specchi e buio

scritto da Sanfedista il 1 novembre 2008,00:55

"Signore cos’è successo?"

"Nulla, ho solo fatto piangere una donna"

"Com’è accaduto?"

"L’ho messa nuda davanti uno specchio ed ho spento la luce"

"Signore, l’ideale con le donne sarebbe quello di farle piangere il meno possibile; le lacrime delle donne sono veleno per la loro bellezza, si dice che ogni lacrima le rubi un’ora di gioventù"

"Per questo noi invecchiamo meglio?"

"Si, signore, noi invecchiamo meglio ma moriamo prima, perchè non siamo capaci di far scorrere fuori il nostro veleno"

"E lo specchio? Loro sono peggiori, vedi, quando ho spento la luce ha pianto perchè non riusciva più a vedersi nuda e ne ha sofferto, succede sempre così, tutte innamorate di se…"

"Signore mi permetto di contraddirla nuovamente, ha pianto perchè non vedeva più voi riflessi in un’unica immagine"

"Va via e spegni anche quell’ultima lampada, che io possa immaginare nel buio i suoi mille sorrisi"

"Come desidera"

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l’incertezza del tempo

scritto da Sanfedista il 4 ottobre 2008,13:01

"Signore v’è aria di tempesta"

"No, non è così, non vedi che è solo il tempo che ci rende incerti".

imperdonabile…

scritto da Sanfedista il ,00:37

E’ davvero così imperdonabile credere che le cose siano foderate di senso? Che l’attimo sospeso in realtà sia l’eterno racchiuso in attimo?

Mi leghi, mi bendi e la pelle racconta piano dei tuoi capelli, dei tuoi seni che incerti danno forma al mio buio, delle tue mani che rinnovano in me l’idea di energia. Un brivido dolce…un attimo appena, un nuovo mondo si svela.

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donne, decadentismo.

scritto da Sanfedista il 25 settembre 2008,23:25

Sono i pensieri che vengono con l’ultima sigaretta, quelli che superano il labirinto del cervello e resistono ai rumori dell’ultimo bus notturno, quelli puri, quelli che per stanchezza colgono la ragione nella confusione.

Io amo le donne, le amo con gran parte di me stesso, amo la loro forza, la loro vivacità nel ricominciare. La costanza con la quale addomesticano la loro ineffabile volubilità. Sono lo sguardo che Dio ha dato incerto osservando la terra. L’incompletezza alla quale si è trovato rimedio sconvolgendo tutto, il foglio sfuggito alla correzione. La frase che non torna ma non sai come concludere ed allora la lasci così.

Le mani delle donne ti cercano e tu pensi che abbiano bisogno di sicurezza, le afferri e realizzi in un battito che il calore proviene da loro ed allora ti tranquillizzi tu.

Amo le donne perchè la sera riescono a stare sveglie più di noi e le vedi illuminate da una luce, magari mentre fumano, magari mentre studiano in silenzio e pensi che sono matte, pensi che qualsiasi cosa che stanno facendo, o stanno pensando, potrebbe tranquillamente essere rimandata all’alba successiva; loro no, loro devono chiudere il cerchio. Allora le invidi, ti avvicini e cerchi di distrarle, provi ad infastidirle, solo che poi alla fine ti trovi a guardarle che ferme s’allontanano mentre tu vai a dormire con un sorriso.

Le donne sono così, il passo falso verso la salvezza, il puntino che non chiude il cerchio perfetto dell’uomo.

Le donne piangono senza motivo e s’innamorano delle loro idee; le donne cambiano le proprie idee quando si innamorano.

L’uomo no, l’uomo trova donne che amino le sue idee e piange solo quando perde.

Loro pensano bene a cosa desiderare, perchè potrebbe realizzarsi e non avendo contromosse pronte si trovano alle volte nude e in quel momento sono tue completamente. Noi non abbiamo il pudore della nudità, noi ci vediamo sempre senza vesti ed allora non temiamo nulla, non rischiamo perchè in fondo ci conosciamo meglio, perchè sappiamo nascondere non con i vestiti ma celiamo i nostri pensieri tra le pieghe della nostra pelle. Loro no, c’è un secondo in cui sai che lei ha deciso ed allora leggi tutto, assapori potere e perdi la testa. Ma il potere di emozionare è loro, amico mio, non è nostro…

Amo l’energia dell’ultimo respiro, amo la fragilità dell’istante di vetro, quello della prima crepa, quella che porterà all’irrimediabile frattura; la amo perchè penso che più è difficile recuperare più è delizioso ricominciare.

Il decadentismo è questo, vedere che il punto è stato superato e liberarsi quindi dalle responsabilità, poichè le tue azioni ormai non valgono più a nulla; il meccanismo è partito, puoi solo fermarti ed assaporare lo spettacolo, finalmente conoscendo l’epilogo e traendo così la perfezione dei dettagli.

latinismi

scritto da Sanfedista il 16 settembre 2008,21:54

…amantes amentes…

incerto, de rerum natura, Tito Lucrezio Caro.

Significa "la follia degli amanti", c’è forse pazzia migliore? c’è forse follia più dolce alla quale abbandonarsi, torpore più pieno? Stupore più vero, scossa, calore, barcollare, tremare, guardare con occhi nuovi i vecchi progetti e trovarli vuoti senza alcun senso, senza cogliere la ragione di quello che ti aveva spinto prima di impazzire d’amore? essere semplicemente condotti dove non sappiamo…riposarsi e non pensare che alla follia…

 

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frase del giorno.

scritto da Sanfedista il 8 settembre 2008,20:38
L’amore si dichiara, l’amicizia si intuisce…
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Davvero splendido.

scritto da Sanfedista il 7 settembre 2008,15:24

Davvero splendido è ricordarsi solo alla fine che gli anni ti hanno peggiorato, che forse non si è più in grado di volere ancora puntare su un cavallo dato sbagliato, che a furia di mantenere un personaggio si perde la persona. Seguire l’istinto per aver paura di perdere qualche emozione non fa altro che farti smarrire i sentimenti e che per fare un figlio ci vuole così tanto amore. Che un amore non lo si inventa ne ci si convince.

Vedi che quando ti amano e tu non ami è come ricevere un dono fantastico che tu non volevi…

Davvero splendido è essere costantemente amati da gente più pulita di te, da gente che vuole stare con te senza condizioni ma tu cosa vuoi?

Vuoi solo star male per poterti confessare ad un orecchio quanto sei fulgente, quanto sei splendido con le tue turbe, con le tue donne con i tuoi letti sfatti, con i tuoi misteri.

Bolle di sapone.

Davvero splendido, complimenti a me.

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eh si…

scritto da Sanfedista il 1 settembre 2008,10:59

Stasera chi vince, tra mille rinunce, sei tu…

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Gli errori.

scritto da Sanfedista il 13 luglio 2008,12:37

Siamo sempre più costretti a commettere errori, eppure finiremo per non renderci nemmeno più conto di quanto avranno pesato.

Non perdoniamo più, perchè non crediamo più al pentimento delle persone. Non valutiamo più che la vita a noi conosciuta è una soltanto e quindi perdiamo tempo in strategie inutili e in valutazioni prive di logica.  Non c’è più il coraggio di comprendere, non è autodifesa è solo mancanza di voglia.

Si crede sempre più ostinatamente che la gente semplicemente non cambi, ed invece ognuno di noi sa che nel corso della sua esistenza è cambiato più di una volta.

Tutto deve essere adatto a noi, tutto deve essere di immediata comprensione. Non osiamo, non crediamo più nemmeno in noi, nella nostra capacità di limare gli angoli di volere davvero qualcosa che sembra proibitiva.

Le delusioni per gli insuccessi generano in noi rabbia e non tolleranza.

E’ facilissimo dare una seconda opportunità, noi non diamo più la terza. Siamo sempre più legati a schemi, a quello che il mondo ha già metabolizzato per noi.

E’ una chiamata alle armi, è una chiamata per chi pensa che la vita sia ancora una fortuita occasione di condivisione.

Ed io se avessi perdonato meno, se fossi stato più rigido avrei forse meno patito, ma avrei meno compreso, scoperto.

Io ho perdonato e cogliere nelle lievi palpitazioni di chi si perdona la gratitudine per la profonda comprensione, è stato il motivo per cui ho continuato ad amare anche chi aveva sbagliato.

L’errore è la scoperta di un modo in cui non si fanno le cose.

"Se tu potessi perdonarmi scopriresti che la gratitudine che proverei sarebbe  il più puro tra i motivi per amarti fino alla fine dei miei giorni, perchè saprei di amare chi mi ha davvero capito."

 

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La matematica

scritto da Sanfedista il 28 giugno 2008,02:51

Non so se essere felice, ma ormai se ne perde il conto. Altro che "love song".                                             

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