Ora, qui

scritto da sanfedista il 5 aprile 2012,23:33

Sono esattamente qui. Questa sera sono proprio dove dovrei essere, perchè ci sono. Dov’ero 10 anni fa? Non lo ricordo. Sono esattamente qui ora però. Con il singhiozzo. Per quanto possa essere complesso il futuro io ora sono esattamente qui e domani non so cosa mi attende al risveglio. Dimentica questo ed allora i tuoi giorni per punizione correranno veloci.

 

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver saputo dire…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…


…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

 


…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

 

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

…nasciamo senza saper parlare, moriamo senza aver detto…

 

 

e tu allora urla

 

 

 

 

 

 

 

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tasselli

scritto da sanfedista il 2 aprile 2012,17:55
 
 
 
 
Troppi tasselli troppo in disordine, e non ho nemmeno la certezza che ci siano tutte le tessere. Potrei incaponirmi a cercare un incastro che non esiste più. 
 
 
 
 
 
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Verba, verba, verba praetereaque nihil

scritto da sanfedista il 28 febbraio 2012,16:30

Il peso delle parole che si sprecano in concetti zoppi, inattuabili o irrealizzabili, in dubbi mediocri, dovrebbe essere trattato come un’emergenza sociale.
La corsa al risparmio, al riutilizzo, al riciclo, allo “è ancora buono, perchè cambiarlo”, alla praticità che vince su una bellezza un più scomoda, mortifica ogni voglia d’emergere. Non capisco perchè la società sta puntando tutto su un modello da desco serale, da albori della borghesia anni 50, senza però la geniale cialtroneria esibizionista che la caratterizzava. Le persone mettono in atto come una messa da requiem, le schematiche consolidate e ripetute come infiniti mantra di cui compiacersi e in cui affondare dolcemente. Regali alle feste comandate, parole raramente fuoriposto, poca invadenza. Una sobrietà che è più drammatica perchè incosapevole abitudine. L’idiozia dei colori scuri, del blu, che pure tanto amo
. Le mitologie e le antiche vestige classiche, che ripetiamo e che ci fanno apparire tanto colti, come il “complesso di edipo”, “la volpe e l’uva”, sono ormai involucri vuoti. Immagini pornografiche quando citate senza una struttura che le supporti, perchè la gente solo questo conosce dell’antichità greca. Nessuno conosce di Deucalione e Pirra, eppure come sarebbe salvifico…

La scusa del tempo poi è terribile, l’hanno inculcata nel nostro cervello, il “se avessi tempo quanto leggerei” mi fa morire dentro ogni volta che lo sento. Non c’è, in realtà, la volontà di farlo, perchè il mondo ci ha insegnato che la partita o, peggio, la famiglia sono più importanti della dedizione nell’apprendere. In nessun testo di filosofia c’è una pagina che ti consiglia quale macchina comprare, in nessuna pubblicità c’è qualcuno che legge un libro. Ci sono belle famiglie cretine. Genitori che ascoltano le richieste dei figli, figli idioti, con abiti sconci e volontà indefinite, fumose, rapide al cambiamento. Scegliamo i nostri amici, scegliamo i nostri partner, valutiamo attentamente prima di impegnarci,  preoccupiamoci meno di come stanno i nostri familiari e preoccupiamoci di più di come sta la nostra mente. Che fai? Dove sei? A che ora torni? Ma ci importa davvero?

Ed allora invidio gli ubriaconi…per mille ragioni.

20 persone a cena

scritto da sanfedista il 19 febbraio 2012,19:36

Ieri ho avuto circa 20 persone a cena per la finale di s.remo.
E’ una tradizione della mia casa, siamo giunti alla VIII edizione. Finisce sempre un po’ tipo mattanza. Penso ci fosse gente che non mangiava da giorni. Hanno fumato nemmeno un’acciaieria.


Stamane, tempo uggioso, tutto di fretta. Pranzo da mia nonna, che mi ha raccontato di quando in funicolare a Napoli c’era un vagone di prima classe con i sedili in velluto e il cristiano che ti apriva le porte. Lei ovviamente viaggiava solo in prima. Dovreste conoscerla. E’ una delle ultime nobili che fanno le cose con classe perché non conoscono altri modi di farle. Fanno le cose in maniera impeccabile e assolutamente disinvolta.  Non si fermano a pensare quale sia il modo più elegante per farle, le fanno e risultano eleganti. Per esempio oggi ha preparato un’insalata di pollo. Semplicissima ma presentata nemmeno fosse un fagiano. Io ho cominciato a servirmi, lei mi ha ripreso dicendomi “prendilo in modo da non scomporlo, non perché debba conservarlo per stasera, ma perché se ti dovessi trovarti a cena con altre persone dovresti prenderlo così”. Implacabile come sempre, 85 anni. Non le sfugge nulla. Ed io che pensavo in treno tornando a Roma. “Quante persone oggi farebbero caso a come qualcuno si serve da un piatto?”. Ed ho sorriso.

La schiatta è indubbiamente peggiorata, in genere ma anche nella mia famiglia con mio padre e me. Ci siamo imborghesiti, popolarizzati, come il festival. Abbiamo perso in gentilezza, abbiamo perso in lentezza, in cura dei dettagli, in capacità di essere meravigliosi ospiti. Ieri però ho cercato di essere davvero perfetto e credo di esserci riuscito.

 

 

 

 

 

 

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Dovete spendere

scritto da sanfedista il 8 febbraio 2012,18:20

Smettetela di fare i piccoli borghesi e spendete. Comprate cose inutili e costose. Fatelo. A che vi servono i soldi? Affamatevi, non scherzo. Circondatevi di oggetti futili. Cambiate. Siete noiosi. Che spese folli fate? Se la risposta è nessuna, c’è qualcosa che non va.

 

 

 

 

 

 

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Il cesso libero

scritto da sanfedista il 29 gennaio 2012,19:23

Liberiamoci della libertà. Niente è più vincolante della libertà. Chiudiamoci nella clausura mentale, nell’obbligo, nella grettezza del pensiero unico. Solo così il nostro pensiero cercherà vie di fuga fantasiose e si sublimerà sopra la noia. Solo la monotonia, la monocordìa, partorisce ingegno sanguinate, vivo. La libertà non ci farà mai allungare il collo. Sputiamo sulla libertà.

Se il cesso è libero e noi abbiamo un bisogno, non ragioneremo mai su quanto è prezioso il cesso libero. 

Siamo tutti morti. Morti che seppelliscono morti.

 

 

 

 

 

Convinzione

scritto da sanfedista il 18 gennaio 2012,15:31

Prese di mira il sole. Tese l’elastico della fionda e lasciò partire il sasso. Bingo! Lo colpì in pieno. Il sole si ruppe in una miriade di stelle filanti e qualche secondo dopo era buio come a mezzanotte. Rimise la fionda in tasca e si allontanò fischiettando. Nessuno prima di lui lo considerava possibile quindi nessuno ci aveva mai provato. Bastava una discreta fionda e una buona mira. Nulla di eccezionale, e il sole è spento.

 

 

 

 

 

 

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Tabu, paura del buio

scritto da sanfedista il 14 dicembre 2011,23:58

Io ho paura del buio. Ho trent’anni ed ho paura del buio. Tanto amo la notte quanto temo il buio. Mi turba. Non che mi immobilizzi. Ma il corridoio buio lo affronto sempre come una prova suprema. Ho così paura del buio che ho paura ad accendere la luce. Quando sono solo dormo male. Per questo non potrei vivere che al centro di una città. La campagna è semplicemente un’ipotesi non considerabile perchè è immersa nel buio ed è silenziosa. Altra cosa il silenzio. Io odio il silenzio, lo odio nella misura stessa e opposta in cui lo amo. Il silenzio come il buio amplifica e distorce la normalità, mistificandola, nel senso di “renderla mistica”. Stanotte sono solo. Non sono un bambino, non vivo con i miei. Sono grande e grosso, circa 188 cm. Stanotte però mi sento in balia del buio. Scrivo e fumo e tra un po’mi addormento. Così poi è giorno. Perchè tabu? 
Perchè questo è un mio tabù, non ne parlo mai e non lo sa nessuno. Per alcuni il sesso è tabù. Per altri solo alcune pratiche ad esso legate. Alcuni hanno il tabù del cibo o della morte. Argomenti che esistono, sono immensi, ma semplicemente non si affrontano, come se fossero particelle di scarsa rilevanza nel bilancio di un’esistenza. Invece sono fondamentali ma noi li copriamo. Bene io ho rotto un mio tabù. Intanto la casa tira fuori i suoi rumori delle grandi occasioni…scricchiolii, passi e molto altro…tutti quei suoni che esistono sempre ogni notte, ma che il buio e il silenzio amplificano…come tabù…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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seta

scritto da sanfedista il 11 dicembre 2011,23:30

 

 

Quando le crisalidi rompono la loro seta essa diviene impossibile da filare.
Ma ci pensate la seta che cos’è? Feto e al tempo stesso sepolcro. Noi dobbiamo riflettere sulle cose che ci circondano, sul loro prezzo e sul sacrificio che si compie per ottenerle.

 

 

 

 

 

 



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6 – 3 pillole

scritto da sanfedista il 28 novembre 2011,22:09

Un aspro rumore di phon. Un “no” detto e cadenzato allo specchio
nemmeno la tua immagine riflessa ti stesse parlando davvero.
La prima pillola della giornata prima ancora del sole e poi le altre tre
meno tre per sorridere, meno due per ricordarsi come piangere, meno una per dimenticare perchè si piange.

Un aspro rumore di phon e di nuovo è il vapore. Altre tre pillole tre, prima che venga il sole, tre battiti di ciglia tre battiti d’ala di farfalla ed il corpo pesante che schiaccia il letto,
magari è la volta giusta per dimenticare tutto e per sempre, adesso mi addormento che ne ho prese sei.