Altri giochini

scritto da Sanfedista il 22 settembre 2009,12:24
E venne il giorno in cui il cellulare regredirà fino allo schermo a cristalli liquidi bicolore non illuminato. Le applicazioni includeranno solo la calcolatrice -non scientifica- e le suonerie saranno solo 4, massimo 5. Poco spazio per i messaggi, 24, poi si cancellano i vecchi. Il cellulare non avrà più neanche il serpentello mangia pixel, la fotocamera e tantomeno internet. Anzi internet un giorno non esisterà più. A tal proposito, di conseguenza, non esisteranno più i siti internet, compresi quelli assurdi. Burraconline, Tim.it, Atac.it etc. Io quel giorno non so dove potrò trovarmi ma osserverò tutto questo da lontano, e l’occhio mi mostrerà tutti questi cambiamenti facendomeli apparire piccolissimi. E più sono piccole le immagini più è forte il ragionamento e quindi il ricordo. Quel giorno di sicuro sul mio schermo del cellulare lampeggerà un messaggio: sarai tu che mi rallegri la giornata.





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Kunst um der Kunst willen

scritto da Sanfedista il 14 settembre 2009,21:19

Perchè le digressioni sono necessarie. Ed allora aggiorno, potrei perdere del tempo a raccontarvi di una partita da biliardo con un campione zoppo, in una sala con la saracinesca abbassata e con un silenzio da campo centrale di Wimbledon. Intrigante…

Oppure potrei svelarvi la mia voglia ostinata di poggiare portacenere intsabili sul letto e poi dettagliare sugli accadimenti legati ai miei movimenti sul materasso. Maledetta cenere sul cuscino. Le mie sospirate invenzioni oziose, come legare un segnalatore acustico ad ogni cosa, dal telecomando tv alle chiavi di casa. Segnalatori che bippano in caso di fischio. Ponendo termine a nascondini bizzarri tra me e l’universo mondo portatile.

Potrei gettare la maschera mettendo una mia bella foto sul blog, magari svelando l’esistenza dello stesso ai miei amici, alla mia famiglia, ai miei colleghi. Magari linkandolo su Facebook, che non ho.

Vado a sprazzi stasera. Non ho la voglia di parlare di politica, tanto che posso aggiungere. Sono un fascista tollerante e antifrancese. Un borbonico melanconico, un disordinato senza grazia possibile, e senza possibile indulto. Il cinema la mia passione è una cosa troppo seria per parlarne qui.

Potrei comporre parole per il piacere di rileggere e di vedere riempiti spazi sul bianco, ma questo è troppo decadente anche per me.

Vorrei sapere chi mi legge, giusto 4 righe per raccontarvi, ma tanto so che i miei lettori se mi leggono sono pigri quanto me.

Ed allora indolente indovinello:

"Perchè i corvi non volano mai di notte ed i gabbiani mai all’alba?"

Dico sin da ora che se non riceverò risposta, o risposta esatta la soluzione non la darò io…

Palla otto in buca ad angolo…-disse mangiucchiando nulla in bocca.

Per un istante la polvere di gesso fu magica ed il verde un mare piatto di silenzio arenato. La palla scomparve nella buca e pochi istanti dopo, lo zoppo, rialzato lo sguardo dopo il colpo, si girò verso la sala, che dalla penombra era passata al buio assoluto: scomparsi gli spettatori e i loro puntini incandescenti tra le labbra. Rigirato non trovò più il tavolo da biliardo, la rastrelliera, il segnapunti e l’avversario. La palla scivolando in buca si era portata via tutto il mondo come un tappo di una vasca tirato via in un istante. Lo zoppo per qualche istante attese qualcosa, ma poi svitò la mazza, la rimise nel fodero e s’incamminò via, con un sorriso sulle labbra, la mazza a tracolla e giochicchiando col gessetto in mano.

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Piccole docili ossessioni

scritto da Sanfedista il 3 agosto 2009,17:56
Quanto è vero che di agosto le idee latitano. Ed allora quando il cervello è vacuo, s’insinuano docili ossessioni. Piccole malsane perle che scivolano verso un cervello troppo dedito al nulla. Il desiderio, quello vero, nasce dalla carenza di idee su come spendere il proprio tempo.

Quando non riusciamo a spendere il nostro tempo, cerchiamo di spendere i nostri soldi. Infondo i soldi sono le lancette dell’esistenza umana. Il massimo utilizzo del denaro è poter comprare tempo per poter fare più denaro. Ed allora via con segretarie, computer veloci, jet privati. Tempo, tempo, che se scorre non utilizzato genera desideri.
Da stamattina il mio tempo scorre drammaticamente inutilizzato e la mia testa è davvero vuota. La riempio con un desiderio. Che mi ossessiona gentilmente da circa 6 ore, un gusto che mi mancha un’icona blasfema sul cui altare abbiamo immolato i pudori giovanili, svelando le nostre tonsille e la nostra lingua sfrigolante.

Ho voglia solo di una cosa da stamattina, e non chiedetemi il perchè, non lo conosco:

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Estate al mare

scritto da Sanfedista il 30 luglio 2009,20:32

…E tra le braccia di un guardiacaccia il tempo vola sotto all’ombra

di un’Acac(c)ia…(sic)

beccatevi questa.

 

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La lega nord.

scritto da Sanfedista il ,10:22
E’ un imbarazzante partito politico composto da persone sostanzialmente inclite  che rilasciano patenti di cultura per insegnanti, asserendo la semplicità delle lauree meridionali.

come si dice a Napoli: A’ carn a’copp, e maccarun a’sott.


Ed intanto a Napoli si attrezzano con il Lido Forcella, imprenditoria spontanea, profumo di macroeconomie e genialità.


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Stamattina

scritto da Sanfedista il 17 aprile 2009,13:14
Mi sono alzato, e già la prima preoccupazione è andata: non sono morto nella notte.
Ho guardato la sveglia,  sapete, io sono puntuale come l’orologio atomico al museo della scienza e della tecnica di Monaco, però oggi no, mi sono accorto di essere tornato alla luce con 8 minuti di ritardo rispetto al solito tranquillizzante quotidiano.
Lei è partita alle 7 ed io non ho, ovviamente, alcuna voglia di rifare il letto, mi ha baciato e una volta tanto nel dormiveglia ero io, perchè di solito lei continua a dormire perlomeno per 3 quarti d’ora oltre la mia sveglia.

Sono andato in bagno, dovevo farmi la barba, ma perchè farla se tanto non dovrai comunque farla da oggi alle 15 a lunedì alle 7.30? Ed allora ho desistito, non avevo neanche voglia della doccia. Ma alla fine mi sono lasciato tentare dalla tracotanza di poter guardare pulito un mondo sporco e mal vestito, che si annida tra i sedili della metro, che legge free press scadente ed ha smesso di ascoltare comprandosi un i-pod.

Arrivo in ufficio con la valigia, la porta d’ingresso è rotta, pensare che l’edificio è nuovo ed è costato più di ronaldinho al milan, ma pazienza, ascensore rotto, pure (non credo nella nefas del 17) va beh ci sono 3 ascensori, prendo l’altro, salgo e leggo i giornali e penso che alle 18.00 sarò a Napoli, non so chi mi viene a prendere in stazione, appena tornato a casa devosubito riscendere e domani ho un matrimonio che neanche l’Augusto Genetliaco di Luigi XIV.

Non dico non mi fossi svegliato, sarebbe stato decisamente troppo ed il mondo ha ancora bisogno del Sanfedista, ma perlomeno se nella notte si fosse passati al Giorno Legale ed al risveglio mi fossi trovato nel sabato? Magari in ritardo per il matrimonio? No?

La persona che di solito si sveglia 45 minuti dopo di me, la persona più soave che la terra abbia dato al creato la settimana prossima mi ha preparato un w/e decisamente più desiderabile, ed allora giunto a domenica 26 forse desidererò al risveglio l’attuazione del W/E Solare così da spostare indietro le lacette del mio W/E…che Dio ci benedica…





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passeggiar con mary…

scritto da Sanfedista il 2 aprile 2009,17:09
Qualcuno pure diceva com’è bello passegiar con Mary -ad onor del vero diceva correttamente-:


Oh, com’è bello passeggiar con Mary
Mary ti sa rallegrar. (o ti sarà letal)
Anche quando è un giorno dei più neri,
Mary il sole fa spuntar.




Oggi qui c’è il sole e anche se il laghetto dell’Eur non custodisce  pinguini camerieri ed il Luneur (ex lunapark) pur avendo una giostra con cavalli è ormai fallito da circa un anno io mi sento un po’ come se stessi passeggiando con Mary, non tanto perchè ho deciso che gli allucinogeni possono essere una risposta definitiva a tutte le fiacchezze della vita -in barba al multicentrum- ma perchè sono sicuro che una volta fuori da questo ufficio la gioià mi attanaglierà, perchè la noia che si prova nell’aspettare una mail che non arriva è paragonabile solo alla noia che certamente vi sarà nel leggere il contenuto della mail che aspetti…e t’abbandoni a vecchi ricordi di pomeriggi universitari in cui appena ti annoiavi alzavi un telefono, prendevi un motorino e raggiungevi qualcuno…

La cosa bella dell’università era che c’era sempre, dico sempre, qualcuno da raggiungere….

oh, com’è bello passeggiar con te, Bert,
raro per davver sei tu.
Anche se il tuo aspetto può ingannar, Bert,
scorre in te del sangue blu.
Sei l’uomo più simpatico del mondo,
la buona grazia è tua specialità.
Sei il solo che mi da serenità
e un dolce senso di tranquillità.
Oh, com’è bello passeggiar con te, Bert.
E’ tanto bello passeggiar con te.

la democrazia del semaforo

scritto da Sanfedista il 23 febbraio 2009,17:15

Particolare divertente. Oggi sono a Napoli -il mio peregrinare incessante tra la capitale e partenope è quasi finito, dal 9 comincio il mio nuovo lavoro in Roma- e camminando per la strada ho notato seguente scena:

Giovine sulla 20ina che apostrofava miserabilmente uomo sulla 50ina, per beghe legate al traffico regolato da luce semaforica. Il Giovine appellava l’uomo con ogni genere di improperie, umiliandolo innanzi a nutrita folla. L’Uomo -tassidermizzato- subiva passivamente la gragnuola di insulti che lo attingevano, non mostrando altro sentimento che non fosse inadeguatezza di reazione.

Bene dov’è il punto, mi direte voi.

L’uomo è celebratissimo und temutissimo chiarissimo professore di Diritto Costituzionale dell’Ateneo Federiciano, Ateneo nel quale mi fregio di aver conseguito laurea in Giurisprudenza e professore che mi esaminò qualche anno fa con tracotanza e spocchia senza pari.

Per qualche istante ho sognato di essere io quel giovane, non per un’insana rivincita, l’esame si concluse con un dignitoso 26, ma per il puro piacere di godere della tipica scena del pesce fuor d’acqua. Lui senza gli assistenti armigeri, senza l’alabarda, il voto sul libretto, senza lo scranno massimo s’accorgeva di come il suo potere, seppur sconfinato all’ateneo, naufragava sul rosso di un semaforo.

L’ho visto qualche istante cercare con gli occhi qualche usciere, magari passante, che lo cavasse via dall’impaccio. Nulla, solo un lavavetri divertito.

Io non so chi avesse ragione, ma il semaforo è una democrazia dell’urlo alla quale tutti devono adeguarsi, magari avrà pensato: "avessi avuto l’auto blu non sarebbe mai successo".

Ed ecco che mi spiego il piacere dell’utilizzo di quel veicolo: il poter esser dittatori anche ai semafori, che altrimenti sono spietata livella.

Nel prossimo post pubblico per la prima volta un mio scritto passato inerente l’esame che sostenni con il citato professore.

Toponomastica Comunista

scritto da Sanfedista il 19 gennaio 2009,19:06

Percorrevo oggi le strade della mia megalopoli favorita e tornavami alla memora il viale Carlo Marx a Roma. Mi sono detto: vuoi vedere che oltre quel bolscevicone barbuto in Italia abbiamo altre strade in onore dei comunistissimi? Tralasciando gli "eroi" patri tipo Togliatti, Nenni, Gramsci et cetera, ho focalizzato la mia attenzione sui comunisti d’importazione ed ho scoperto quanto segue (per comodità inserirò solo una via per personaggio):

Via Lenin a Cardito (NA)

Via Che Guevara a Bari

Via Stalingrado a Bologna

Via Engels a Città di Castello (PG)

Via Ho Chi Min a Pero (MI)

Via Rivoluzione d’Ottobre a Reggio Emilia

Via Maresciallo Tito a Monserrato (CA)

Via Mao Tse Tung a Palma di Montechiaro (AG)

Via Unione Sovietica a Firenze

Via Kruscev a Caprie (TO)

Via Stalin (!!!) a Raffadali (AG)

Altri comunisti non me ne vengono in mente ma sono sicuro che la toponomastica non si sarà comunque sprecata. Inoltre, come detto, ho omesso gli innumerevoli doppioni, credetemi davvero tanti!

Ho alla fine cercato "via Benito Mussolini": c’è! Ben due in realtà, una a Villanova di Camposampietro (PD) ed un’altra a Petacciato (CB). Mi piacerebbe darla come indirizzo…non mi dispiacerebbe in realtà nemmeno vivere in una delle dieci vie "28 ottobre"…cmq i conti pendono sempre a sinistra…

Approfondendo, il dramma è che via Rivoluzione d’Ottobre è una strada a senso unico e si può imboccare solo da una strada a senso unico, svoltando a destra; me li vedo:"Scusi per via rivoluzione d’ottobre?" "Non può sbagliarsi, svolti a destra".

Amarissimo.

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tutto questo ha un senso?

scritto da Sanfedista il 13 gennaio 2009,15:30

è deciso si cede

E nonno dai! Ci porti ai tropici a donnone?

mangio poco, poi gnam…

odi risata? s’ode dosata? si, rido!

E la mafia sai fa male

Amore, via, rilassa: mutero’, ma ora, malato di te, ti do’ tal amaro amore!! Tu m’assalirai, vero, ma…

Tutto quello che ho scritto sopra ha senso?

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