coriandoli

scritto da sanfedista il 26 giugno 2012,22:34

 

Coriandoli. Coriandoli. Coriandoli. Coriandoli il cazzo. Che poi chi pulisce non è mai chi li lancia.

Tranne Maximilien-François-Marie-Isidore De Robespierre.

Lui sì, ed io vorrei essere un po’ come lui.

 

 

 

Vogliono abbattermi

scritto da sanfedista il 27 maggio 2012,20:57
La società americana per cui lavoro, dopo circa 4 anni presso di loro da “consulente”  in tutto e per tutto uguale a un dipendente (orari, ferie, presenza in ufficio…) mi ha chiesto, vista la riforma del lavoro e per avere maggiori cautele, di aprirmi una società così da fatturare ad essa. Altrimenti saranno costretti a non rinnovarmi la consulenza semestrale. Sto riflettenfo sul dafarsi. Questa che segue è la lettera ideale che mi sono scritto, come se parlassi con un mio amico e sarei felice un giorno magari di rileggerla a mio figlio.
 
 
 
Vogliono farmi aprire una società dopo tanti anni di precariato da consulente, per salvarsi ancora una volta, magari “disimpegnandomi un po’ dal lavoro che faccio ora, rallentando e non venendo in ufficio tutti i giorni”.
A me non piacciono queste cose, voglio fare una cosa e farla bene, metterci tutto me stesso e lavorarci con passione. In ritirata io non ci vado. Piuttosto crepo in piedi. Perchè sai cosa mi ha insegnato la vita, per quel poco che la conosco? Che ci sono 7-8 momenti cruciali in un’esistenza ed uno deve farsi trovare pronto. Il resto riempie.
Bene io credo che questo, ne sono sicuro, sia un momento cruciale. Uno di quelle situazioni in cui si vede la stoffa, in cui si pesa il tuo valore o la tua inadeguatezza. Non so quale sarà la decisione che prenderò, ogni via nasconde sempre una lama, ma qualunque essa sia sarà perchè l’avrò voluta, non perchè era il male peggiore, non perchè “altrimenti come si fa”. 
 
Mi ricordo una volta mi diedero un tema sul coraggio. Scrissi una lunga serie di parole evocative, senza punti. Volevo dimostrare che avevo coraggio nel far valere le mie convinzioni e le mie visioni e avevo il coraggio di osare. La mia professoressa mi fece notare che coraggio non è incoscienza, io le feci notare che se fossi stato incosciente avrei consegnato un foglio bianco. Presi 8, ed è una storia che ancora si racconta alla mia scuola. 
 
Sono così, spigoloso, ruvido, alle volte provocatore o temerario, mai incosciente però. So cos’è la fatica e quanto sia prezioso un lavoro. Il problema è che lo sanno anche loro. Loro non sanno però che io dormo poco, fumo e sono coraggioso. Non sanno che non mi abbattono perchè scrivo. Non mi intristiscono perchè inventerò una storia allegra da raccontarmi. Non mi incutono terrore perchè io non temo la morte e non temo l’amore e quindi non temo null’altro.  Non mi vinceranno con il timore reverenziale, perchè sono stato addestrato a stare con persone più grandi, più colte e più potenti di me. Non mi faranno sentire inadeguato o in torto, perchè conosco i miei diritti e se non li conosco li studierò fino a perdere diottrie sui fogli. Non mi trufferanno, perchè sono stato curioso una vita per non farmi truffare, cercando di capire sempre di cosa si stesse parlando, per non essere liquidato con paroloni o concetti fumosi; conosco il peso delle parole, la complessità dei concetti ed i tranelli della retorica. Non mi compreranno perchè costo troppo e tutti questi soldi, anche se volessero, non li hanno. Non mi faranno sentire solo, perchè io amo, ho sempre amato e sono circondato da persone splendenti (creTio). Loro non sanno che sono orgoglioso quando scrivo il mio nome e il mio cognome perché non l’ho mai speso per una raccomandazione o per un vantaggio. La mia firma quindi e preziosa e l’appongo solo quando voglio farlo. Loro non sanno che la psicologia inversa non funziona nemmeno più con mia nipote di 3 anni. Non sanno che non ho paura di piangere perchè per me ogni cicatrice è medaglia. Se anche quindi provassero a scassinarmi con tutti gli stratagemmi possibili fallirebbero poichè se non c’è una toppa non ci può essere un grimaldello. Perchè la vita mi appartiene e nessuno può darmi un calcio e spingermi in una direzione.
 
Io come sai non amo le cose semplici e anche questo loro non lo sanno. Però sono adattabile e conosco esattamente tutto ciò che c’è di superfluo nella mia vita. Non ho paura a rinunciarvi, perchè se il giorno non ti basta e la sera non hai luce, accendi una candela: vedrai un mondo che danza e sarai felice lo stesso. Inoltre, cambio rapidamente le mie esigenze e trovo piaceri in cose così infinitesimali che tu nemmeno puoi averne idea. Scorgo il miracolo della vita nella teoria ordinata delle formiche e potrei guardarle per ore con lo stesso divertimento che mi suscita il 3d al cinema. Potrei stare sul bus ad ascoltare i racconti perchè amo l’uomo più di ogni altra rappresentazione. Amo il vento e da qualche parte, ogni tanto v’è n’è sempre un po’, non mi serve quindi la Porsche cabrio 911 carrera 4 blu che sognavo per sentire i capelli scompigliati, così come mi piace. Potrei mangiare , poi, pane e stracchino ogni sera e comunque sarei felice e se non potessi più viaggiare,  – questa cosa mi dispiacerebbe parecchio – bene, leggerei racconti di viaggio inventando con la mente i profumi dei luoghi. Possono quindi anche cercare di affamarmi e impoverirmi, ma non priveranno il mondo del bello e non mi impediranno mai di amarlo. 
 
Tutto quello che ho di prezioso lo porto nella mia testa e nel mio cuore e dato che non è uno scrigno, perchè tutto condivido e nulla nascondo, non può essere forzato. 
Andrò avanti correndo e mi girerò solo quando sarò su, io non perderò Euridice…
 
Amico mio stai sereno che anche se il mare è in tempesta il ponte regge.

 

Suicidio

scritto da sanfedista il 17 aprile 2012,15:05

 

Secondo me il suicidio è un diritto inalienabile del singolo. Se una persona pensa di non farcela più e matura l’idea di togliersi la vita ha la mia piena comprensione. Il suicidio è un gesto troppo mastodontico per essere etichettato, giudicato. Penso che nelle persone che si uccidono l’idea della morte sia come per me l’idea di una bottiglia d’acqua frizzante d’estate. Un sollievo.

Ebbene c’è chi dice che il suicidio è un atto di coraggio, chi che è un segno di debolezza. Io penso che per qualcuno sia semplicemente un’esigenza come, il mangiare, il bere, il coprirsi. Tuoneranno i cattolici, me incluso, sulla indisponibilità della vita in quanto dono di Dio. Mormoreranno i più sfortunati, quelli che dicono “io vivo in queste condizioni e lui che era sano si uccide”, neanche la sua morte ti avesse rubato un po’ di salute, fortuna o felicità.

L’ammazzarsi è un atto personale, una possibilità che deve essere disponibile. Il suicidio è la clausola a nostro vantaggio del venire al mondo. Nasciamo senza chiederlo dobbiamo poter morire se lo vogliamo.  

 

 

 

 

 

 

 


categoria: Tag:, , ,
commenti: Nessun commento su Suicidio (popup) | commenti

tasselli

scritto da sanfedista il 2 aprile 2012,17:55
 
 
 
 
Troppi tasselli troppo in disordine, e non ho nemmeno la certezza che ci siano tutte le tessere. Potrei incaponirmi a cercare un incastro che non esiste più. 
 
 
 
 
 
categoria: Tag:, , ,
commenti: 1 Commento su tasselli (popup) | commenti (1)

Il cesso libero

scritto da sanfedista il 29 gennaio 2012,19:23

Liberiamoci della libertà. Niente è più vincolante della libertà. Chiudiamoci nella clausura mentale, nell’obbligo, nella grettezza del pensiero unico. Solo così il nostro pensiero cercherà vie di fuga fantasiose e si sublimerà sopra la noia. Solo la monotonia, la monocordìa, partorisce ingegno sanguinate, vivo. La libertà non ci farà mai allungare il collo. Sputiamo sulla libertà.

Se il cesso è libero e noi abbiamo un bisogno, non ragioneremo mai su quanto è prezioso il cesso libero. 

Siamo tutti morti. Morti che seppelliscono morti.

 

 

 

 

 

Esotismi

scritto da sanfedista il 25 ottobre 2011,23:46

Magari a fumare un po’meno riuscirei anche a non farmi pulsare la vena della mano. Ma tant’è. Devo staccare i pensieri e lasciarmi andare dolcemente all’immagine di come sarei altrove. Se fossi in India mi piacerebbe essere una mucca, piazzarmi davanti agli autocarri e sorridere ruminando della rassegnazione altrui e dei clacson. Se fossi in America forse sarei a Las Vegas con occhi vacui e bocca socchiusa a sperare nel rosso. Se fossi in Germania starei certamente dormendo, domani si lavora. Se fossi in Tunisia mi piacerebbe essere un fuoco scoppiettante sulla spiaggia o una casa colonica a guardia di un palmeto. In Grecia una bottiglia di Ouzo che tiene sveglio qualcuno preoccupato. In Australia un ragazzino all’ultimo giorno di scuola che fa progetti per l’estate, quei fantastici progetti semplicissimi con aspirazioni banali e facilmente attuabili. Se fossi in Russia sarei malinconico, Dio quanto lo sarei, sarei malinconico e bianco come la neve della Taiga…sarei malinconico come ora che tutto mi sembra velato d’ironia consapevole. Un mezzo sorriso bianco e storto che si confonde con la neve, di chi ci è quasi arrivato ma alla fine ha mollato e non si saprà mai il perché. “Quello lì?” “Quello lì c’era quasi  ma poi rinunciò, nessuno ha mai saputo il perché ed obiettivamente non m’interessa nemmeno”.

 

Pregi e difetti.

 

 

 

 

C’era una filastrocca…

scritto da sanfedista il 16 ottobre 2011,12:20

« Remember, remember,

the fifth of November,

Gunpowder, treason and plot.

I see no reason

why Gunpowder treason

Should ever be forgot! »

 

 

…ogn’uom’ di Ferruccio ha il core, la mano, il suon d’ogni squilla i Vespri suonò. Stringiamci a coorte,siam pronti alla morte.Siam pronti alla morte, l’Italia chiamò…

 

la testa sulla tastiera

scritto da sanfedista il 19 settembre 2011,15:05

uy7uy7rfzfghtghte543b nmhjrtfgn ujhmsfgw2dfggsdgmnfhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

 

questo è quello che succede quando in una giornata davvero stupida grigia e che non sarebbe mai dovuta essere getti per la disperazione la testa sulla tastiera.

 

 

 

 

Redditi on line, un bel regalo al crimine

scritto da sanfedista il 1 settembre 2011,17:07

Adesso sapranno dove rapinare, estorcere e rubare. Quali i contribuenti più danarosi, i figli di chi rapire. Un bandito di Milano potrebbe collegarsi al pc e organizzare una trasferta a Cosenza andando a colpo sicuro. Un balordo di Taranto in un annoiato pomeriggio potrebbe decidere di ampliare i suoi territori organizzando un viaggio di lavoro a Gallarate e presentandosi sotto casa del più ricco del comune, fino ad ora a lui sconosciuto.

Ma stiamo scherzando? Dov’è la privacy? Il miglior metodo per combattere l’evasione è giocare sull’invidia sociale degli italiani? Demandare al cittadino comune quelli che devono essere i compiti dello Stato? Allora andavano anche bene le “ronde”, no? Già vedo rapine in crescita, famiglie spaccate (immaginate quando vostro cognato saprà esattamente il vostro reddito) e telefoni della finanza arroventati da solerti portinaie anonime: “L’ho visto in Porsche il maledetto, è uscito ora, arrestatelo!”. E’ semplicemente ridicolo puntare sulla delazione, in questo modo sì che ci avviciniamo alla Germania, ma quella Est.

 

 

 

 

regole e patti

scritto da sanfedista il 19 maggio 2011,18:09

Tutto ciò che ha  a che fare con regole o regolamenti è per definizione noioso. Pur amando fortemente la noia ritengo che ci siano maniere più divertenti per procurarsela. Il regolamento condominiale non ha mai divertito nessuno. Le regole del bon ton sono l’opposto dello svago. Regolare è un lavoro triste, perchè ti obbliga  a vagliare profondamente e a conoscere tutte le cose divertenti per poi proibirle.

I patti, i trattati, come affermava il Cancelliere tedesco Bethmann-Hollweg, sono pezzi di carta. Pur nel rispetto di tutti gli equilibri mentali personali ed altrui, io sono tendenzialmente un futurista. Wildiano. So ovviamente autoregolarmi, riesco a capire quando devo staccare, spesso coincide quando lo voglio, però la mia vita non accetterà mai la positività totale delle regole.  Prendere o lasciare.

Dalla finestra le bandiere della Colombo sventolano, il telefono alla mia sinistra continua a squillare inascoltato. Che ti squilli? E mi rassereno un po’ accarezzando qualche pensiero. Mi brucia lo stomaco ma questa è consolidata prassi. Fumo troppo, mangio pochissimo. Sarebbe una vita sanissima se non fumassi troppo. Berrò una birra a casa rigorosamente dalla bottiglia, sono uomo e posso farlo. In realtà sono un Uomo e posso fare tutto.

Come dissi una volta, se la mela fosse caduta da sola per l’autunno avremmo adorato il vento. Invece ora adoriamo l’uomo, con i suoi limiti, le sue complessità, i suoi errori, le sue costrizioni, la sua imperfezione, le sue forze e debolezze. Non è tutto però così fantastico, non è tutto così sbalorditivo sempre?

Nella vita rimaniamo a bocca aperta stupiti per come sia potuto succedere, ma tanto è già successo, dobbiamo allora solo chiudere gli occhi e…e questo non lo so!

 

 

 

 

 

Che canzone ingenua, ma è efficace…