvero molto legato al paese ellenico, sarà che secondo una scuola di pensiero abbastanza consolidata sono stato concepito a Santorini, sarà che tutti noi dobbiamo qualcosa alla Grecia. Che ci ha infettato con la poesia, con la filosofia, con la religione, con l’architettura, ma soprattutto con una parola che ha di fatto influito su tutta l’evoluzione dell’occidente come lo conosciamo oggi: democrazia. Nulla sarebbe così com’è, se non ci fosse stata la Grecia, tutto sarebbe più rozzo, più involuto e probabilmente più elementare.

I romani, popolo intelligente, si resero conto ad un certo punto che avevano bisogno della Grecia per evolvere, non bastava più essere romani, bisognava essere romani addolciti dai greci ed Orazio scrisse Graecia capta ferum victorem cepit, la Grecia conquistata conquistò il rude vincitore. Pensate se i galli fossero stato il faro culturale su cui ispirarsi per l’educazione di un impero…triste destino. Questo ci obbliga a continuare a pagare le loro cambiali, ci obbligherà a farlo almeno finché utilizzeremo i loro insegnamenti, abbiamo un debito immenso e, da romantico, ancora credo che i debiti si paghino anche dopo millenni.

 

categoria: Tag:
commenti: Nessun commento su Grecia (popup) | commenti

Frase del giorno

scritto da sanfedista il 12 luglio 2011,21:04

 

 

 

 

Un singolo lampo di luce davvero abbagliante tramuta in buio tutto il resto, anche in pieno giorno.

 

 

 

Questa è l’unica risposta ad ogni domanda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

categoria: Tag:
commenti: 1 Commento su Frase del giorno (popup) | commenti (1)

un vecchio con un buffo cappello

scritto da sanfedista il ,12:25

Lo so non dovrei riderne ma stamattina ho visto un anziano con un cappello buffo. Un cappello di lana da donna con un fiocco nero. Se sapessi disegnare farei uno schizzo. Ma per rendere l’idea immaginate vostro nonno senza dentiera. Fatto? Bene adesso prendete dal vostro cervello l’immagine di uno di quei cappelli da macchinisti di fine ‘800, appiccicateci sopra un fiocco nero alla hello kitty. Ecco girava con questo buffo copricapo, tutto sudato si trascinava per la strada. Magari aveva l’alzheimer.